Capitolo 57

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                        ALEKSEJ

Una sola notte per strappare via due vite ignobili, una sola notte per dare inizio ad una guerra invisibile.
Una guerra che al momento nessuno immagina stia mietendo le prime vittime, e che a capo ci sia proprio io.
Mi aggiro tra i cocci di vetro che giacciono sul pavimento, mentre aspetto l'uomo
che manovrerò a mio piacimento.

Sotto a un finto impeto di rabbia ho lasciato rinchiudere tutte le donne nelle proprie stanze, per il momento nessuno torcerà loro un capello, ma purtroppo quando arriverà Feliks molte di loro pagheranno per quello che è successo.
E anche se non so ancora se credere o no in un entità superiore, prego che nessuna di loro muoia.

Con della carta tampono le ferite che mi ha procurato Alya, altri sfregi mi resteranno sul volto ma stavolta non sono stati dettati da un gesto di crudeltà, ma da un atto di necessità per raggiungere uno scopo fatto di serenità.
E ammetto che mi sento orgoglioso di me stesso, per aver lasciato che una donna mi ferisse per riuscire ad aiutare tutte a ritornare libere.

Questo posto era già ripugnante di suo, ma ora con l'alcol che si mischia ai sozzi atti illegali rende l'afrore insostenibile per le mie narici, e non vedo l'ora di ritornare a casa e ubriacarmi con il buon profumo del mio fresco e genuino Крокус (Croco).
Seduto accanto al bar osservo gli uomini che cercano di risistemare il putiferio che hanno scaturito le mie mani, quando delle scarpe che tastano le schegge di cristallo sparsi su un mare di alcol attirano la mia attenzione.
Mi allontano dalla postazione per andare incontro all'uomo e sfogare della finta irruenza per l'accaduto al quale ho messo fine.

«E così che gestisci i tuoi affari? Lasciando uomini incompetenti al comando?» Rude è il tono che cozza nelle iridi celesti che sfumano in un colore fatto d'ira con delle venature di scombussolamento per ciò che è capitato.

«Se non ci fossi stato io chissà come sarebbe andata a finire» Mi prendo il merito di aver salvato una situazione che ho creato con le mie azioni.

«Il colpevole di tutto questo pagherà» Troppo tardi Feliks.

«Ha già pagato» Gli rivelo nell'esatto momento in cui alcuni uomini portano via il corpo di Uliano.
Gli occhi da psicopatico di Feliks strabuzzano nel vedere che ho messo fine alla vita di un suo uomo senza consultarlo.

«Sotto gli occhi di Uliano una ragazza è riuscita a procurarsi un coltello che ha messo fine alla vita di un nostro cliente» Rivelo mentre il petto di Feliks si riempie di un'aria che lo gonfia a tal punto da farlo quasi esplodere.

«Non ammetto che affidiamo i nostri affari ad uomini che invece di fare il loro lavoro passano la serata a iniettarsi nel corpo della schifosa droga» Resta muto a fissare il corpo senza vita di Uliano.

«Spero non ti dispiaccia che abbia risolto la cosa a modo mio?» Gli occhi che sono stati per tutto il tempo fissi sul cadavere del suo uomo ritornano in mia direzione.

«Se ha reputato che la punizione adatta per la sua incuria fosse la morte..» Le spalle magre si sollevano in accordo, ma lo sguardo mi dice chiaramente che avrebbe voluto che lo consultassi prima.

«Una vita per una vita. Come ho detto un cliente è morto perché Uliano era troppo impegnato a iniettarsi nelle vene delle sostanze che recano solo danni» Indico con la mano il panico che ha imbrattato il locale.

«E nessuno oserebbe più mettere piede in questo posto se sapesse che mettiamo al comando uomini che non sanno tenere a bada delle fragili puttane» Occhi negli occhi che vorrebbero sbranarsi a vicenda, perché odio con tutto me stesso Feliks ma avverto il mio stesso rancore nel suo sguardo.

«Quindi si, la sua punizione è stata più che meritata» Metto fine a questa conversazione e Feliks non fa altro che mostrarmi il suo accordo con un segno del capo.

Крокус (Croco)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora