ritrovarsi - megumi fushiguro

capitolo 9: legami

Stetti qualche altro minuto seduto sul letto ad osservare fuori.
Nella mano destra stringevo il bracciale di Hina e in quella di sinistra quello di Suguru. Si capiva quale fosse di chi.
Quello della più piccola aveva il laccetto più corto mentre quello del più grande lo aveva più lungo.
Penso che le pietre rappresentino il loro colore degli occhi. Hina aveva quella blu scuro, rappresentante gli occhi del fratello e Suguru quella verde, rappresentante un occhio di sua sorella.
Ebbene sì, Hina aveva l'eterocromia; un occhio era blu, quasi nero, come quello del maggiore, mentre l'altro era verde.
Non avevo idea da chi l'avesse ereditato, se dal padre o dalla madre, non li avevo mai conosciuti.

Spostai lo sguardo sulla sveglia posta sopra il comodino e notai di essere in ritardo.
Cazzo.
Avevo intenzione di andare da Hina prima ma a quanto pare mi toccherà andare dopo.

Arrivato al campo di allenamento venni accolto da Yuji che saltellava da tutte le parti dicendomi che fossi in ritardo.

"Scusate ma avevo delle commissioni importanti da sbrigare"
"Alle otto di mattina?"
"Quanti giri di campo in più vuoi fare, Nobara?" Mi abbassai, piegandomi con la schiena in modo da essere faccia a faccia. Stavo sghignazzando, a ciò rispose girando il capo dall'altra parte imbronciandosi.

"Perfetto allora possiamo iniziare" "Megumi, tu starai in coppia con Nobara, userete le vostre tecniche. Tu invece Yuji vieni con me"
"Dove andiamo sensei?"
"All'armeria"
Vidi i suoi occhi illuminarsi, non lo facevo un tipo da armi ma a quanto pare mi sbagliavo.

"Gojo-sensei"
"Sì Yuji?"
"Ma Hina non si allena con noi?"
"La vostra compagna inizierà più tardi, deve prima ambientarsi"
"M-ma a me non vi avete fatto ambientare"
"Diciamo che la sua situazione è un po' diversa dalla tua, non trovi?"
Borbottò qualcosa che non riuscii a comprendere ma di cui non mi preoccupai più di molto.

Era abbastanza evidente il trattamento di favore riservato alla ragazza. A tutti sembrava strano il suo comportamento soprattutto nei confronti di un superiore.
Non aveva fatto tempo a mettere il piede fuori dalla macchina che già stavamo litigando. Nessuno aveva mai osato così tanto con me.
Certo, capitavano le liti, soprattutto con il preside dell'istituto di Kyoto, Yoshinobu Gakuganji, ma mai con gli studenti, sapevano che non dovevano oltrepassare un certo limite.
A lei però glielo permettevo e non sapevo neanche il perchè.
O forse sì.

"Bene Yuji siamo arrivati" Tirai fuori la chiave dalla tasca e aprii il portone dell'armeria.
"Scegli pure l'arma che vuoi" "Ci sono alcune in cui è già stata infusa energia maledetta, come quelle che usa Maki ad esempio. In altre invece ce la devi infondere te" "Preferisci dei pugnali, katane?"
"Avete i tirapugni?"
"Scelta alquanto bizzarra ma sì"
"Allora prendo quelli"
"Sei sicuro di non voler provare qualcos'altro?"
"No"
"Bene, è deciso"
Glieli presi dalla mensola su cui erano posti e glieli passai.
Successivamente appoggiai una mano sulla sua schiena e lo condussi fuori, per poi chiudere a chiave.

"Gojo-sensei, con chi mi allenerò ad usarli?"
Notai che gli aveva già indossati e si stava guardando le mani affascinato.
"Per adesso con un manichino di legno, poi quando avrai imparato inizierai con i tuoi compagni"
"Figo"
Iniziò a correre verso il campo per raggiungere gli altri due studenti e mostrargli il suo nuovo "acquisto".

"Avete visto quanto sono fighi?"
"Wow"
"Tu non dici nulla Megumi?"
"Particolari"
"Pff, sei sempre il solito"

Sentii in lontananza questa conversazione. I ragazzi ripreso ad allenarsi, ce l'avrebbero fatta anche senza di me.
Era il momento di andare da Hina.

Fine Gojo's pov

Assaporavo il mio the caldo ad occhi chiusi seduta al tavolo quando Satoru entrò. Non bussò, non chiese permesso; non fece nulla di tutto ciò, si limitò solamente a spalancare la porta.