Evangeline Bugs è costretta a lasciare Edimburgo trasferendosi nella piovosa Londra lasciandosi alle spalle un macigno di ricordi e segreti.
Quando tutto però sembra andare a gonfie vele si imbatte in Kenneth , un ragazzo della sua nuova scuola appe...
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‼️‼️‼️‼️ Attenzione!! Questo capitolo contiene elementi che potrebbero urtare la sensibilità di alcuni lettori. I quali: Suicidio Presenza di sangue. Se non ve la sentite, saltate questo "capitolo". Non è necessario nella storyline, ma volevo dare a Victoria lo spazio che meritava. Tutti lo meritano. Detto questo, buona lettura. ❤️
V I C T O R I A pov's
Stanchezza. Interminabile stanchezza. Inesauribile dolore. Questa è la triade che ha scritto il mio destino.
La mia fine.
Sono così irreparabilmente rotta, scheggiata, ferita dal mondo che non provo neanche più a salvarmi.
Sono sospesa da un grattacielo, rischio di cadere in picchiata, ma ho finalmente la forza di lasciarmi andare al vento.
Non sono una troia come dite.
Non sono la puttana che pensate.
Non sono niente di immaginabile nelle vostre menti corrotte.
Ciao, io sono Victoria. Ho diciassette anni, e sto per mettere fine alla mia vita.
Avrei voluto diplomarmi come ogni ragazza della mia età, entrare a Yale e studiare filosofia, così dal poter insegnare al mondo chi fossi davvero.
Chi avessero torturato per tutti quei mesi. Ma oramai, ho abbandonato il mio stupido sogno. Ho abbandonato l'idea di poter arrivar a domani.
Ho un fratello minore, si chiama Aaron.
È la persona più dolce che si possa incontrare sulla faccia della Terra, e lui è la mia unica preoccupazione al momento.
Abbiamo un forte rapporto, e la mia dipartita causerà in lui un mutamento. Un cambiamento.
La rabbia repressa in questi anni esploderà così come la sua dolcezza rimarginerà come la marea a quella determinata ora del giorno.
Rimarrà una spiaggia deserta. Vuota. Infestata da pioggia, lacrime.
Ma ci sarà qualcuno che arriverà e lo riporterà a galla.
Arriverà una lucciola a fargli strada, io lo so.
Come quando gli ripetevo la storia della lucciola che permette al bambino ferito di tornare a casa.
Troverai la tua lucciola, fratellino mio.
Guardo la lametta che ho ricavato dal temperino di scuola tremare contro il palmo della mia mano.
