62 - un tragico percorso di accettazione

105 1 0
                                    

Manuel era solo.

Lui e Simone, nonostante tutto quello che avevano passato durante il terzo anno di liceo, erano diventati completamente estranei durante il quarto.

Ancora una volta, Manuel, aveva fatto la scelta, rivelatasi profondamente sbagliata,
scegliendo Nina e non Simone.

La bionda era riuscita ad attirarlo a se, nonostante Simone gli avesse consigliato di scappare.
Ovviamente lui non l'aveva ascoltato dicendogli

M: "si vede che voglio sofrì!!!"

Simone lo aveva guardato e ogni giorno assisteva impotente al suo completo annientamento.
La ragazza lo trattava sempre male e da quando le assistenti sociali le avevano tolto la bimba, per affidarla definitivamente alla famiglia affidataria, Nina era diventata intrattabile.
Il più delle volte Manuel subiva senza controbattere, sapendo che avrebbe innescato una guerra senza fine.
Ma un giorno, esasperato dai continui litigi, rivolgendosi a lei in modo truce e diretto le disse urlando:

M: "se t'hanno tolto la bimba è perché sei una madre di merda!!, insieme a quell'avanzo di galera, figlio di puttana, del tuo compagno!!!
Sei una stronza impossibile e insopportabile, hai un carattere di merda!!! Vattene affanculo, tu e tutti quelli che ti circondano. Nella tua vita sei riuscita soltanto a fare dei casini e niente di buono!!!!....me ne vado da questa casa di merda!!
non ti amo e non ti ho mai amata....me me vado....non cercarmi!!! Da domani mattina cambio banco!!"

Così era finita la loro breve storia d'amore. Era tutto, tranne una vera storia.
Erano incompatibili fin dall'inizio!!

Scese le scale con lo zaino sulle spalle, prese la sua moto e si avviò verso casa.

Avrebbe voluto andare da Simone a villa Balestra, ma sapeva che avrebbe trovato la villa vuota, in quanto Simone, Giulio, Floriana e la nonna,  avevano deciso di passare un tranquillo weekend alle terme.

Aveva sentito Laura, Pin e Giulio stesso, che stavano parlando proprio del programma fatto dalla famiglia di Simone.

Dopo la morte di Dante e la successiva forzata separazione con Anita, lei e Manuel erano andati a vivere nella casa acquistata per loro da Nicola, non dovendo più pagare l'oneroso affitto della casa da cui erano stati sfrattati.

Dopo la morte dell'amato professore, sopratutto: Giulio, Laura, Pin e Chicca, non avevano mai lasciato solo Simone, rimanendo anche a dormire alla villa e facendogli tantissima compagnia.
Quel fine settimana, Giulio era andato con loro per passare alcuni giorni in totale tranquillità  e relax.

Manuel, quel giovedì pomeriggio ritornò a casa.
Quando Anita vide il figlio, capì che fosse successo qualcosa e chiese:

A: "tesoro è successo qualcosa?"

M: "si mamma, prima mi sono lasciato con Nina, è insopportabile. Ho cercato di tacere, ma stavolta non sono più riuscito. L'ho trattata malissimo ma non ne sono pentito!!"

A: "hai alzato le mani?"

M: "no, assolutamente no, non l'avrei mai fatto!! Ma le ho detto tutto quello che pensavo!! Poi sono tornato a casa!!
(dopo un attimo di esitazione)
Sono solo adesso!!
Non ho più nemmeno Simone!!
Non ci parliamo neanche più!!"

A: "vedrai che tutto si sistemerà!! tornerete di nuovo amici e tornerete a parlarvi di nuovo..."

Manuel annuì a sua madre e andò nella sua stanza.
Quella sera non uscì, non se la sentiva. Rimase in casa.

Il giorno successivo, il venerdi, arrivò in classe con anticipo, giusto il tempo di spostare il suo banco accanto a quello di  Aureliano, che era solo.

chat tra noi e brevi racconti 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora