4. Benedette le notti passate a leggere

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Se c'è una cosa che ho sempre saputo, per quanto ripetitivo e banale fosse il primo libro di Lisa, è che non sarei mai sopravvissuta nel suo mondo.

In questo mondo.

C'è una strana consapevolezza dentro di me, che mi dice che non sto sognando. È uguale a quella che sento tutte le mattine quando apro gli occhi e so di non star più dormendo.

Il dolore del pizzico mi ricorda che sono davvero qui, anche se ho dimenticato la pioggia e il freddo per lo shock. Merda. Se i pizzichi fanno male, non voglio immaginare una coltellata.

Devo trovare un riparo e ragionare e la locanda è fuori questione dal momento che ne sono stata bandita.

Se solo avessi Google Maps e questo posto avesse una rete dati per la connessione potrei cavarmela, ma non ho nemmeno il cellulare e Lisa non ha inventato un mondo moderno.
In ogni caso, è meglio che non abbia il cellulare.
Prima o poi uscirò da questo posto, ma fino ad allora sarebbe carino non venire bruciata viva per stregoneria.

A orientarmi sono pessima e la mappa geografica a inizio libro ritraeva l'intero continente e non il regno nel dettaglio. Anche perché Lyra arriva in questo dannato posto solo nelle ultime trenta pagine.

Un attimo.
Lyra.

Prima che un'altra carrozza mi investa, mi sposto dal ciglio della strada e cerco riparo sotto i cornicioni delle case.

Sono zuppa d'acqua e inizio a sentire un freddo incredibile, perciò il mio cervellone da lettrice incallita deve lavorare in fretta.

Dunque, nell'ultimo capitolo del libro pioveva e Lyra e Reggie erano stati condotti con la forza al castello da quello stronzo di Orlon e da suo padre, il lord delle terre di Fiumerosso, casa dei due ragazzi. Lord e figlio avevano intenzione di distruggere il re d'ombra con la spada sottratta a Lyra e accaparrarsi il dominio. Ovviamente, il re è un fottuto necromante e ha un esercito di cadaveri al suo servizio, perciò la spada da sola non ha risolto un bel niente, anzi, la testa di papa lord è saltata e Orlon è fuggito via con la coda fra le gambe.

Anche Lyra e Reggie sono scappati nel casino generale. Si sono nascosti in un luogo dove nessuno li sarebbe andati a cercare, ovvero, sotto gli occhi di tutti.

Ora, se sono arrivata qui nello stesso istante in cui si è concluso il primo libro posso fare due considerazioni. La prima: che cazzo! Se questo è l'incipit di un probabile seguito allora sono fregata, perché di solito nelle saghe il secondo libro è quello più scadente.
La seconda: Lyra e Reggie sono al mercato coperto e sono il mio lasciapassare per questo mondo.

Insomma, restare con la protagonista potrebbe farmi sopravvivere e, d'altra parte, la mia esperienza decennale in libri fantasy potrebbe ritornarle utile.

Chiudo gli occhi e mi do un altro pizzico forte, giusto per assicurarmi che non posso svegliarmi, ma fa un male cane e quindi la mia unica opzione, per ora, è chiedere indicazioni per il mercato coperto.

Almeno, queste persone parlano la mia stessa lingua, il che è insensato. Come è insensato che io stia accettando senza troppi problemi il fatto che sto passeggiando per le strade di un luogo che fino a ieri era su carta e nella mia immaginazione.

Qualcuno deve avermi drogata.

Non mi pongo altre domande a cui non so rispondere; se è un sogno mi sveglierò, se è un coma mi sveglierò, o resterò qui per sempre, chi lo sa. In ogni caso, appena mi ritrovo con Lisa devo consigliarle di mettere i cellulari e internet nel prossimo romanzo.

Avvicino una ragazza che sembra avere la mia età perché l'esperienza mi insegna che loro non mi dovrebbero rispondere male come quei due scorbutici alla locanda.
E in effetti è così.
Il mercato coperto è a due blocchi di distanza rispetto a dove sono, ai limiti del regno, accanto ai cancelli e dal lato opposto rispetto al castello.

Come Salverei L'Ennesimo RomantasyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora