17. Riempiamo i buchi di trama

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Sediamo su poltrone comode nel cottage di Atreus e sorseggiamo del tè al limone zuccherato mentre io ucciderei per un espresso.
Stiamo dando il tempo ad Atreus di preparare una borsa con vestiti e cibo e Mika ne approfitta per sciacquarsi e togliersi l'armatura per indossare un cambio d'abito che aveva lasciato in questa casa.

Di fronte a me, Reggie contempla il fondo della sua tazza di tè come se fosse la Professoressa Sibilla durante la lezione di Divinazione a Hogwarts. È perso in pensieri che non voglio nemmeno immaginare.

Sono rimasta a guardarlo fin da quando siamo arrivati, mezz'ora fa; sarò mediocre in molte cose, quasi tutte, ma ce n'è una di cui vado fiera per le mie capacità: so osservare le persone, so comprenderle. Sono molto empatica e l'emozione che ha attraversato il viso di Reggie quando Mika e Atreus si sono baciati era... Complicata da spiegare.

«Regedmist.»
Lui salta quando sente il suo nome pronunciato in quel modo e anche io lo faccio.
Atreus si appoggia al ripiano di un mobiletto basso e piega la testa. I suoi occhi verde chiaro spiccano come due stelle sulla pelle marrone scuro.

È più basso di Mika di qualche centimetro e la sua postura e conformazione mi suggeriscono che prima della ferita alla gamba facesse parte della combriccola di soldati umani del re d'ombra.

Reggie gli rivolge lo stesso sguardo interrogativo che ho io in viso.
«Tutto bene? Sei un po' silenzioso.»
Lyra poggia la sua tazza sul tavolino alla destra della poltrona e si rivolge ad Atreus, ignorando la non risposta di Reggie. «Non sapevo abitassi a Keren...»
Santo cielo, come facciano a ricordare il nome di questa città per me è un mistero.

Atreus le sorride, perfettamente consapevole di come lei abbia voluto sviare la conversazione.

A quanto pare, non solo Kaiden conosceva già Lyra, ma anche Reggie, Mika e Atreus hanno un passato in comune.

La domanda mi tormenta e quindi la libero. «Com'è che vi conoscete?»
«Già. Com'è che vi conoscete così bene?» si aggiunge Lyra un millesimo di secondo dopo. Immagino che la stessa domanda  torturasse anche lei.

Atreus solleva le sopracciglia, ma a parte un sorriso vago non ci dà una risposta.
Non che io mi aspettassi spiegazioni da lui, anzi, è stato fin troppo gentile ad accogliermi senza storie in casa sua senza sapere chi fossi e fidandosi subito della mia storia. L'unico ad avermi trattata subito con garbo, se devo essere onesta.

La persona che deve parlare è seduta di fronte a me e i suoi occhi inquieti si muovono tra me, Lyra e Atreus.

Reggie sospira. «Due anni fa, io e Lyra abbiamo deciso di trascorrere il suo compleanno alla spiaggia. Era una mattina serena, a quell'ora nessuno era in spiaggia, ci stavamo divertendo» i suoi occhi si perdono nel ricordo, ma il sorriso gli si spegne subito. «Non sapevamo quanto quella spiaggia fosse vicina al regno di Cantara. Finché poi non abbiamo visto il fuoco provenire dalla pineta.»

Atreus va a sedersi sul bracciolo della poltrona di Reggie come se fossero amici di vecchia data.

«Facevo parte di uno squadrone di soldati a protezione della città» spiega Atreus, confermando le mie supposizioni. «Eravamo in cinque, perché come hai potuto vedere, non ci abita molta gente qui» incrocia le braccia sul petto e non presta attenzione a Reggie che lo guarda in silenzio mentre continua il racconto. «Una truppa di Cantara appiccò un incendio nella pineta, io e un altro andammo a vedere mentre altri restarono a difesa della città» rise, con l'amarezza che gli contornava le labbra piene. «Ovviamente era un diversivo. Vennero a saccheggiare il villaggio e uccisero tutti i miei compagni.»

«Ma io e Lyra eravamo nella pineta» continuò Reggie. «Un soldato era già morto e Atreus stava combattendo da solo contro due uomini.»
«Finché non sono scappato via come un codardo» aggiunge Atreus.

Come Salverei L'Ennesimo RomantasyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora