1. Stanca

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Credevo che arrivata a ventisei anni non avrei più avuto bisogno di cercare conforto in un uomo coi capelli neri, alto un metro e novanta, con gli occhi grigi o azzurri o neri dalle sfumature dorate, che poi ancora mi chiedo come sia possibile che degli occhi neri abbiano sfumature dorate, non li ho mai visti nella realtà.

I miei hanno sfumature dorate, ma ha senso perché sono verdi e schiariscono verso la pupilla in un cerchietto di un colore che somiglia al giallo e di sicuro non si tratta di pagliuzze.

In sostanza, passi gli anni dall'adolescenza all'età adulta facendoti mille sogni sul genere maschile, ben consapevole che tutti gli standard che ti sei posta sono irraggiungibili e irreali, e poi arrivi a un situazione di stallo come la mia, in cui preferisci gli uomini su carta a quelli in carne e ossa.

No, non parlo di modelli da copertina sulle riviste di intimo maschile, intendo proprio uomini immaginari, rigorosamente scritti da una donna.

Mi faccio tenerezza mentre cammino con la mia copia de "Il regno di fumo e ossa" dietro adolescenti che strillano con vocine stridule mentre siamo tutte in fila per il firma copie.
Le adoro. Anche io ero così qualche anno fa, l'entusiasmo di domandare alla mia autrice preferita le chicche sui retroscena che non sono mai stati scritti dava un senso alle mie giornate e mi faceva vivere con uno spiccato senso di euforia.

Adesso sono un'adulta e nemmeno una delle migliori.
Un adulto responsabile sconsiglierebbe a tutte queste ragazzine di bere troppo, di drogarsi o di fare sesso senza protezioni, ma io ho appena passato gli ultimi dieci minuti a dire loro di non leggere troppo, non guardare troppi film e soprattutto di non diplomarsi in sceneggiatura.
Mai.
Altrimenti si finisce così, senza entusiasmo, a fare la coda per un autografo su un libro di cui sai già il finale dopo venti pagine e niente ti sorprende più.

La fila scorre e la cosa che più mi piace è il rispetto e la civiltà che aleggia in questa libreria troppo stretta; non c'è una vera a propria organizzazione, le ragazze e qualche ragazzo procedono con calma, regolandosi da soli, finché non la vedono e squittiscono dalla gioia.

Lei è lì, raggiante come il sole, bella come l'estate e maestosa come una regina e forse tutta questa gente la vede esattamente così, come una sovrana che ha invitato tutti loro nel proprio regno.

L'autrice ha trentadue anni, siede fiera nel suo trono di camoscio, in mano ha il suo scettro d'inchiostro e accanto, in un trono uguale al suo ma meno luminoso, siede suo marito. Sulla targhetta c'è scritto Jennifer S. R. e so che quello non è nemmeno il suo vero nome, però fa figo sulla copertina e suona bene.

Jennifer si chiama Lisa ed è più alta di me, ha i capelli stravaganti, castani con le punte rosa, i suoi occhi sono azzurro cielo e sorride gonfiando le guance morbide e piene. I nostri sguardi si incontrano per un istante e lei mi fa l'occhiolino.
Non è pazza, né io sono una fan fortunata, è che abbiamo frequentato la stessa scuola di scrittura per tre anni, poi lei si è diplomata ed è diventata la regina del fantasy romance o, come si dice oggi, del romantasy.

Sono sei anni che è in vetta alle classifiche e i suoi romanzi vengono tradotti in dodici lingue e sebbene la conosca, le ho proibito di raccontarmi le trame dei suoi romanzi perché adoro il suo stile e voglio gustarmi ogni particolare delle storie che escono dal suo cervello esaurito. E poi ci sono già troppe compagne di corso che le fanno da beta reader.

Appoggio la mia copia sul tavolo e il marito di Lisa Jennifer mi saluta mentre lei è ancora impegnata a piegare il disegno della sua protagonista, Lyra, che la fan precedente le ha regalato.
«Emma!» esordisce appena mette via il disegno tra gli altri regali. «Non credevo saresti passata!»
«Nemmeno io» sollevo le sopracciglia. «Ho finito di leggerlo stanotte e dovevo venire a salutarti.»
Non sono mai stata brava a coordinare pensieri e parole, ma questo aspetto fastidioso del mio carattere è ciò che ci ha avvicinate di più.
Io la critico come nessun altro ha il coraggio di fare.

Come Salverei L'Ennesimo RomantasyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora