Capitolo 29

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                        Kyla

Molto spesso la vita è un evento imprevedibile, quando meno te lo aspetti tutto si capovolge, lasciandoti trovare a testa in giù. Dove il sangue che slitta verso il cervello ti offusca ogni pensiero sensato, perché ti ritrovi ad agire d'impulso catapultandoti in una situazione che mai avresti immaginato.
E nel mio caso mi sono ritrovata a cambiare radicalmente ciò che avevo programmato da quando ho messo piede a casa di Sokolov.
Volevo annientare il diavolo dalla bellezza vichinga che porta il nome di un falco predatore, e invece mi ritrovo a provare dei sentimenti per chi dovrei disprezzare con tutta me stessa. 
Perché tutto mi dice che Sokolov è una belva sanguinaria, ciononostante non riesco a non intravedere del buono in lui.

Siamo stati lontani dei giorni dopo che ha provato a baciarmi in piscina, e devo dire che la cosa è stata quasi una liberazione, perché dopo quello che "non" era successo avevo bisogno di spazio. Spazio che non so perché mi ha donato.
Ma poi..stanotte è stato inaspettato ritrovarmelo in camera, ero visibilmente sconvolta per l'incubo che è diventata la mia vita. E lui era lì nel momento in cui avevo più bisogno di qualcuno, qualcuno che non avrei mai pensato potesse essere Sokolov.

Le sue mani, il suo sguardo, la sua voce hanno placato quell'irrequietezza che mi provoca il temporale.
Non riesco a comprendere il perché, ma dal primo momento che l'ho visto, lui è riuscito a instillare in me quella sicurezza che mai avrei pensato di poter percepire nuovamente da un uomo.
E anche se mi tiene prigioniera in casa sua, proprio non riesco a non sentirmi al sicuro in sua compagnia, ed è per questo che gli avevo chiesto di dormire al mio fianco.
Una richiesta che però per qualche strano motivo non ha accetta, mi ha abbandonato nella mia tribolazione.
Un tormento che si è accentuato quando i fulmini hanno squarciato il mio cuore, lasciando che tutti i pensieri si annichilissero catapultandomi verso la sua camera.

Non ho riflettuto, sono stata sopraffatta da quel bisogno impellente di voler percepire nuovamente quella sicurezza che solo lui sa infondermi.
Una sicurezza che fortunatamente mi ha lasciato sorpresa quando ho visto che anche lui era in procinto di ritornare da me.
Mi ha accettato nella sua stanza nonostante non abbia mai sentito il bisogno di dormire con una donna, mi ha aperto la porta e anche il suo cuore che ero sicura possedesse.
Dove la dichiarazione in russo è saltata nelle mie orecchie lasciandomi completamente destabilizzata, perché mai avrei immaginato che Sokolov provasse qualcosa per me, un qualcosa che però lui non sa che ho capito.
Un qualcosa che sconvolge chiaramente la sua mente; sembra essere visibilmente in disaccordo con se stesso.
Un conflitto interiore che non riesco a capire, o forse posso farlo.

Credo che Sokolov, anzi sono sicura che sia cresciuto nell'odio, un odio che il suo stesso padre gli ha inflitto sul volto.
Non so quale padre faccia una cosa tanto malvagia al proprio figlio? Un  figlio che come diceva Danica è cresciuto inculcato dai più tenebrosi concetti.
Concetti che oggi lo rendono un uomo complesso. Un uomo che è diventato un cazzo di anagramma anche per se stesso.
E per me sta diventando complicato stargli dietro, perché non so casa fare con i sentimenti che anch'io inizio a provare nei suoi confronti.
Se solo Sokolov non fosse un cazzo di cervello incasinato tutto sarebbe molto più facile.

Tra i tanti uomini che potevano capitarmi nella vita mi è caduto davanti ai piedi proprio il capitano spietato della Bratva, un capitano che nonostante provi dei sentimenti nei miei confronti non mi lascerà mai libera. Perché si vede chiaramente che non sa un cazzo sui rapporti sentimentali, anzi non sa un cazzo sui rapporti umani. E questo gioca a mio svantaggio, perché se Sokolov non fa chiarezza nella sua mente, resteremo per sempre in questo punto fermo.
Un punto che al momento mi tiene inchiodata nel suo letto, forse dovrei uscire dalla sua camera e raggiungerlo, spronarlo ad aprisi del tutto a me.
Nonostante voglia che si abbandoni a quei sentimenti che gli mettono a soqquadro il cervello, allo stesso tempo anch'io vorrei restare per sempre ferma in questo punto.
Perché si, anche se sto lasciando fiorire dei sentimenti, non riesco ad andare oltre. Anch'io sono bloccata come lui, sono bloccata nel mio trauma, un dolore che è differente dal suo ma è pur sempre una sofferenza.
Una sofferenza che ci rende tanto diversi ma allo stesso tempo tanto simili, perché entrambi condividiamo lo stesso passato vessato.
Un passato che al momento pesa sui miei occhi lasciandomi cadere in quello che ormai sono diventata anch'io, un'anima complessa.

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