capitolo 8: il bracciale

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"Dove si trova? Da Shoko?"
"Il Sig. Gojo mi ha detto di averlo portato lì"
"Ma è vivo...vero?"
Sussurai la domanda, non sapevo se volevo oppure no una risposta. Avevo troppa paura.
"I-io non saprei"
Il battito accellerò, sentivo il cuore pompare sangue sempre più velocemente e gli occhi inumidirsi maggiormente.

"Accelera!"
"S-subito!"

Appena riconobbi l'ingresso da cui ero uscita questo pomeriggio mi fiondai dentro correndo.
Ijichi mi gridava di fermarmi, o perlomeno di rallentare ma non li diedi ascolto. Volevo solo vederlo e assicurarmi che stesse bene..che fosse vivo.
Aprii varie porte prima di trovare quella corretta.

"Nani!!"
Corsi verso il lettino su cui era disteso.
Aveva gli occhi chiusi e il petto scoperto. Gli presi il viso fra le mani per chiamarlo.
"Nanii" "Ti prego"
"Sono sveglio Hina..."
Feci un respiro profondo. Era vivo. Presa dal momento lo strinsi a me fortissimo, come se potesse scappare o scomparire in qualsiasi momento.

"Aia.."
"Oh emh scusa" Mi staccai immediatamente appoggiandomi sul lettino.
"Che cosa ti è successo?" "Dove ti sei fatto male?"
"Sto bene Hina, non so neanche perchè sei venuta"
"Stai scherzando?! Come potevo non venire!" "Ti giuro che appena lo vedo lo ammazzo con le mie mani"
"Non è colpa sua"
"Invece sì, glielo avevo di non affidarti missioni difficili"
"È il compito di uno stregone, lo sai a cosa si incorre"
Shoko nel mentre se ne stava in disparte, come se non fosse lì.

"È grave?" mi girai verso la ragazza. Ero così felice che stesse bene, più o meno.
"È una ferita superficiale. L'ho già curata, deve stare solo a riposo per qualche giorno"
"Grazie mille!"

Nel mentre Ijichi spalancò la porta entrando. Quanto tempo ci aveva messo?

"Sig. Nanami sta bene?"
"Sì, è solo una piccola abrasione, nulla di preoccupante"
"Ho provato a tenere Hina ma lei è corsa qui, mi dispiace"
"Non mi sorprende"

"Ti accompagno nella tua stanza"
"Ce la faccio da solo, tranquilla"
"No"
"L'accompagnerò io al suo dormitorio Sig. Nanami"
"Grazie Ijichi"

Mi spostai dal lettino in modo che potesse scendere e con lo sguardo vagai per l'ambulatorio alla ricerca della sua camicia.
La trovai appoggiata a una sedia posta al lato della stanza. Feci per andare a prenderla ma Shoko mi fermò con il suo braccio.

"È bucata e sporca di sangue, non penso se la voglia mettere"
"Hai qualcosa da dargli?"
"Ho un camice usa e getta"
"Allora dagli quello"
"Hina guarda che sono qui e sto bene. Sono in grado di vestirmi e di tornare da solo" "È già tardi per te"
"Non è tardi"
"Hai cenato?"
"Ceno dopo, Megumi mi avrà tenuto da parte qualche raviolo, non preoccuparti"
"Mi accompagna Ijichi, torna pure dai tuoi compagni"
"Posso stare un po' con te?! Sembra quasi che tu non voglia vedermi"
"Non è che non voglio vederti, non voglio che tu torni da sola al tuo dormitorio, è distante da quello di noi insegnanti"
"Ijichi si è offerto di accompagnarmi e sono in grado di difendermi"
"Non dire sciocchezze, non sei ancora capace"
"Non sono bravissima ma me la cavo"
"No, non te la cavi neanche"
Boccheggiai. Che insolente.

"Se hai il camice Shoko mi fai un favore"
"Certo tieni"
"Aspetta ti aiuto a metterl-"
"Ce la faccio Hina"
Perchè non voleva una mano? Sono corsa qui senza nemmmeno cenare e l'unica cosa che sa dirmi è che me ne devo andare.
Non passò inosservata la smorfia di dolore che attraversò il suo viso quando si stava infilando la manica dell'indumento.
Che non volesse farsi vedere debole?

"Grazie Shoko per il tuo aiuto, ci vediamo in giro"
La ragazza ci limitò a salutarci con un cenno.

"Vuoi che vado a prendere del cibo dal mio dormitorio? Ci possiamo dividere i ravioli, secondo me sono buoni"
"Berrò solo un the, sono stanco"
"Mh, va bene"
"Tu come stai? La febbre l'hai più provata?"
"Sto meglio, devo dire che dopo le flebo mi sento più carica"
"Flebo?"
"Non lo sai?"
"Cosa? Ti sei fatta male?"
Iniziò ad ispezionarmi da capo a piedi alla ricerca di anche un solo piccolo dettaglio che gli faccesse capire che cosa fosse successo.
"No, no sono solo stata male e Shoko ha pensato che quelle robe potessero aiutarmi"
"Che casino" "Bevi una tazza di the ma dopo vai diretta a dormire"
"Ho già dormito prima di cena"
"Non mi interessa, hai bisogno di riposarti il più possibile per riprenderti"
"Stessa cosa che dovresti fare tu! Ma come mai tu ti esoneri automaticamente da ciò?"
"Sono un adulto, so badare a me stesso"
"Visto come sei messo ora non si direbbe"
"Piccola ragazzina impertinente"

ritrovarsi - megumi fushiguro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora