Evangeline Bugs è costretta a lasciare Edimburgo trasferendosi nella piovosa Londra lasciandosi alle spalle un macigno di ricordi e segreti.
Quando tutto però sembra andare a gonfie vele si imbatte in Kenneth , un ragazzo della sua nuova scuola appe...
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⊹࣪˖⊹࣪˖⊹࣪˖⊹࣪˖ Creed
Si dice che il vino sia il nettare degli dei, e di conseguenza, tutto ciò che comprende alcol, no? Ci credo che fosse il loro nettare, a momenti Zeus scagliava saette come se fossero freccerete, da come raccontano i miti.
Ma questo non è importante, ora.
Forse è l'alcol a parlare. O forse i pochi neuroni che mi sono rimasti.
«Ma da cosa ti sei travestito?» la domanda di Aaron mi coglie alla sprovvista, facendomi ingoiare l'ultimo sorso di birra.
«Non vedi? Sono Joker.» indico i miei capelli colorati dalla lacca verde, ma nascondo la mia evidente paura di perdere ogni capello della testa.
«Joker..si..» mormora, girandomi attorno. Lo seguo con lo sguardo e la testa mi diventa subito leggera. Forse ho esagerato.
«Che c'è di male? Joker è fantastico!» dai, mi sono anche impegnato nel trovare la cravatta viola.
«Bella quella cravatta, dove l'hai presa?» mi domanda, prendendola leggermente fra le dita.
«Dal negozio tutto ad una sterlina.» Aaron abbozza un sorrisetto, spostando lo sguardo sulla porta dell'aula di scienze.
«Perché fissi quella porta come se volessi sbattertela? Stai bene, amico?» gli poso una mano sulla spalla ma lui mi ignora, troppo impegnato nel suo - presuppongo - porno personale.
«Aspetta...» realizzo d'un tratto, ricordandomi cosa sia successo un ora fa. «Vi abbiamo chiusi la dentro, prima. Tu non vuoi sbatterti la porta, ma Evang-» la sua mano mi tappa la bocca in un istante, e scoppio in una risata fragorosa quando noto la sua espressione impanicata.
«Sta' zitto, coglione!» esclama, prendendomi per un braccio.
Arriviamo nella zona dei distributori automatici, e Aaron controlla che non ci sia nessuno ad ascoltarci.
«Addirittura, solo perché vuoi scoparti una ragazza. Non è mica una reale, oh!» esclamo anche io, ricevendo l'ennesima mano sul viso.
«Ti disintegro, Creed. Lo giuro.» ingoio un groppo in gola, sorridendo per salvarmi la vita.
«Ovviamente scherzo, amico. Puoi fare quello che ti senti di fare, se vuoi posso chiedere le chiavi della cantina...» Aaron sbruffa e si allontana leggermente da me, che fremo in cerca di risposte.
