cap. 34

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La cerimonia era ormai quasi terminata. Il pomeriggio fu molto tranquillo e divertente.
Nathan ogni tanto si guardava in torno, come se stesse cercando qualcuno con lo sguardo. Ma senza successo.  Non gli chiesi chi stesse cercando anche se, sinceramente,  mi incuriosiva molto. Verso sera,  le persone iniziavano pian piano ad andarsene, ma lo stesso Nathan si guardava in torno.

"Chi stai cercando?", gli chiesi alla fine, quando i nostri genitori si erano persi in chiacchiere con i genitori di Yoshi. Che a proposito, era scomparso anche lui gia da un paio d'ore.

"Nessuno.", rispose lui velocemente,  evitando uno sguardo diretto.

"Stai mentendo.", dissi sorridente. Forse aveva visto una ragazza carina, e ora la stava cercando con lo sguardo.

"Io...", sospirò profondamente, "Come sai che sto cercando qualcuno?"

"Prima cosa, sono pur sempre una avvocata.  Riconoscere i varii segnali fa parte del mio mestiere. Secondo, non era così difficile da capire. Ogni poco alzi la testa alla ricerca di qualcuno. "

Lui si mise a ridere. "Vero, mi ero dimenticato del fatto che comunque sei brava nel capire gli altri."

"Ecco, e non ripetere mai più lo stesso sbaglio.  Comunque,  chi stavi cercando?"

"Ryan."

"Eh, Ryan? Come, perché?"

"Beh, sapeva che oggi è la consegna del diploma, quindi mi aspettavo di vederlo.", mi rispose lui facendo spalluce.
Perché mai sarebbe dovuto venire?
Non che non mi avrebbe fatto piacere incontrarlo ma io non lo avevo invitato. Quindi lui non è neanche alla conoscenza della data e del posto della cerimonia.
A meno che...

"Tu gli hai detto della cerimonia. Perché io con lui non ne ho fatta una parola."

"Può darsi", rispose lui alla fine. Come vide il mio sguardo si iniziò subito a difendere. "Dai Sophia! Sarebbe stata anche l'ora che voi due vi parlate e chiarite tutto. Sta situazione, non solo è difficile per voi due, ma anche per me e il resto delle persone che vi stanno attorno. Ma comunque tranquilla, non lo ho visto. Almeno non ancora. "

"Hai ragione. E comunque la cerimonia e giunta alla fine. Dubbito che lui verrà.", sorrisi a Nathan, facendogli spalluce.
Lui ricambio il sorriso per poi abbracciarmi. Se lo sapeva che oggi era la consegna del diploma, avrebbe potuto presentarsi almeno un secondo. Così sembra come se non gli importasse nulla di me. Probabilmente avrà avuto delle questioni al lavoro che non poteva lasciare e rimandare, quindi capisco...

Sento una mano toccarmi la spalla. Interrompo l'abbraccio con mio fratello e mi giro per vedere chi mi avesse toccato la spalla. Una parte di me rimase delusa nel vedere che era Yoshi.

"Sophia, tesoro, puoi venire con me? Devo dirti una cosa in privato."

"Certamente, devo dirti anch'io una cosa.", gli risposi mentre lui mi aveva già presa per mano portandomi in un posto un po piu intimo.
Mi guardò un secondo, per poi chiedermi che cosa gli dovevo dire.
"A quanto pare, Ryan sa della cerimonia. Nathan lo stava cercando con lo sguardo tutto il tempo, senza molto successo. "

Yoshi si fermò,  facendo un sorrisetto furbo.
"Eh si, lui e proprio un bel bocconcino."

"Stai parlando di mio fratello?"

"No no no", rispose lui sgranando gli occhi,  "cioè, lui è carino, ma non è il mio tipo. Sto parlando di Ryan."

"Ma come... tu non lo hai mai incontrato."

"Vero. Ma lo ho fatto sta sera. Dai, vieni. Non ti dico più niente altrimenti ti rovino la sorpresa.", rispose lui cammniando più veloce rispetto a prima.
Apre la porta di una stanza all'apparenza vuota, solo che grazie alla luce proveniente da fuori, potevo intravedere dei petali sul pavimento, una brezza cristallina e una leggera melodia venire da essa. Guardai Yoshi confusa, lui mi fece un'altro sorriso per poi spingermi nella stanza chiudendo la porta dietro di se.

"Mi ringrazierai dopo!", urlo da dietro la porta per poi andare via.
Mi girai tentando di far abbituare gli occhi al buoi, senza tanto successo. Pian piano, vidi delle stelline sul soffitto iniziare a illuminarsi, non una luce chissà che forte, giusto per vederci qualcosa nella stanza.
Poi, un profumo maschile prese tutta la mia attenzione.  Conoscevo molto bene questo profumo, quindi mi giro in torno alla ricerca dell'unica persona che conoscevo e che avesse questo profumo. La musica cambiò improvvisamente.  Mi giro verso la direzione dalla quale proveniva la musica, e intravedo un'ombra. 
Passo per passo, l'ombra si stava avvicinano. Teneva qualcosa in mano, ma non capivo che cosa fosse. Quando si avvicinò abbastanza da farsi illuminare dalle stelline su soffitto,  capisco che è Ryan con una rosa in mano.

"Congratulazioni per il diploma...", disse lui porgendomi il fiore.
Presi il fiore con un leggero sorriso.

"Grazie."

Un silenzio imbarazzante cade nella stanza. Ne io ne lui non sapevamo cosa dirci. Oppure, più probabile che sapevamo cosa, ma non come dircelo. L'unica cosa che stavamo facendo, era guardarci, con degli sguardi profondi. Presi forza, facendo un sospiro con l'intento di iniziare a parlare, ma lui mi lo fece prima di me.

"Senti, lo so che sei arrabbiata e tutto il resto ma, voglio solo che tu sai che per me non sei mai stata solo un oggetto oppure un passa tempo. La sera faccio fatica a prendere sonno, perché mi turba il fatto che tu pensi una cosa del genere."

"Lo so", gli risposi nel mezzo del suo discorso. Lui mi guardò confuso, non capendo esattamente le mie parole.
"Lo so che non la pensi così.  Nathan mi ha raccontato tutto."

"Quindi non mi odi più?"

"Non ti ho mai odiato...", non feci il tempo di finire la frase, che sento un grazie al cielo sussurrato dalle sue labra, per poi sentire la sua mano sul mio viso che mi tira a se in un bacio dolce e pieno di nostalgia.

Pian piano, il bacio diventa sempre più bisognoso e pieno di emozioni mischiate una con l'altra. Tra un bacio e l'altro,  sentivo il suo sorriso sulle mie labbra.
"Fanculo gli affari, fanculo tutto. Io voglio solo che tu stia al mio fianco. Il resto non importa.", disse lui alla fine con il respiro pesante.

Non sapevo cosa dire, quindi gli misi le braccia intorno al collo tirandolo a me per baciarlo di nuovo. Dopo un po, lui mi prese per i fianchi, allontanandosi da me leggermente.
"Meglio smetterla qui, altrimenti non so se riesco a controllarmi."
Sorrido alle sue parole, abbraciandolo.

"Andiamo di là? Nathan ti sta cercando quasi tutto il pomeriggio."

Lui abbassa lo sguardo, cosi da poter incontrare il mio.
"Tu sapevi che sarei venuto?"

"No, me lo ha detto circa 10 min fa. Poi è arrivato Yoshi e mi ha portata qui.", lui annui con un sorriso sul viso.

"Va bene, andiamo. ", rispose poi prendendomi la mano andando verso l'uscita. Si fermò quando vide che io me ne stavo ancora li, ferma.

"Ryan, devi solo promettetermi una cosa. Non tenermi più nascosto niente, qualsiasi cosa sia."

"Lo prometto,  Sophia.", gli sorrisi, per poi andare con lui verso l'uscita.
Lo sento bussare tre volte, poi una, poi altre tre. La porta si apre con Yoshi e Nathan diertro di essa.

"Avete risolto?", chiese Yoshi con un sopracciglio alzato. Poi, fece un sorriso tutto compiacuto quando vede che ci stavamo tenendo per mano.
"Si, direi di si.", si rispose lui da solo alla domanda per poi lasciarci uscire.

Mi girai verso mio fratello.
"Quindi anche tu eri a conoscenza di tutto sto piano!"

"No no, non lo ero", rispose lui ridendo di cuore. "Quando vi ha chiusi dentro, Yoshi è venuto da me lamentandosi di quanto Ryan fosse poco romantico e di quanto sarebbe stato fregato se lui non ci fosse stato. "

Mi girai verso il mio migliore amico con uno sguardo interrogativo.
"Eh si, tesoro! Voleva che tu lo perdonassi e che tornavate in sieme come una coppia ma manco i fiori ti ha comprato!"

Sento Ryan dietro di me dargli della spia, poi iniziano a discutere nel mentre io e Nathan stiamo li, da parte ridendo.
"Sai tesoro, sarà anche un buon bocconcino, ma ha poco cervello."

Una piccola Mrs. Affari ~ New generation's Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora