Evangeline Bugs è costretta a lasciare Edimburgo trasferendosi nella piovosa Londra lasciandosi alle spalle un macigno di ricordi e segreti.
Quando tutto però sembra andare a gonfie vele si imbatte in Kenneth , un ragazzo della sua nuova scuola appe...
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"I gotta get better, I gotta get better, I gotta get better And maybe we'll work it out."
Meet me in the Hallway, Harry Styles.
⋅˚₊‧ ୨୧ ‧₊˚ ⋅ 𝓔𝓿𝓪𝓷𝓰𝓮𝓵𝓲𝓷𝓮
Sento il cuore battere all'impazzata da quando sono rientrata in casa. Poggio la schiena alla porta in legno, cercando di togliermi dal viso questo sorriso invadente.
Corro di sopra in camera, lanciandomi nel letto. Il coniglietto di pezza per poco non si schianta sul pavimento.
«Ehi, tu rimani qui.» gli bisbiglio, come se potesse sentirmi in qualche modo.
Lo stringo fra le mani e recupero il biglietto dal comodino. «Il dolce perdono è il vero distintivo della nobiltà.» mormoro, rigirandomi il pezzo di carta fra le mani.
Inizio a fissare il soffitto con fare pensieroso, ripercorrendo tutte le tappe della giornata.
Gli ho dato un bacio. Un bacio.
Come mi è venuto in mente?
«Tesoro, è pronta la cena!» sto per scendere al piano di sotto, ma nonna mi spinge nuovamente in camera, tenendo sottobraccio qualche scatolone.
«Che succede?» domando confusa, sedendomi sul mio letto. Solo quando noto la marca di una pasticceria, sorrido debolmente.
Lei tira fuori una torta alla fragola e panna, e sento gli occhi inumidirsi. Il petto inizia a diventare nuovamente pesante, e la mia mente viene invasa da ricordi.
Non credevo l'avrebbe fatto.
«È il loro compleanno, gli facciamo degli auguri come si deve?» chiede retorica, carezzandomi la testa. La sua mano calda di insinua fra i miei capelli, iniziando a carezzarli lievemente.
«Si, certo.» mi asciugo una lacrima sfuggita al mio controllo, prima di sistemarmi il coniglietto di peluche al mio fianco.
Oggi sarebbe stato il compleanno dei miei genitori. Lo festeggiavano entrambi lo stesso giorno.
La nonna maneggia con mani tremanti l'accendino, e sono costretta a posare la mia mano sulla sua per rassicurarla.
«È tutto okay.» sussurro, mentre la fiammicella sulle due candeline continua a muoversi imperterrita.
Mi mancano.
«Esprimi un desiderio, tesoro. Ora c'è qualcuno lassù in grado di esaudirli.» chiudo gli occhi, e avvicinandomi verso la torta, soffio.
