Un mese dopo
<Sì!> alzai le braccia al cielo facendo dei piccoli saltelli di gioia.
<Adesso devi mantenere la tua promessa> ribadii.Mi trovavo al campo d'allenamento, insieme a Megumi.
Domani avremmo avuto un torneo contro l'istituto di arti occulte si Kyoto, o almeno credo.
Satoru ce lo aveva fatto sapere due settimane fa, facendomi capire che avrei dovuto iniziare ad allenarmi molto di più.La mattina ci esercitavamo sul combattimento corpo a corpo, mentre il pomeriggio sulle tecniche maledette.
In un mese avevo fatto ottimi progressi, non mi sarei mai aspettata di migliorare così tanto e, soprattutto, non mi sarei mai aspettata di trovarmi così bene.
Nonostante fosse domenica avevo deciso di allenarmi, ci tenevo a fare il culo a quelli dell'altro istituto.
Ovviamente, come già mi aspettavo, Megumi era l'unico che si era messo a disposizione per aiutarmi. Gli altri due si erano rifiutati.Avevamo fatto prima un allenamento solo fisico e poi solo con le tecniche.
In entrambi aveva avuto la meglio, ma non mi sarei aspettata diversamente. Avevo ancora un bel po' di strada da fare.
Parlare con Maki mi aveva aiutato, non potevo negarlo, anche se la conversazione non si era conclusa nei migliori dei modi.<Mi devi un bubble tea!> gridai.
<Non vale> rispose alzandosi dal terreno.
<Perché no?!>
<Ti stavo parlando>
<Satoru ci ha detto che dobbiamo stare sempre sull'attenti>
<Fai come vuoi> sbuffò.
<Ho vinto la scommessa, punto. Non c'è nulla di cui discutere>
<È il tuo ego ferito a parlare><Non->
<Vado a cambiarmi, vedi di farti trovare pronto!>
-
Inutile dire che vinsi io.
In questo momento ci trovavamo in macchina, direzione centro città.
Megumi si era trovato costretto sia a cambiarsi che a chiamare Ijichi. Ovviamente quest'ultimo non aveva fatto altro che raccomandazioni.Scrivetemi un messaggio quando avete finito!
Non tornate tardi!
State attenti!
Occhi sempre aperti!
Non fate li sciocchi!Ogni tanto alzava lo sguardo sullo specchietto retrovisore per osservarci, probabilmente per capire se avessimo compreso tutto ciò che aveva detto.
Stavamo andando a fare un giro in centro come qualsiasi coppia d'amici faceva nel fine settimana. Meritavamo anche noi un po' di normalità, no?Avevamo troppa pressione addosso per essere dei semplici ragazzi.
I nostri coetanei erano agli ultimi anni di scuola, pronti per buttarsi, o nel mondo dell'università, o in quello del lavoro. Noi invece eravamo qui, rinchiusi dentro un istituto, senza poter sperimentare una vita normale.
Andavamo incontro alla morte tutti i giorni per proteggere persone che non sapevano nemmeno della nostra esistenza.
Qui non esisteva una scelta. L'università, il lavoro, non li avremmo mai visti."Siete destinati per questo e nessuno può scappare dal proprio destino" ripeteva l'albino. Io non ci credevo, non volevo.
Cosa volevo? Passare il resto della mia vita con le mie migliori amiche e magari con anche un fidanzato, ma quando fai questo mestiere i tuoi desideri si annullano. Non vivi per te stesso, vivi per proteggere gli altri.
Per me e Nanami questa visione era molto chiara, non a caso aveva abbandonato questo mondo.
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ritrovarsi - megumi fushiguro
RomanceHina Geto è una ragazza che vive un'apparente vita normale, lontano dalla stregoneria e sopratutto lontano dagli stregoni. Sembra però che quest'ultimi non abbiano proprio voglia di lasciarla andare. A causa di un suo errore sarà costretta a dover t...