Evangeline Bugs è costretta a lasciare Edimburgo trasferendosi nella piovosa Londra lasciandosi alle spalle un macigno di ricordi e segreti.
Quando tutto però sembra andare a gonfie vele si imbatte in Kenneth , un ragazzo della sua nuova scuola appe...
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⋅˚₊‧ ୨୧ ‧₊˚ ⋅ 𝓔𝓿𝓪𝓷𝓰𝓮𝓵𝓲𝓷𝓮
Dolore. È l'unica cosa che sento in questo momento. Mi sforzo di aprire la bocca ed urlare, ma escono sono rantoli devastanti per chi li sente.
«Signorina, mi sente?» la voce di una donna precede una lucina sparata dritta ai miei occhi, che si schiudono per l'enorme fastidio.
«Fatelo,» biascico con le poche forze che mi rimangono, perché impiegate tutte nel non perdere i sensi.
«Fate smettere il dolore.» mi porto le mani alle gambe, e il solo loro contatto mi fa mugolare rumorosamente.
Un infermiere me le tiene ferme delicatamente, mentre vengo posata, credo, su una nuova barella.
Come ci sono finita in ospedale?
«Vediamo cosa c'è qui..» una profonda voce maschile, di un uomo sulla cinquantina mi riporta alla realtà, facendomi agitare.
«La paziente presenta dolori a tutti e quattro gli arti, non presenta lesioni di tipo fisico e mentale. Non siamo riusciti a capire da dove provengano queste fitte.» l'infermiere di prima inizia a descrivere la mia situazione, e sembra confuso in volto.
Non capiscono cosa abbia?
«Apri la bocca, tesoro.» spalanco gli occhi, e la vista viene a mancare per qualche secondo.
Sento il petto alzarsi ed abbassarsi velocemente, il macchinario al quale sono collegata impazzisce.
Poi, sono costretta a farlo.
Ricordo. Rivivo. E soffro.
Qualche mese prima... (una settimana dopo la morte dei genitori di Eva, s'intende)
«Sei pronta? Non vedo l'ora di vederti.» la voce di Felix, il mio ragazzo, mi fa sorridere.
«Si, sto scendendo.» non mi è capitato spesso di sorridere in questa settimana, ma sono grata di avere una persona così buona al mio fianco.
Mamma e papà mi mancano in ogni momento. Ogni angolo di questa casa è come se fosse impregnato del loro amore.
Della loro vita.
E io non ne faccio più parte.
«Oggi ti porto in un posto.» esordisce non appena metto piede in auto. Mi posa un bacio sulle labbra e sorride, mettendo in moto.
