Capitolo 41

147 3 6
                                    

                        ALEKSEJ

Non sono un uomo che si fida molto facilmente delle persone, in realtà non mi sono mai fidato di nessuno.
Forse solo di Matvey, anche se quando si è presentata l'occasione ho dubitato anche di lui.
Settimane fa l'ho picchiato solo perché credevo che ci stesse provando con il mio piccolo Крокус (Croco).
Non avrei mai dovuto dubitare del mio fratellino, eppure nonostante ciò l'ho fatto.
Perché anche se una parte di me si fida ciecamente del mio stesso sangue, l'altra parte è talmente diffidente che sospetta dei tradimenti in ogni minima azione.

E la stessa cosa vale per Kyla, mi fido di lei, mi fido così tanto che gli ho aperto il mio cuore rivelandogli cose che non ho mai detto a nessuno.
Eppure, nonostante ciò quando mi ha chiesto di uscire con la sola compagnia di Zoya, gli ho privato questa libertà.
E so che ha ragione, perché se avesse voluto sarebbe scappata quella mattina a Parigi.
Malgrado tutto proprio non riesco a lasciarla andare, troppi sono i pensieri che m'ingarbugliano il cervello, e poche le risposte per permette ai nodi di snodarsi.
Non so perché la mia mente sia tanto contorta, forse perché ho paura di ammettere a me stesso che la mia è una difesa per non essere ferito, perché morirei se uno dei due tradisse la mia fiducia.
Anche se per quanto riguarda Kyla c'è anche altro che m'impedisce di lasciarla girovagare da sola per Mosca, o meglio qualcuno che si nasconde nella penombra come un lupo pronto ad azzannare, un uomo che porta il nome di Volkov.

Perché se l'uomo che sta attentando al mio potere scoprisse di Kyla potrebbe usare quello che provo per lei contro di me.
Ed è per questo che fino ad oggi mi sono tenuto lontano da tutto ciò che mi rende debole, perché volevo evitare che uomini come Volkov usassero questa mia debolezza per arrivare al potere.
E lasciarla libera di andare aumentano le probabilità che Volkov gli metta le mani addosso.
E non posso permettere che questo accada, ormai il mio potere è sotto attacco e ho bisogno di scoprire al più presto chi sta facendo questo.

Ma per ora inizierò ad occuparmi di un altro problema, Vadik Plotnikov.
Sono sicuro che è qui per quella stronza di Vania che forse gli avrà raccontato che me la sono scopata senza ritegno, il che non l'avrei mai fatto se solo avessi saputo che il piccolo Крокус (Croco) sarebbe stata l'unica donna che veramente avrei voluto al mio fianco per la vita.
Volevo sposare Vania per acquisire molto più potere, solo per questo mi sono avvicinato a lei.
Ma ora, ora che conosco l'amore, quello vero, mi accontenterò del potere che posseggo. Perché quello che prima ritenevo importante al momento non mi soddisfa più come mi appaga stringere tra le braccia il dolce e ingenuo amore della mia vita.

«A che devo la sua visita Signor Plotnikov?» Da finto tondo e con un mezzo sorriso schernitore raggiungo il mio fastidioso ospite dandogli parola.

«Credo che lei sappia benissimo il motivo della mia visita Signor Sokolov» Subito al sodo.

«Parleremo nel mio ufficio. Venga» L'invito a seguirmi dove silenzioso e con lo sguardo duro mi segue.
Non appena entro nel mio ufficio mi siedo sulla mia comoda poltrona aspettando che mi rompa le palle con le sue parole che vorrei smorzare con un netto taglio della lingua.

«Si accomodi e mi dica Vadik» Gentile e con lo stesso sorriso dileggiatore lo invito ad accomodarsi, ma l'uomo non accetta la mia offerta.
Il che non so perché m'infastidisce.

«Sa che sono qui per mia figlia» Ed ecco svelata la sua visita che acconsento con un cenno del capo.

«Sa come funzionano queste cose nella fratellanza Signor Sokolov, e non capisco perché si sia avvicinato a lei se le sue intenzioni non erano delle più nobili?» L'ascolto con attenzione, dove il mio silenzio è un chiaro invito a continuare.

«Si è permesso di umiliare e profanare il mio sangue, un sangue che dovrebbe essere rispettato e onorato perché lei è figlia della fratellanza. La nostra fratellanza, e lei che è il capo di tutto questo infrange le regole?» Il suo tono si accentua, il che mi fa venire voglia di squarciargli la gola con le unghie, nonostante la rabbia che inizia a bollire nelle vene cerco di restare calmo, perché ho bisogno che arrivi al punto decisivo.

Крокус (Croco)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora