49 - "un professore" Simone e Manuel - terza stagione

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Se gli autori della terza serie di "un professore" volessero leggerla, potrebbero trovare qualche buono spunto per far diventare i Simuel finalmente canon....come meritano, essendo meravigliosi....
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Dante era miracolosamente sopravvissuto all'intervento all'aneurisma rotto.
Con una pesante fisioterapia, durata 4 mesi, nei quali era ricoverato in riabilitazione fisiatrica, era ritornato alla sua vita di sempre.
Nonostante l'ottima ripresa, portava con se uno strascico dell'intervento.
La gamba sinistra era rimasta un po' più lenta se confrontata con quella destra, ma dato il delicato e precario stato di salute in cui versava, praticamente quel piccolissimo deficit era insignificante.
Le cose con Anita si erano sistemate, nonostante lei vivesse ancora a casa dell'amica e non più a villa Balestra.
Si erano innamorati di nuovo, erano riusciti a superare gli sbagli e le incomprensioni che c'erano state tra loro, ma sopratutto si erano perdonati a vicenda i tradimenti avuti con i loro ex, cioè con Floriana e Nicola.

Simone era rimasto solo, non aveva accanto a se, nessuno, ne Mimmo e ne Manuel.
Uno, Mimmo, era stato messo sotto protezione testimoni, perché era stato minacciato di morte da Molosso, suo compagno di cella, per essere stato "infame" e aver collaborato con la polizia.
L'altro Manuel, invece, dopo la partenza di Nicola per Tokyo, aveva continuato la relazione con Nina, la quale si era sempre (fin da subito) dimostrata poco carina nei suoi confronti, che per lei aveva cercato di far di tutto, arrivando a vendere la "sua" moto per racimolare qualche soldo in più e poter scappare a Parigi.
Alla fine, la piccola Lilly, vittima innocente di una madre instabile, che non sapeva riconoscere se la figlia avesse la febbre oppure no, era stata riaffidata alla famiglia affidataria.

L'unica cosa diversa dal solito è che Manuel, dopo essere stato ripreso da Anita, venendo definito "coglione" per quello che voleva fare insieme alla finta bionda e averle rubato i 400 euro che era riuscita a risparmiare, tornava a casa da sua madre.
Le aveva chiesto scusa per averle rubato i soldi e l'aveva abbracciata.
Si erano commossi entrambi.
Per Anita vedere Manuel con le lacrime agli occhi fu un grande segno, dal quale capì, che forse, il figlio aveva imparato dagli errori commessi.

Manuel se ne rese conto di quali fossero le persone più importanti della sua vita e lo capì quando vide abbracciata Anita a Simone proprio in ospedale, mentre erano tutti in sala d'aspetto, proprio quando Dante era sotto operazione.
Comprese e vide la preoccupazione negli occhi di Simone, che cercava nonostante fosse dilaniato interiormente di fare coraggio a sua mamma, completamente instabile emotivamente in quel momento.
Anche l'abbraccio che si erano scambiati quando Manuel cercò e trovò Simone davanti dalla finestra, fece scattare in Manuel, la convinzione che Simone fosse molto maturo, rispetto alla sua età, addirittura più maturo di lui stesso, nonostante fosse un anno più vecchio.

Le giornate a Roma, iniziavano ad assumere quella bellissima aria primaverile, dove il sole, la luce e il bel tempo si erano impadroniti delle ore giornaliere, sostituendo il freddo e il grigiore dell'inverno.

Quel pomeriggio, Manuel, avvertendo la mamma e chiedendo il permesso a Nicola, di usare la carta di credito che era in suo possesso, andò immediatamente a ricomprare la "sua" moto dal rigattiere/meccanico a cui l'aveva venduta per racimolare soldi per il fantomatico viaggio a Parigi, mai fatto in realtà.
Ovviamente il meccanico la rivendette a Manuel per 500 euro, ma pur di riaverla indietro, accettò il prezzo.
Appena fu a casa scrisse subito al padre, allegando anche la foto.

M: "papà guarda, ho ricomprato la moto!!"

Nicola dal Giappone, scrisse:

N: "sono molto contento!!"

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