capitolo 21: libertà

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Mi stavo avvicinando sempre di più.
Mancava qualche centimetro.
Sentivo il suo respiro sulla mia bocca.

Ero così vicina, ma allo stesso tempo mi sentivo così lontana.
Avevo paura.
Paura che si svegliasse o che lo sentisse e, sopratutto, che mi rifiutasse.

Avevo avuto un solo ragazzo ma non era finita bene; dopo qualche mese ci lasciammo.
Tutt'ora non ho ancora capito il perché, forse.

Si presentò davanti alla mia classe chiedendomi di venire con lui sul tetto.
Una volta lì non perse nemmeno un secondo e mi mollò.
Non mi diede nessuna motivazione, niente di niente.
La stessa fretta che aveva usato per salire l'aveva usata anche per scendere, scappare da me.

Ci rimasi molto male, anche perchè il giorno dopo lo trovai con un'altra ragazza.

Mio e Ayako fecero di tutto per distrarmi ma io proprio non ci riuscivo.
Non capivo che cosa lei avesse che io non avevo.

Sentivo come le faceva i complimenti a pranzo, in mensa. A me non ne aveva fatto mai uno, ma non mi era pesato, pensavo fosse il suo carattere.

Mi ero immersa ancora una volta nei miei pensieri, rimanendo imbambolata davanti al viso di Megumi.

Lo faccio?
Non lo faccio?
Lo faccio?
Non lo faccio?

In questo momento un fiore sarebbe stato utile. Avrebbe potuto decidere al posto mio.

Mi spostai da lui. La scelta era difficile.
Presi un respiro profondo per calmarmi e scossi le spalle.

Il cervello continuava a ripetermi tutte le cose negative che sarebbero potute succedere e non riuscivo a fermarlo.

Coraggio!
Ma che cosa sto facendo?!
Non se ne accorgerà!
E se lui non vuole?!
Non lo percepirà!
È una violazione del suo spazio personale!

Era come avere un diavolo su una spalla e l'angelo dall'altra, solo che non riuscivo a distinguerli.
Avevo la testa in palla.

Eh sì, un fiore sarebbe stato proprio utile.

Feci un altro respiro profondo.

Decisi di avvicinarmi, di nuovo.
Controllai un ultima volta che stesse ancora dormendo, per evitare figure di merda.

Ok, non dava segni di essere sveglio.

Questa volta non ci pensai più di tanto.
Mi avvicinai velocemente, convinta di portare a termine la "missione" che mi ero imposta.

La convinzione, però, andò tutta in fumo non appena lui aprì gli occhi.

Fu in quel momento che realizzai che cosa stavo per fare e subito la mia faccia prese fuoco.
Improvvisamente avevo bisogno di aria e stare in quella stanza sembrava starmi uccidendo.

"Hina....?"

Non sapevo cosa dire.
Che cosa mi salta in mente dico io!

"Emh, e-, emh"

Il cervello era andato in down, si era spento. Aveva deciso di abbandonarmi in questo momento decisamente critico.

I miei occhi vagavano per tutta la stanza evitando appositamente il lettino su cui Megumi era disteso.

"C-cosa st-"
"Emh, e-eri sporco emh sul n-naso"
"Oh"
"S-sì magari era rimasta, non so, forse un po' di po-polvere"
"Gr-"
"Però adesso è t-tutto ok, ciao!"

Corsi subito verso la porta della stanza per uscire.
Non ce la facevo più.
L'imbarazzo era troppo.

Non appena la aprii mi scontrai contro qualcosa di duro.
Alzai lentamente lo sguardo e notai dei ciuffi bianchi.
Cazzo.

ritrovarsi - megumi fushiguro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora