Aprii gli occhi di colpo al sentire un rumore provenire da non troppo lontano.
<Cavoli, Yuji!>
<Scusami!>
<Ti avevo detto di fare attenzione!>
Delle voci si aggiunsero, successivamente al tonfo.
Feci leva sulle braccia per alzarmi e mettere a fuoco dove mi trovassi, ma qualcosa mi tenne bloccata lì dove ero.Alzai lo sguardo e i miei occhi incontrarono quelli di Megumi, anch'essi aperti.
Eravamo faccia a faccia, entrambi confusi.
Appena il corvino si rese conto di tenermi stretta a lui mi lasciò immediatamente, mormorando un lieve "scusa".
Non mi sentivo a disagio, anzi, fra le sue braccia si stava bene. Trasmetteva un calore che ti faceva sentire a casa.Mi persi ad osservarlo un attimo, mentre controllava il telefono.
Gli occhi erano leggermente gonfi, segno di uno che si era appena svegliato e non vedeva l'ora di ritornare a dormire, e i capelli arruffati, con qualche ciuffo che gli ricadeva sulla fronte.Non avevo idea di che ora fosse. Mi ricordavo solo della discussione avuta la mattina presto. Poteva essere sera, come pomeriggio.
<Che ore sono?> gli chiesi.
<Le otto in punto>
Sgranai gli occhi.
<L'allenamento!>
In fretta e furia mi staccai da lui, cercando di sistemarmi al meglio.
Per sbaglio, però, con il ginocchio schiacciai qualcosa. Non feci in tempo a reagire che venni scaraventata dall'altra parte del divano.<Porca troia, Hina!>
Abbassai lo sguardo sul cavallo dei suoi pantaloni, coperto dalle mani.
<Scusa! Non l'ho fatto apposta>
Le teste, sia di Nobara che di Yuji, sbucarono dalla porta che separava la piccola cucina dal soggiorno.
<Abbiamo sentito gridare> si giustificò Yuji.
La scena doveva risultare divertente, tanto che che Nobara scoppiò a ridere.
<Che avete combinato?>
<Penso proprio che gli abbia schiacciato per sbaglio i co....>
<Yuji!> lo interruppi.
<Che ho detto di male?!>
<Un minimo di decenza, per favore> mi supportò Nobara.
Nel mentre che Megumi si teneva ancora stretti i suoi preziosi gioielli, mi alzai dal divano.
<Siamo in ritardo per l'allenamento>
<Sono solo le otto>
<Appunto!> ribadii.
<È spostato fra mezz'ora> parlò il corvino.
<Ah, sei ancora vivo>
<Certo, grazie per l'interessamento, Nobara>
Tutti e tre cogliemmo il suo tono ironico.
<Come stanno i tuoi bambini?>
<Sei proprio stronza>
Si alzò pure lui dal divano, mi prese il braccio e mi trascinò fuori dal dormitorio.
<Ti giuro che non l'ho fatto apposta!>
<Lascia stare quel che è successo, non centra niente>
Ero confusa. Perché mi aveva portato fuori? Di cosa aveva bisogno di parlare?
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ritrovarsi - megumi fushiguro
RomanceHina Geto è una ragazza che vive un'apparente vita normale, lontano dalla stregoneria e sopratutto lontano dagli stregoni. Sembra però che quest'ultimi non abbiano proprio voglia di lasciarla andare. A causa di un suo errore sarà costretta a dover t...