Capitolo 31

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Sibelius si regge in piedi a fatica, intuisco che Aurelius è preoccupato, anche se minimizza.
"Sibelius da che parte devo andare? non ricordo niente dall'ultima volta". L'altro gli fa un debole cenno col capo per indicargli la direzione, non riesce nemmeno a parlare. Ora inizio a preoccuparmi anch'io.
Camminiamo cinque minuti nel silenzio assoluto, Aurelius trasporta l'amico in spalla. Superiamo una piccola altura e...dovevo aspettarmelo! Chissà perché mi ero immaginata una capannetta da naufrago, ma trattandosi di Sibelius non potevo aspettarmi altro. La cosa strana è che lo stile è quello, da capanna, ma il risultato è grandioso, semplice e lussuoso allo stesso tempo.
"Scusami", mi dice un po' bruscamente Aurelius,"come si usa dire, fai come se fossi a casa tua. Spero di tornare presto..." E scompare in un lungo corridoio.
È passata più di un'ora e non si vede nessuno. Nel frattempo mi sono fatta una doccia e ho sfruttato tutti i comfort della casa, anche se vorrei tanto dei vestiti puliti. Ci sono un paio di aggeggi che mi incuriosiscono molto ma non so proprio a cosa servano, cose da maghi suppongo, e non oso toccarli.
Ora non so proprio cosa fare e comincia a prendermi l'angoscia: perché Aurelius non è ancora qui?
Mi giro e mi sta guardando.
"C-Cosa? Ma da dove sei spuntato? Mi hai spaventata!"
"Scusa, non volevo", e mi sorride. Il sole sulla spiaggia gli ha dato un lieve colore: come fa ad essere così bello?
"Come sta Sibelius?"
"Meglio, ma deve riposare. Mi ha spaventato, molto. Sono arrabbiato, è un irresponsabile, deve smetterla di giocare con la sua vita."
"Tu, tu credi che lo faccia di proposito?" domando titubante.
Mi guarda interrogativo: "No. No, ora non più. Ma gli piace sfidare i suoi limiti e quando fa così non lo sopporto". Tace un attimo.
"Hai fame?"
Questo repentino cambio di argomento mi spiazza: "Mangiamo?" gli domando perplessa.
"No, aspetta...", sembra riflettere "Dici che siamo vampiri non maghi? Non dovremmo mangiare?"
Ci metto un istante a capire che mi sta prendendo in giro, il burlone dei due è Sibelius. È bello vederlo così allegro.
"Andiamo", mi prende la mano. Ma poi mi attira a sé, e questo bacio non ha niente a che vedere con quello delicato della foresta...

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