Capitolo 39

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Veniamo risucchiati a velocità incredibile in questo strettissimo inghiottitoio: sento solo il corpo di Aurelius aderire al mio, non si vede assolutamente niente. Ho talmente paura che non riesco nemmeno ad immaginarmi dove possa condurci questa specie di tubo, tengo gli occhi chiusi e lo abbraccio; bruscamente siamo letteralmente sputati fuori su una larga superficie piana e l'atterraggio non è morbido.
La luce è fioca, ma mi sembra di intravedere tante fiammelle in uno spazio circolare. Sibelius e suo padre sono accanto a noi, apparentemente non sono ammaccati né spaventati.
Viaggiate sempre in questo modo? Vorrei chiedere, ma forse non è il caso.
Piano piano la vista si abitua alla scarsa luce e riesco a vedere meglio. Non sono fiammelle, ma scritte dorate che sembrano ardere proprio come fuoco, il linguaggio mi è sconosciuto.
"Ci troviamo su un Disco Siderale", mi spiega Aurelius, "e quelli che vedi incisi in alfabeto runico sono tutti nomi di maghi".
Ora mi rendo conto che siamo su un'enorme piattaforma di pietra circolare il cui centro corrisponde all'arrivo del lungo tubo. Osservo meglio, miste ai caratteri runici distinguo anche forme note: cerchi, triangoli, stelle, soli, sono disposti a casaccio e, almeno per me, non hanno nessun significato.
"Quelli sono i simboli delle varie Casate dei maghi", interviene Aisnetro, "ognuno porta al collo il suo che si incastra perfettamente con il corrispondente simbolo inciso nella pietra. Una sorta di chiave per rientrare a casa", e nel dire ciò Aisnetro estrae un ciondolo nero a stella incastonato in un metallo brillante e cerca con lo sguardo la stella scavata nella pietra per inserirvi il ciondolo.
Anch'io scruto il disco cercando la mia spirale tatuata, anche se in effetti io non ho nessun ciondolo al collo. Mentre penso questo la spirale inizia a bruciare in modo atroce, sembra perforarmi il polso e urlo:
"Il tatuaggio brucia! Brucia!"
Vedo sei occhi puntati su di me:
"Il tatuaggio? Come il tatuaggio?"
Mi chiedono stupefatti.
Sento odore di carne, la MIA carne che brucia, e capisco che sto per svenire. Cado a terra, e l'ultima percezione chiara è che il terreno, il disco sotto di noi si sta inclinando.

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