2. Emicrania

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La parte peggiore di lavorare come editor è che leggi così tanti libri che dopo un po', invece di goderti la storia, compili una scheda mentale con tutti i dettagli tecnici da sistemare.

Almeno questo vale per me, la mia collega non è dello stesso parere, lei è capace di quegli strilli acuti di cui ho ancora la testa piena. In ogni caso, "Il regno di fumo e ossa" è impeccabile dal punto di vista tecnico, non ci sono ripetizioni, la grammatica è curata, il linguaggio non troppo articolato, i periodi sono della lunghezza giusta e non ci sono né troppe congiunzioni piazzate lì a caso solo perché sono belle da usare, né termini astrusi che fanno figo ma non sono mai azzeccati.

Come ho già detto a Lisa, ha applicato lo schema del viaggio dell'eroe con una precisione infallibile, quasi come se avesse usato il righello per dividere colpi di scena, punti centrali e pinze sempre alla stessa distanza temporale.
Sono certa che se apro a pagina trecento su seicento dodici, mi ritrovo al punto in cui Lyra e Orlon stanno per annegare nel lago oscuro sotto le caverne abbandonate mentre Reggie, geloso e orgoglioso, se n'è andato verso la galleria dei centipedi giganti.

Finisco la pizza che ho mangiato senza gustarla a pieno, purtroppo, e vado sul divano ad aprire il libro.

Ecco qua. Avevo ragione.
Mi perdo a leggere il passaggio, anche se lo ricordo a memoria e il pathos è scomparso, ma mi piace ripercorrere il punto in cui Reggie si rende conto di aver fatto una cazzata.

Però che schifo i centipedi, mamma mia.

Certo, che però Reggie è proprio cretino.
A vent'anni non puoi fare il dispettoso e abbandonare la tua migliore amica solo perché lei ha preferito un altro a te. Non è che in vent'anni Reggie abbia fatto qualcosa per farle capire i suoi sentimenti, ammesso e concesso che tali sentimenti ci siano sempre stati e non siano sorti solo nel momento in cui la cara Lyra è stata baciata dalla sua cotta.

Togliendo il fatto che Reggie sia deficiente, a me Orlon non è mai piaciuto. Ogni volta che leggo le sue scene mi viene una punta d'amaro sulla lingua. Avevo previsto che avrebbe tradito Lyra già dal capitolo dieci.

Insomma, per farla breve, i personaggi sono scontati più della trama. Ecco qua.

Il problema è che un libro così non lo puoi salvare facilmente. Ci vorrebbe un imprevisto, una ventata d'aria fresca che ribalti la storia e faccia cambiare i personaggi, che li porti fuori dalla zona di comfort in cui vengono calati dagli autori stessi. Però non si possono nemmeno lasciare i buchi di trama.

Afferro la penna metallica che Lisa mi ha  dato e scrivo su un foglio le mie certezze, perché se dovessi elencare le perplessità non mi rimarrebbe più carta in casa.

Il cattivo, il re d'ombra, va sconfitto. Di sicuro non si può lasciare a piede libero un necromante che ha sottomesso mezzo continente con il suo dominio sui morti.
I cittadini del villaggio di Lyra e Reggie, così come le loro famiglie, vanno salvati dalla prigione in cui il tirapiedi del re li ha rinchiusi.
Quello sporco traditore di Orlon deve morire come suo padre, il lord delle terre a est in cui sorgeva il villaggio di Lyra. Deve morire malissimo e anche peggio del cattivo, perché il re d'ombra sarà pure un necromante pazzo, ma Orlon è un approfittatore figlio di puttana. Sudicio bugiardo bastardo.
Se mai dovessi trovarmi sulla strada di Orlon gli consiglierei di tenersi ben stretti i testicoli.

Ora, sulla base di questi dati e considerando la posizione attuale di Lyra nella storia, sviluppare un continuo che sia innovativo non mi sembra troppo immediato.
Forse Lisa ha ragione, scrivere una fan fiction potrebbe risultare più semplice, avrei più libertà coi personaggi, potrei dare più spazio a Reggie e non farlo essere il solito amico sfigato di cui ci si dimentica dopo la metà del secondo libro.

Come Salverei L'Ennesimo RomantasyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora