I miei migliori amici.

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"Perchè siete tutti fuori dalla mia stanza?" chiedo incrociando le braccia al petto, "eravamo in pensiero per te dato che non rispondevi al telefono" era vero, lo avevo lasciato in stanza perché non volevo distrazioni, però sono stanca di essere trattata da bambina, è come se non sapessi fare nulla da sola e volevo smettere di essere trattata cosi, però mi limitai ad annuire e a dire "tranquilli ero solo andata a fare una passeggiata perché non riuscivo a dormire, non vi ho risposto dato che ho lasciato il telefono in camera, vi prometto che non vi farò più preoccupare", "ora però corri in camera e vestiti che dobbiamo andare in piscina" mi disse Safi con il viso ormai rassicurato dalla mia promessa.

"Nana aprimi sono io" sento urlare da fuori la porta della mia camera, "entra pure Sasa" rispondo, "ho portato un pò di costumi qui, cosi mi aiuti a decidere perché a lando piacciono tutti e come sai sono veramente molto indecisa" annuisco alle parole della ragazza, anch'io sono sempre stata molto indecisa ma anche molto sincera, quindi se qualcosa mi piace te lo dico, "allora preferisci quello blu, quello bianco o quello arancione?" senza dubbio, se scegliessi per colore direi quello arancione, ma quello bianco le sta meglio, facendogli risaltare le tante lentiggini che ha sul viso, "quello bianco" dico sicura della mia risposta, "perfetto, te mettiti quello rosso, tanto so già che ti calza a pennello, tra cinque minuti fatti trovare pronta fuori dalla stanza" mi dice chiudendo la porta alle sue spalle, mi affretto a prendere il mio zainetto, ci metto un'asciugamano, ed un cambio con dei pantaloncini grigi e il top abbinato, mi infilo il costume e lo accompagno con un pareo bianco tutto bucherellato, che però ci sta una meraviglia.

Arrivate in piscina però noto un gruppo di persone a me familiari, "sorpresa" urla Safi alle mie spalle, all'inizio non ho ben capito però poi mi resi conto che erano i miei amici. "Ma ciao ragazzi, che bella sorpresa" dico per poi abbracciare le tre ragazze davanti a me, sono Sara da me chiamata Saretta, Chiara che dal primo momento in cui ci siamo conosciute mi chiama zia in realtà non so bene il perché, però non mi dispiace, e poi c'è Mara lei è nuova nel gruppo, non la conosco molto bene però è una ragazza simpaticissima. Ma non c'erano solo loro, anche Andrea e Nico che però si erano già buttati in piscina probabilmente dal troppo caldo.

Passammo una giornata a divertirci in piscina tra gare di apnea e gare di tuffi con la sottoscritta come giudice, anche se ripensandoci forse sono stata un pò dura a dare i voti, e mentre ci rilassavamo a bordo piscina Andrea se ne esce dicendo "vi va se stasera andiamo in discoteca, non voglio stare in hotel ad annoiarmi" ci ho dovuto pensare più e più tempo, volevo riposarmi per le prove libere del giorno dopo ma dopo che tutti annuirono non potevo che fare lo stesso.

In hotel tutte noi ragazze eravamo in una stanza per decidere come vestirci, alcune decisero di mettere un tubino, altre volevano stare comode e quindi decisero di indossare jeans e maglietta invece io decisi di mettermi un completo tutto rosso formato da una gonna ed un top a fascia che mi calzava alla perfezione, il tempo di mettermi i tacchi ed uscimmo tutte dalla stanza e ci avviammo verso il taxi chiamato dai ragazzi che ci attendeva all'entrata.

Arrivammo ad una festa sulla spiaggia, perché le discoteche distavano troppo dall'hotel, la prima cosa che notai fu Lando correre incontro a Safi, "come mai tu sei qui?" chiesi all'inglese, "bhe questo è il falò di inizio stagione, ci sono tutti i piloti, pure il tuo amato Oscar" dice facendomi l'occhiolino, a me Oscar non piace, è solo un buon amico, non presto molta attenzione alle parole del ragazzo e raggiungo le mie amiche che si trovano sugli sgabelli del bar, non appena mi avvicino noto la presenza di Charles accompagnato dalla stessa ragazza della cena, ma una voce mi fa voltare di scatto, "ma buonasera, scusa se ti ho spaventato" mi dice l'australiano che con un sorriso mi abbraccia per poi portarmi in riva al mare, "senti devo parlarti" lo guardo per poi distogliere lo sguardo e rispondere alle ripetute chiamate che Arthur mi stava facendo a cui però non ho dato molta importanza.

"Dimmi pure" dissi, "vieni in hotel da me ti prego" mi dice singhiozzando il ragazzo, e nemmeno un minuto dopo corro verso Charles.

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