Cap. 2

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"Rispodi alla mia domanda. Come fai a sapere il mio nome?"

"Bene. Sei una delle migliori studenti all'università. Il tuo nome e conosciuto da tutti."- disse con un sorriso da ebete.

"Dici cazzate. Sono una studente nella norma. Ora dimmi.."- dissi mettendo entrambe le mani sul tavolo, tirandomi su leggermente- "Come diamine conosci il mio nome?"

Il suo sguardo cambiò. Da ebete divenne piu serio.

"Sophia, hai proprio un caratteraccio! Diciamo che mia madre e una vecchia amica di tuo padre...?"

Alzo il sopracciglio. Ne ho abbastanza.
Mi alzo e vado verso l'uscita, nel mentre sento la sua presenza dietro di me.

"Lasciami almeno che ti accompagni al campus"

"Non ne vedo il motivo"-dissi girandomi. Cosi facendo mi ritrovai a meno di un passo da lui.

Si, avevo ragione. Spalle larghe e fisico da atleta. Una testa e mezzo piu alto.
Se non fosse un'idiota sarebbe un'ottimo materiale. I suoi occhi mi esaminavano, come io stessa facevo su di lui.

"Ho la mia macchina "- gli dissi alla fine.

"Ah si? Quale?"

"Quella."- dissi alzando la mano dietro le mie spalle e premendo il pulsante sulla chiave.
Senti la mia macchina aprirsi. Dio solo sa quanto io la ami.
BMW-M3 nera.

Il suo sguardo si perse sull'auto, per poi riincontrare i miei occhi.
"Sono colpito della scela. La sai guidare?"

"Te paro una scema? Ma va va!"

Andai nella mia macchina, misi a moto e me ne andai. Lasciando Ryan là d'avanti al bar.
Non mi preoccupo piu di tanto. Sicuramente non lo rivedrò piu.

~UN PAIO DI GIORNI DOPO~

"Come è andato il viaggio?"- mi chiese mia madre una volta entrata in casa.

"Abbastanza bene, grazie. Papà?"

"Ha qualche faccenda da risolvere. Dovrebbe essere a casa a momenti."

"Bene. Tu come stai mamma?"

"Ah, bene diciamo. Tra un caso e l'altro non ho molto tempo libero, sai?"

"Si mamma, lo posso immaginare. "

Mia madre si sedette sul divano, per poi farmi cenno di unirmi a lei.
"Siediti e dimmi che cosa ti turba."

"Non mi turba niente mamma. Tutto nella norma, esami e esami"

"Non sono nata ieri."- disse lei- "E so molto bene cosa significa stress da studio."

"Beh e ovvio mamma, ma ti garantisco che sto bene."

"Mhmmm... va bene. Diciamo che ti credo va!"

Mi misi a ridere.  Per mia madre io sono sempre stata un libro aperto. Ma veramente,  non mi turba niente. O almeno l'ho pensavo.
Dopo all'incirca un'ora mio padre arrivò a casa. Come al solito baciò mia madre per poi baciare me sulla fronte.

"Sei cresciuta tanto, piccolina. Come va a scuola?"-mi chiese lui mentre appendeva il cappotto.

"Bene diciamo. C'è molto da studiare ma non mi lamento. A te in vece, come va il lavoro?"

"Uff, stancante. Credimi non è affatto semplice tenere sotto controllo una cosa cosi grande. Soprattutto se ce qualcuno o qualcosa che lo minaccia."

"Del tipo?"- gli chiesi curiosa

"Sai, piccolina, il mio lavoro non è semplice. È molto pericoloso.  Ogni giorno nella vita ti compaiono persone che non hai mai incontrato prima ma, pur non conoscendole, loro conoscono te. Alcune volte sono nemici, altre volte alleati."

"Come fai a capire chi e chi?"

"Non l'ho puoi capire fino alla fine. Fino ad allora devi seguire l'istinto."

Chino la testa, gli do un bacio sulla guancia e vado in camera mia pensando all'incontro avuto un paio di giorni prima. Lui è un alleato oppure un nemico?

Sarà il tempo a dirmelo.

Una piccola Mrs. Affari ~ New generation's Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora