Come Salverei L'Ennesimo Romantasy

5. Come creare un personaggio che non si faccia ammazzare

Ho due minuti per pensare ai migliori personaggi che ho inserito nei miei soggetti, perché per quanto questo sia un mondo fantasy, nessuno dei due ragazzi sembra propenso a credere alla storia di una giovane catapultata in un romanzo.

Insomma, se un domani qualcuno dovesse dirmi che sono il personaggio di un libro che ha letto non la prenderei bene, anzi, penserei a tutti i sacrifici che ho fatto, ai problemi e ai dolori che sono stati solo frutto della penna di un autore e impazzirei; primo, perché si tratterebbe proprio di uno scrittore di merda, considerata la mia vita; secondo, perché che cazzo gli ho fatto di male per meritarmi tutto ciò?
Provo un'improvvisa pietà per entrambi e persino per Orlon, ma dura solo un istante perché il tempo scorre e io devo rispondere.

«Io sono» Emma, oppure un nome più figo e adatto al contesto. Quando mi ricapita di essere in un fantasy? Perciò scelgo il nome della protagonista del mio romanzo nel cassetto: «Ruelle. Ma potete chiamarmi Rue.»
Ho sempre adorato quel nome.
Reggie non sembra troppo convinto. «Perché ci stavi cercando? Cosa vuoi da noi?»

Un buon personaggio, affinché sia credibile, deve avere una verità, una menzogna e un segreto.
Il segreto è il mio nome, la mia identità e il luogo da dove vengo, perché se voglio stare con loro non devo rappresentare un peso o l'ennesimo dei loro problemi.
Perciò, di conseguenza, la mia menzogna è semplice, deve far sì che loro si fidino di me e soprattutto che scelgano di prendermi nel loro gruppo. Non sono sicura che finire la storia con loro mi garantirà un passaggio a casa, ma per ora è l'unico modo che ho per andare avanti. E magari la mia esperienza da lettrice e sceneggiatrice può risparmiarci qualche contrattempo.

Di sicuro, adesso, l'esperienza mi suggerisce di dare una risposta veloce e convincente e si dà il caso che io sappia come conquistare i loro cuori.

«Sono qui per volere di Voxus, il sacerdote del tempio delle montagne.»
Entrambi sgranano gli occhi, come se il nome dell'unico uomo che li abbia aiutati e la cui morte recente ha segnato i loro animi fosse sufficiente a garantirmi udienza.
Lyra sbatté appena le ciglia. «Voxus è morto.»
«Lo so» il dispiacere che traspare dalla mia voce non è falso, Voxus era uno dei miei personaggi preferiti e ovviamente ha avuto un destino crudele e ha incontrato la morte per mano del padre di Orlon, quando il ragazzo ha tradito Lyra per sottrarle la spada dei non morti.

«Mi ha fatto giurare di aiutarvi se gli fosse successo qualcosa» mi indico. «E quindi eccomi qui.»
Reggie mi guarda come se fossi un alieno, che poi non sarebbe tanto fuori strada. «Non ci ha mai parlato di te.»
Giusto. «Perché ci auguravamo che non ci fosse bisogno del mio intervento.»
Lyra abbassa gli occhi e forse un po' mi capisce, la mia storia su di lei attecchisce. Non me la sento di definirla "poco sveglia", perché ha subito un lutto importante e Lyra è empatica, piuttosto che dubitare di me, preferisce condividere il dolore. Acquista subito punti simpatia, forse sono stata troppo dura nei suoi confronti mentre leggevo.

Ma poi è proprio Lyra, che con infinita tristezza mi sorride e dice: «Dovevi intervenire qualche giorno fa.»
È la voce di una ragazzina molto giovane, dopotutto ha diciannove anni e potrebbe essere la mia sorellina, ed è sconvolta dalla recente perdita. Voxus era il nonno che non ha mai conosciuto.

«Mi dispiace» davvero, «casa mia è molto lontana da qui. Non sarei dovuta venire.»
Lyra abbassa lo sguardo, perché adesso sono sincera e lei lo percepisce. Mi sento persa, lo sono, e la mia frustrazione traspare in ogni respiro pesante.

Reggie scuote la testa e agita il coltello. «Per me è una spia» dice a Lyra.
Gesù, questo è cretino!
Per un attimo voglio alzare gli occhi al cielo, ma mi trattengo. «Reggie, caro, sei più intelligente di così» gli dico, un po' delusa. «Sapevo dove trovarvi. Se fossi stata una spia sarei venuta con un esercito, no?»
Lyra sopprime una risata e in automatico mi sembra ancora più simpatica. «Come facevi a sapere dove trovarci?»