Arthur's pov.
Non so precisamente cosa mi sia preso, sin da quando sono piccolo soffro di attacchi di panico, ma questa volta è diverso, mi sento soffocare come se tutti i miei problemi mi stessero uccidendo, in questi momenti stare da solo è la cosa peggiore, ma odio disturbare gli altri per i miei problemi, l'unica cosa che sono riuscito a fare è chiamare Anna, sin da quando la ho incontrata quella notte so che è l'unica che può capirmi senza giudicarmi.
Charles' pov.
Sono pieno di dubbi e di domande, ora sono sulla mia Ferrari con Anna al mio fianco che dopo avermi avvisato di Arthur sembra un'altra persona, è agitata, si nota da come si mangia le unghie guardando continuamente il telefono, come se stesse aspettando il messaggio di qualcuno, ancora non capisco perchè mio fratello non abbia chiamato me, però l'unica cosa che spero è che stia bene. Sono anni che soffre di attacchi di panico, e non abbiamo mai trovato una vera e propria cura a ciò, ci vuole solo molta pazienza.
Anna's pov.
L'aria è tesa, lo si percepisce dal silenzio che c'è nell'abitacolo. Non mi capacito del perché Arthur abbia chiamato me e non il fratello, ma non faccio domande perché odio farmi i fatti altrui, improvvisamente sento una voce rompere il silenzio, "scusa se in questi giorni non ti ho calcolato" dice bisbigliando il ragazzo al mio fianco, non mi deve delle scuse, e sinceramente non so cosa rispondere, però percepisco due occhi azzurri che mi guardano nell'attesa di una risposta,"guarda la strada bello incantato" dico ridacchiando e lui ricambia ridendo, è come se tutta la preoccupazione sia scomparsa da un momento all'altro, ma non posso pensarci molto perché oramai siamo arrivati all'hotel.
Scendo correndo dalla macchina, mi avvio verso le scale e mi sfilo i tacchi per non inciampare durante la salita, dopo essere arrivata al terzo piano, mi affretto verso la stanza numero 112, busso sentendo dietro di me la presenza del monegasco, che attende di andare a vedere il fratello, Arthur spalanca un minimo la porta e dice "entra solo tu, Charles non ti voglio", dopo quelle parole un brivido mi sale sulla schiena, non è per nulla bello sentirsi cacciati da un proprio familiare sopratutto se dello stesso sangue, e molti pensieri riguardanti il mio passato mi affliggono, ma poi ritorno lucida ricordandomi il vero motivo della mia presenza in quel momento, mi volto e vedo il fratello maggiore distrutto, deve esserci rimasto male dato che voleva soltanto assicurarsi della situazione del fratellino, ma qualche minuto dopo mi ritrovo seduta sul letto del ragazzo che è sdraiato al mio fianco. Lo osservo e noto molta preoccupazione nei suoi occhi, "sei l'unica persona che ho pensato possa aiutarmi a stare meglio, è da quando sono piccolo che soffro di attacchi di panico legati alla mia infanzia, non fraintendermi la ho passata benissimo, vivevo le mie giornate tra kart, meccanici, amici e piste, ovviamente era stancante ma mi divertivo un mondo, essendo il più piccolo venivo messo molte volte da parte dato che dovevamo dare importanza a Charles che occupava più tempo ai miei genitori, lui ogni fine settimana gareggiava in un luogo ogni volta differente, a volte venivo portato anch'io, ma non sempre, e quando non succedeva rimanevo a casa con la tata, che però non era come mamma e papà. Quando il mio babbo se ne è andato ero ancora piccolo, ero un'adolescente triste, mi chiedevo sempre del perché proprio a me, alla mia famiglia, per mia madre fu stato un colpo tremendo, solo al pensiero di dover mandare avanti una famiglia formata da tre figli, le ha fatto pensare di non farcela, ma questo la ha resa più forte, ancora non mi sono dato una vera e propria risposta ai miei attacchi di panico, ma per la maggior parte delle volte sono collegati a vecchi ricordi che tante volte risalgono nella mia mente facendomi sentire soffocato" lo capivo perfettamente, dopo la morte di mio padre non ho più capito nulla, ero confusa, arrabbiata e triste, erano troppe emozioni per una ragazzina quindi mi sono trovata a sfogarmi con la mia attuale passione, io e quel ragazzo eravamo più simili di quando pensassimo, ecco spiegato il motivo del nostro stretto rapporto in poco tempo, nemmeno il tempo di rispondere alle sue parole che è crollato, sta dormendo come un bambino dopo essersi stancato molto, gli rimbocco le coperte e gli accarezzo il viso, chiudo lentamente la porta e mi accorgo di non avere più la tessera per aprire la porta della mia stanza, devo averla appoggiata sul letto di Arthur per mettermi più comoda.
Decido quindi di andare in giardino con la speranza che tutti i problemi spariscano, però noto una persona seduta su una panchina che osserva l'orizzonte, "avvicinati pure" mi dice il ragazzo, dalla voce capisco subito che è Charles, "come sta" "mi ha raccontato della sua infanzia per poi addormentarsi senza nemmeno lasciarmi il tempo di rispondere" dico voltandomi verso il ragazzo, "fa spesso cosi, sono mesi che spero di riacquistare lo stesso rapporto che avevamo prima, ma nulla è come se mi odiasse, però non voglio appesantirti con i problemi, ci conviene andare a dormire, è tardi", "vai pure, io ho lasciato la tessera della stanza da Arthur, rimarrò qui fuori, buonanotte", "non se ne parla, starai in camera con me, tanto non è la prima volta che succede" volevo rifiutare, ma l'unica cosa che desidero in questo momento è dormire in un letto, quindi annuisco seguendolo fino alla sua stanza.
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Un nuovo capitolo.
RomanceAnna una ragazza fan della formula 1 è pronta a seguire Safi , la sua migliore amica, fidanzata con il pilota Lando Norris nella stagione 2023. Chissà se anche Anna donerà il suo cuore ad uno dei piloti.