Una piccola Mrs. Affari ~ New generation's

Cap. 16

"State insieme??"- urlò la mia migliore amica ancora sotto shock.
"Così all'improvviso? Non mi hai detto niente!!"

"Lo so, lo so... è mi dispiace molto, credimi. Solo che sono successe così tante cose..."- sospirai.

"Capisco... ma quindi è tutto un piano oppure ti piace davvero?"

"Teso, io sono una figlia di uomini d'affari.  Ovviamente in tutto questo non ci sono alcun tipo di emozioni. "

Lei mi guardò con uno sguardo che diceva; Seh! Tutta questione d'affari va...!

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Un paio di settimane dopo....

Ormai tutta sta scenata continuava.
Ryan veniva spesso da noi, e ormai i miei genitori l'avevano accolto come se fosse veramente il mio ragazzo.

Forse, per via di tutta sta finta, anche io mi ero iniziata ad abituare al fatto che lui fosse li, accanto a me.

Solo che, ecco, sentivo che era diventato strano da quando i miei avevano organizzato una grigliata, invitando anche i suoi.

Lui disse che suo padre era morto, purtroppo, ormai da anni.
Mentre la madre non era nella posizione di poter venire.

Ma mia madre continuò a insistere, usando la scusa che tra due giorni io devo ritornare all'università, finché lui non si arrese.
"Va bene, ma mia madre non è una donna che si ambienta in ogni ambiente."

E così,  il fatidico giorno arrivò.
Fu un totale disastro.
Perché?

Diciamo che i miei genitori conoscono già sua madre... ma non in un modo positivo.
Ve lo racconto...

Flashback del giorno prima...

"RYAAAAN! Sbrigati cavolo! Dobbiamo ancora andare a prendere tua madre dall'aeroporto. "- dissi mentre mi stavo infilando l'ultimo orecchino.

Lo senti ridere da d'avanti la porta.
"Io sono già pronto, Sophy. E lo sono anche i tuoi genitori. Manchi solamente tu..."

Si avvicinò lentamente, scostando i miei capelli dalle spalle e dal mio collo.

"Un nuovo profumo?"- chiese mentre mi lasciava dei leggeri baci lungo il collo.

"Si, me l'ha preso mia madre per il mio compleanno. Ti piace?"

"Si, molto..."- disse guardandomi attraverso lo specchio.

Poi come se si fosse ricordato di qualcosa, si allontanò da me andando verso la porta.
"Ma non è che importi molto la mia opinione,  in findo è tutta questione d'affari. Giusto?"

Per uno strano motivo sentii una fitta al petto.
Annuì leggermente,  per poi intravedere un piccolo sorriso triste sul suo volto.

"Ti aspetto in macchina. "

Non capisco perché ogni volta che dobbiamo andare a vedere sua madre lui sia sempre... nervoso.

Mi ricordo ancora quando la ho conosciuta per caso la settimana scorsa al Caffè-Caffè mentre aspettavo che Ryan venisse.

"Scusa, ti posso fare una domanda?"- mi chiese la donna avvicinandosi a me con un mezzo sorriso.

"Certamente, chieda pure."

"Per caso sei tu Sophia? La ragazza di Ryan?"

"Ehm.. si, signora. Sono io. Lei è...?"

La signora si tirò una manata sulla fronte.
"Che sbadata! Io sono Isabelle,  la madre di Ryan. È un piacere conoscerti."