«Pronti...via«

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Charles' pov.

Sono contentissimo per le qualifiche di oggi, io e Carlos abbiamo fatto dei risultati splendidi, tutto il team ha fatto un lavoro eccezionale, e non appena mi sono parcheggiato al di sotto del podio vedevo gli occhi di tutti pieni di felicita e di speranza ma uno sguardo in particolare mi ha reso felice, erano due occhi scuri ma luminosi, brillavano dall'emozione ed il suo sorriso mi ha fatto dimenticare di essere il protagonista di questa giornata. Ora però mi sto preparando per la festa organizzata da Daniel Ricciardo. Prendo le chiavi della mia Ferrari e mi finisco di preparare per uscire. Non appena arrivo davanti alla discoteca noto subito Lando e Safia all'entrata, sono da soli, però non mi faccio molte domande ed entro, i minuti passano e incontro qualsiasi persona possibile, dai piloti che si congratulano con me per il lavoro fatto oggi ai fan accaniti che mi chiedono foto e autografi, ma non trovo lei, in realtà non so precisamente perché io stia pensando a quella ragazza, ma è strana, sin dall'inizio mi è sembrata diversa, poche persone riescono veramente a farmi parlare della mia vita privata, soprattutto di mio padre, ma lei ci è riuscita; "ehi Cha tutto apposto?" mi giro e vedo Safia da sola che si siede nel posto accanto al mio sul divanetto, "si tutto bene, mi stavo semplicemente chiedendo dove fosse finita la tua amica"gli chiedo, non so perché ma ho veramente bisogno di parlagli, "in realtà non so dove sia finita, mi aveva scritto che non sarebbe venuta perché doveva uscire con i nostri amici, ma credo si trovi in hotel dato che gli altri sono tutti qui" non appena sento quelle parole, nemmeno un minuto dopo mi trovo fuori dal locale per mettermi sulla mia auto, non vedo l'ora di vederla.

Anna's pov.

"Fatti trovare per le 22 nel bar dell'hotel ti devo parlare" queste parole mi rimbombano nell'orecchio da ore, Oscar mi ha detto questo quando mi ha incontrata all'uscita dei paddock dopo le qualifiche, non so di cosa mi voglia parlare, Lando mi ripete in continuazione che gli piaccio, invece Sasa dice che mi vede solo come un'amica, e non so a chi credere. Eccolo è seduto su uno sgabello tutto solo con il viso preoccupato, mi avvicino, e secondi di silenzio creano un'aria tesa attorno ai nostri corpi, "ehi" dico per rompere il giaccio, lui si limita a guardarmi, ha gli occhi lucidi quasi da pianto e due parole finiscono per farmi rimanere senza il respiro, "mi piaci" dice senza pensarci due volte, "scusa ma non sono pronta " non so perché queste parole siano uscite dalla mia bocca, è come se il mio cervello avesse agito da solo, e non mi capacito nemmeno del perché, "amici come prima?" la sua reazione mi ha spiazzato, ma gliene sono grata, mi sono affezionata molto a lui e tengo molto al nostro legame, e dopo pochi minuti ci ritroviamo a camminare per i corridoi dell'hotel, fino ad arrivare davanti alla mia stanza.

Charles' pov.

"Che ci fai qui?" non so che rispondere, la avrò aspettata per più di un'ora fuori dalla sua porta per aspettarla, invece lei ha solamente preferito rimanere con Oscar, Carlos mi ripete da giorni che secondo lui finiranno per fidanzarsi, "nulla volevo solo avvertirti che Safia ti cercava" è la bugia più brutta che potessi inventare, fatico a pensare che mi abbia creduto, però mi ha solo sorriso per poi salutare con un'abbraccio il ragazzo al suo fianco. Non capisco perché mi sento cosi, non mi è mai successo però ora devo concentrarmi solo sulla gara di domani quindi mi preparo e volo sul letto per riposarmi.

In questo momento sono nel box Ferrari, sono carico soprattutto dopo la corsa che Andrea mi ha obbligato a fare di prima mattina, spero che la partenza dalla prima posizione mi faccia tenere un buon passo gara, mi infilo all'interno della vettura per prepararmi al giro di formazione, ed eccomi li in prima posizione, i semafori uno ad uno si spengono ed una voce mi riempie di carica, "pronti...via", quando ero piccolo mio padre me lo ripeteva sempre quando mi spingeva da dietro il kart nel momento della partenza, e da li è come se fosse un rito allo spegnimento dei semafori. Precisamente è il cinquantasettesimo giro e mi trovo in undicesima posizione seguito da una McLaren, non capisco bene il numero della monoposto ma mi soffermo maggiormente sulla sua tecnica, è un pilota con poca esperienza e non molto sicuro, ha provato a superarmi durante una curva ma non ci è riuscito, ora sembra riprovarci e riesce ad affiancarmi, in quel momento il mio team mi ha comunicato il numero della vettura, è l'81, non appena lo vedo davanti a me, mi sento come se una luce mi stesse appannando la vista, è una sensazione strana che mi fa deconcentrare dalla gara stessa, e li mi rendo conto che è gelosia, la stessa che ho provato la sera prima quando cercavo Anna dappertutto e dopo una mezz'ora la ho trovata seduta con Oscar nel bar, lo stava guardando con occhi diversi da quelli con la quale ha guardato me, li mi sono sorti dubbi ed anche domande, ma sopratutto mi sono reso conto di aver terminato la gara in decima posizione dopo lo schianto di un pilota mercedes contro un muro durante l'ultimo giro, sono deluso da tutto ma sopratutto da me stesso.

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