cap. 4

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"Come hai avuto il mio numero?"
Gli scrissi seccata.

"Ho i miei metodi. Non hai risposto, come sta la tua fronte?"

"Stava meglio prima di vedere che mi hai scritto."

"Oh, Sophia, che antipatica!"

"🙄 Sapessi quanto me ne importa!"

"Beh, dovrebbe invece."

"Perché mai?"

"Vedrai..."

Maniaco. 
Lascio il telefono sul letto, ma per uno strano motivo non riesco a non pensare alla scena di oggi.
Il suo tocco mi ha fatto venire i brividi, il che non augura nulla di buono.

Sbuffo e scendo in cucina. Li trovo mia madre mentre si tiene la testa avvolta da una marea di documenti.

"Tutto bene mamma?"

"Oh, Sophia. Si si, sto bene. Ho solo problemi al lavoro. Tutto qui."

"Un caso complesso?"

"Mai quanto quello di tuo padre, ma si. Simile."

"Simile in che senso?"

"Sai... a quanto pare tuo padre ha dei concorrenti molto forti. Sembra che tutto giri intorno al propretario del club Hollywood..."- il telefono squillo, e mia madre rispose.

"Scusami Sophia. Pronto?"

Lei si allontanò dal tavolo, mentre io analizai i documenti sparsi sul tavolo.
A quanto pare il proprietario del club ha preso molte cose da mio padre, e anche se è stato accusato di molte colpe, per un motivo o l'altra le prove scomparivano sempre.

Non mi serve molto tempo per capire che si tratta di una mafia rivale. Solo che non capisco perche la mamma si preoccupi di questioni come queste.
Di solito e sempre mio padre a risolvere questo genere di situazioni.

Mia madre tornò poco dopo.
"Perche ti prendi carico di questo caso?"

"Oh, Sophia... è il mio lavoro. Ti prego di perdonarmi quando ti dico di restarci fuori. "

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Restarci fuori? Mia madre mi ha realmente chiesto di farlo?

A quanto pare si... ma io non...
Tra i documenti ho notato che da nessuna parte non ce scritto il nome del proprietario.  Forse potrei aiutare mia madre andando al club e scoprendo chi lui/lei sia?

"Hey, ho sentito parlare di un club vicino. Hollywood.  Ti va di andarci?"

"Ovvio amo! Passo per le 20 <3"- mi rispose subito la mia migliore amica.

Perfetto.  Ora devo solo prepararmi e godermi la serata finché non capirò chi è il proprietario.  Cosi facendo aiutero anche mia madre e mio padre.

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Per le 19:30 sono già pronta.

Diana arriva poco dopo e partiamo verso il club Hollywood

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Diana arriva poco dopo e partiamo verso il club Hollywood.
All'entrata ci sono due sicurity, uno biondo l'altro bruno. Carini ma non il mio tipo. Ci fanno entrare senza molti controlli.

Il club e ber arredato, la musica copre ogni altro suono. Al centro ce un grande bar a forma di cerchio con dentro ogni varietà di alcol e una decina ni baristi.
Le luci sono colorate ma non troppo forti e c'è un profumo delicato.

Se non fosse un club che appartiene ai rivali di mio padre, sarebbe sicuramente il mio preferito.

Io e Diana andiamo al bar, beviamo un paio di cocktail e balliamo sulla pista, attirando sguardi varii.

Un ragazzo si avvicina a Diana, le bisbiglia qualcosa e lei sorride.

Mi guarda e io capisco. Si è trovata un passatempo. Buon per lei.
Quando lei se ne va, io ritorno al bar e ordino un'altro cocktail. 

"Come mai sei sola?"- mi chiede il barista

"Non sono sola!"- gli rispondo

"Eri con una amica,  no?"

"Si."

"Ma ora sei sola. Tutto bene?"

"Hahaha, si si. Si è trivata un'altra compagnia.  Nulla di che..."

Prendo il cocktail e faccio un sorso.
Parlo un po con il barista ma poi lui vede qualcuno e si ritira scusandosi.

"Sola a quest'ora?"- sentii una voce familiare dietro alle spalle.

"Anche se lo fossi, non sono affari tuoi."- gli risposi girandomi.

Ryan era vestito in una camicia nera con dei pantaloni dello stesso colore.
I capelli sono leggermente disordinati il quale gli da quel qualcosa di attraente.
Mi ricordo della prima volta che gli sono stata così vicino, e mi si rivolta lo stomaco.

"Come mai sei ovunque io vada?"- gli chiedo seria

"Questa è una piccola città,  Sophia."

"Non così piccola."

Lui sorrise, fece un cenno al barista e lui ci portò due drink. 
"Allora, se bevi questo drink, ti lascerò in pace"

"Una proposta molto allentante ma non vedo il motivo per il quale io dovrei bere un drink offerto da te."

"Ti vuoi liberare di me Sophia, oppure no?"

Lo fulminai con lo sguardo mentre lui rideva come uno scemo.

"Se bevo questo dink, tu mi lascerai in pace?"

"Certamente. "

Presi il drink e lo bevvi tutto dun fiato.
"Ecco, ora sparisci!"

Lui fece un cenno, e se ne andò.
Finalmente!
Ora non mi darà piu fastidio, spero.

Prendo la mia borsa e inizio andare verso l'uscita,  quando tutto dun tratto la testa inizia a girare.
Non sento piu le gambe, inizio a cadere.
Sento le mani di qualcuno che mi reggono,  e poi divenne tutto buio...

Una piccola Mrs. Affari ~ New generation's Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora