cap. 21

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Ormai da ore stavo li a fissare quei fascicoli nella mia stanza.
Non trovo il coraggio di leggerli.

"Troverai tutte le risposte alle tue domande...."

Sospirai.
Ormai non c'era nulla che non mi avrebbe sorpreso. Soprattutto non dopo la consapevolezza di avere un fratello da qualche parte.

Presi prima il fascicolo di mia madre, so che non scoprirei molto su di lei.

Aria Olivieri, nata il 17 gennaio 1974
Avvocata di successo,  2% di casi persi.
Anna L. è la sua segretaria.
Figla unica.
Lavora come avvocato di difesa per Damian Gray, ma anche prima di lui ha già lavorato con varii personaggi conosciuti
per la malavita.
Attualmente l'FBI sta tenendo sott'occhio anche lei, visto che sospetta di avere una connessione emotiva con il cliente D.G.
L'agente Joel B. numero identificativo BZ321, incaricato di far attenzione alle varie attività tra i sospettati.

Va bene... nulla che io già non sapevo.
Presi un sospiro di solievo nel sapere che almeno mia madre non aveva segreti aggiuntivi.

Ma perché mai dovrebbe?
Che ne so, per quanto io ne sappia potrebbe essere anche Ryan a mentirmi.
Ma anche con questo pensiero nella mia testa, tutto il mio instinto mi spingeva nel leggere anche il secondo fascicolo, quello su mio padre.

Presi un sospiro e lessi...

Damian Gray,  data di nascita incerta. Dipendente dove la si trova.
Laureato in economia, anche se conduce un business illegale di varie cose.
Madre morta in un incidente stradale.
Il fratello gemello Timmy ormai scomparso da anni, si ritiene sia morto.
Sorella Nicolina, avendo problemi al cuore il suo stato non e certo. Alcune fonti dichiarano sia morta nella sala da operazione,  altre dicono viva una vita felice e beata in una regione dimenticata da Dio.

Sposato con la sua avvocata,  Aria Olivieri,  in sieme hanno due figli.
N. Gray, scomparso il 13 aprile del 1995, e   S. Gray,  nata il 9 dicembre del 1998.

Alcune fonti parlano che la sua cugina di secondo grado è per parte colpevole di tutti i suoi problemi con le forze dell'ordine,  perché altrimenti lui sarebbe riuscito a tenere tutti i lavori ben nascosti.

Ma siamo serii?
Non uno, ma due zii?
Non ci capisco piu nulla...

Presi il mio telefono, rimurgirando sul fatto che solo Ryan è stato sincero con me fin dall'inizio.
Gli devo molto.

Gli inviai un messaggio,  chiedendogli se era a casa da solo.
Mi rispose che era nel suo ufficio,  e che potevo venire in ogni momento.

Cosi feci. Andai da lui.

"Avevi ragione"- dissi appena entrata nella stanza.
"I miei mi hanno tenuto nascoste così tante cose..."

"Mi spiace Sophy... vieni qui"- mi disse lui aprendo le braccia invitandomi in un abbraccio.
Il suo calore e il suo profumo mi fecero dimenticare per un paio di secondi le cose che avevo scoperto.

"Stai bene?"

"Non proprio..."- risposi alzando la testa abbastanza da poterlo guardare negli occhi.
"Conosco i miei genitori da quando conosco me stessa, ma lo stesso mi hanno tenuto segreto troppe cose. Tu in vece..."

"Io?"

"Tu sei sempre stato sincero, diretto..."

"Non sempre, mia cara."- rispose prendendo il mio viso nella sua mano.

"Che intendi dire?"

"Non sono mai stato diretto, almeno non del tutto."

"Perché?"

"Perché sennò avrei fatto questo"- disse per poi baciarmi.

Non mi opposi al bacio, ormai ne avevo fin troppo bisogno per respingerlo.
Avevo bisogno di conforto e attualmente lui era l'unica persona nella quale potevo trovarla e esser sicura.

Il bacio diventava sempre piu profondo, appasionante...
Mi prese per le cosce, alzandomi sulla sua scrivania ma senza interrompere il bacio.

Si mise a baciarmi il collo, provocandomi brividi di piacere ogni dove.
Mi tolse la maglietta,  guardando con sguardo affamato sul mio seno prosperoso, preso da mia madre.
Inizio a giocare con il mio seno, mordendo leggermente ogni centimetro del mio collo, delle mie spalle e del mio petto.

Con una mano, lentamente, mi apri i pantaloni, infilandoci la mano dentro.

"Sei già pronta... non pensavo mi desiderassi così tanto"- disse lui sorridendo sulle mie labbra.

Tra le mie gambe sentivo un calore strano, piacevole e pulsante.
Allo stesso tempo sentivo il suo membro duro contro il mio interno coscia.

"Anche tu non sei da meno..."- risposi tenedno ancora le braccia intorno le sue spalle.

"Ne sono colpevole..."- disse lui per poi calarmi i pantaloni del tutto, lasciandomi solo in biancheria in pizzo, che nascondeva ben poco.

Lui si tolse la camicia, rivelando il suo torso.
Gli toccai gli addominali con la mano, scendendo sempre piu in basso.

Quando si slaccio i pantaloni, rimanendo solo in boxer, mi passo un brivido su per la schiena. Non potevo nemmeno guardarlo dall'imbarazzo.

"Scosti lo sguardo come se fosse la prima volta che vedi un uomo mezzo nudo."

"N-no, non è la prima volta che ne vedo uno. Ma è la prima volta che... diciamo che non... questa intimità. "

Lui mi stava baciando linterno coscia, ma sentento le mie parole si fermò,  tirando su la testa guardandomi negli occhi.

"Sei vergine?"

"Se lo fossi cambierebbe qualcosa?"

"Si, molto. Sicuramente non ti scoperei qui su un cazzo di tavolo, Sophia. "

Prese il mio volto, mi guardava come se fossi tutto d'un tratto diventata un oggetto prezioso.

"Allora?"

Annui leggermente.
Lui fece un leggero sospiro, prese e si rimise i pantaloni, per poi mettermi la maglia.

"Non pensare male, ho voglia di fare sesso con te da ormai tanto, troppo tempo. Ma sicuramente non mi prenderò la tua verginità su un tavolo in un cazzo di ufficio."- detto ciò,  mi diede un bacio lasciandomi con una strana sensazione nel corpo.

"M-ma io..."

"Cosa?"

"Ecco... niente. Non è nulla."

"Dai, ti porto a casa. I tuoi saranno preoccupati che non ci sei."

Una piccola Mrs. Affari ~ New generation's Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora