capitolo 14: dolci carezze

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"Ragazzi, dove siete?"

Sentii i capelli rizzarsi, mi vennero i brividi.

Sia io che Yuji non eravamo nelle condizioni di poter uscire fuori e parlargli.
In più avevo una bruciatura che mi attraversava il volto, neanche volendo sarei riuscita a nasconderla.

Non fu necessario comunicare, Megumi capì al volo.
Lasciò la presa facendo ricadere i miei capelli sulle spalle e si diresse fuori.

Speravo che Nobara avesse pensato lo stesso con Yuji, altrimenti sarebbe stato tutto un disastro.

Improvvisamente sentii un altro conato, con la mano mi presi i capelli e rigettai nel gabinetto.

Quando ormai mi ero svuotata di tutto mi alzai tremante da terra per andare verso il piccolo lavandino posto di fronte al water.

Alzai la testa verso lo specchio per potermi osservare.
Ero pallida e il trucco era colato leggermente dandomi le somiglianze di un panda appena nato.

Aprii il rubinetto e raccolsi un po' d'acqua nella mano per portarmela alla bocca.
Il sapore di ciò che avevo mangiato a pranzo era mischiato a quello dell'acido proveniente dallo stomaco.
Il solo pensiero mi faceva venire voglia di ritornare sul gabinetto.

Con tutta la calma e la forza del mondo mi diressi piano verso il letto per stendermi, ero distrutta.

Non avevo idea di come sarei riuscita ad affrontare le maledizioni in futuro se per qualche lancio mi ritrovavo già in queste condizioni.

Una volta sdraiata mi portai un braccio sopra gli occhi per la stanchezza.
Feci un respiro profondo, avevo intenzione di addormentarmi il più presto possibile.

Megumi's pov:

Con calma avevo chiuso la porta della stanza di Hina.

Satoru non veniva quasi mai a controllarci nel dormitorio, proprio oggi doveva presentarsi?

Gli avevo detto di aspettare nella sala comune che sarei andato a chiamare gli altri.
Appena girato l'angolo, però, ero corso verso la stanza di Yuji e avevo iniziato a sbattere la mano sulla porta violentemente.

Ad aprirmi era stata Nobara con la salvietta in mano.
Le avevo detto di sbrigarsi che Satoru voleva vederci. In più ci eravamo accordati sul cosa dirgli per spiegare la mancanza dei nostri due compagni, Hina e Yuji.

"Stanno dormendo?"
"Sì!" rispondemmo entrambi. Eravamo tesi come delle corde di violino per la paura.
Se avesse capito qualcosa ci avrebbe ammazzato, metaforicamente, ovviamente.

"Sicuri?"
"Sì!"

Iniziava già ad essere dubbioso, non prometteva bene.

"Cosa volevi dirci?"

Decisi di interromperlo in partenza.
Per un momento ci squadrò entrambi, alla ricerca di quel particolare che gli facesse capire che stavamo mentendo.

"Domani l'allenamento è anticipato di un'ora"
"Cosa?!" gridò Nobara.
"Ho una commissione a cui non posso assentarmi"

Stetti in silenzio; per me non era un problema, sono sempre stato mattiniero.
Nobara d'altro canto continuava a tenere la bocca aperta, scioccata dalla notizia.

"Va bene, grazie per avercelo detto"
"Io non sono d'accordo!"
"Nobara..."

La guardai insistentemente.

Satoru doveva andarsene al più presto possibile, se avesse continuato a lamentarsi sull'orario lui non si sarebbe schiodato da qui impedendoci di andare da Hina e Yuji.
Anzi, probabilmente gli avrebbe chiamati qui per chiedere anche a loro un parere.

ritrovarsi - megumi fushiguro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora