capitolo 28: i grandi capi

224 12 2
                                    

Gojo's pov:

Con Megumi preparai il the per tutti e quattro.
Anche Nanami ne aveva sicuramente bisogno.

Aveva passato quasi tutto il tempo al capezzale di Hina a controllare se si svegliasse.
In quei tre giorni sembrava aver preso dieci anni; le rughe, insieme alle occhiaie, si erano fatte più evidenti sul suo volto.

D'altro canto, però, non potevo dire che io me la spassavo allegramente.

Eravamo tutti tesi.

Da quando Hina era venuta qui i problemi avevano cominciato ad aumentare.
Sembrava come se si stesse ripetendo la stessa situazione di Yuji, oppure di Yuta.

Quest'ultimo si trovava ancora in Africa. Nemmeno noi sapevamo per quanto sarebbe dovuto rimanere lì.
Poteva essere un giorno come anche un mese.

In questo momento speravo in una sua permanenza prolungata in quel continente.
La situazione era già difficile.

Hina stava iniziando a mettere insieme i vari pezzi del puzzle.
Non era stupida, anzi, era in grado di cogliere tutti i particolari, proprio come il fratello.

Le mie risposte vaghe, come quelle di Shoko, su chi fosse Yuta l'avevano insospettita.
L'avevo potuto notare da come aveva arricciato le labbra, anch'essa una cosa tipica di Suguru.

Potevano essere scambiati per la stessa persona se non fosse stato per il sesso o per il colore degli occhi.

"Ci sei?"

Fu Megumi a richiamarmi.
Lo guardai un attimo, prima di spostare il mio sguardo sul vassoio su cui aveva appoggiato la teiera con le rispettive tazze.

"Sì, andiamo"

Fine Gojo's pov

"Quindi lo sospettavi?"
"No"
"Non avevi idea della mia seconda tecnica?" rimasi un po' scioccata nel sentirli dire questo.
Era un ottimo osservatore e io di certo non ero troppo brava a giocare a nascondino.

"Non ci volevo pensare. Ormai avevamo chiuso; che tu l'avessi avuta o meno non avrebbe cambiato nulla"
"Mh"
"Cosa non ti convince?"
"Davvero non ci avevi mai pensato?"
"Perché è così importante per te saperlo?"

Mi morsi l'interno della guancia.
Avevo fatto una promessa che giusto qualche giorno fa avevo spezzato....che ottima sorella.

Mi toccava dirlo a Nanami. Ci eravamo promessi di non tenerci più niente nascosto.

"Suguru mi aveva detto di non dirlo a nessuno e soprattutto di non usarla"
"Quando?"
"Penso appena tornato da quanto rimaneva del villaggio"

Inizio flashback:

Stavo giocando con la palla in cortile, da sola.
Non avevo idea di dove fossero tutti gli altri, eccetto per Suguru; lui mi diceva sempre dove andava.

Il tempo sembrava non passare più e io iniziavo ad annoiarmi.
Non c'erano giochi per bambini, quel posto non era per bambini.

Il pallone me lo ero portata da casa. Forse avrei dovuto portare qualche gioco in più, per evitare di ritrovarmi come adesso, ovvero annoiata.

Mi sedetti nel prato, per poi distendermi ad osservare il cielo.

Chiusi per un momento gli occhi, ma un istante dopo non sentii più il terreno sotto di me.
Qualcuno mi aveva appena sollevato.

Aprii di scatto gli occhi e vidi il viso di mio fratello.
Era teso, non accenava nemmeno un piccolo sorriso.

Solitamente ogni volta che tornava dalla missione mi prendeva tra le sue braccia e mi faceva roteare, regalandomi dei sorrisi bellissimi.

ritrovarsi - megumi fushiguro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora