Una piccola Mrs. Affari ~ New generation's

cap. 19

                     °•○● RYAN'S POV ●○•°

Stanotte non ho chiuso occhio.
So che Sophia ha scoperto tutto, e lei sa che io sapevo.

Mia madre se ne andata subito dopo essere tornati a casa.
Non mi stupisce tutto ciò.  Non sarebbe la prima volta che lei scompaia come sorgono dei problemi.

Nathan mi stava a fissare per la maggior parte del tempo,  non capendo il motivo di tutta sta tensione che si era creata nell'aria.

"Tutto ok?"

"Tutto va alla meraviglia, perché me l'ho chiedi?"

"Sei, diciamo, pensieroso. Noto che ce qualcosa che non va. Poi mamma se ne andata senza salutare..."

"Non è la prima volta che lo fa, Nathan."- sospirai.
"Comunque, nulla di che. Questioni di lavoro."

"Problemi con il club?"

"Esattamente.  Ma nulla di che."

Misi la tazza nel lavandino per poi andare verso la mia stanza.
"Vado sotto la doccia,  poi andrò al club."

So di non averlo convinto.  Non è stupido. Ma anche lui sa che non deve porgermi troppe domande.

Mi accendo la musica nel bagno, per poi entrare in doccia.

Povera Sophia... posso solo immaginare come si senta dopo aver scoperto tutta la verità. 
Mi dispiace ancor di più il fatto che io sapevo, ma non glielo detto. Mi sento come se... come se l'avessi tradita.

Ma che mi prende? Lei non è niente per me. Stiamo insieme solo per convenienza.
Non devo lasciarmi trasportare dalle emozioni.  Altrimenti... potrei dirle dov'è suo fratello,  o peggio ancora potrei veramente innamorarmi...

Dopo avermela fatta, spengo la musica e mi avvolgo un asciugamano intorno la vita.

"Dimmi dov'è?!"- senti un urlo dal piano di sotto.

"Non osare a parlare in questo modo di mia madre!"- senti Nathan di risposta.

Capendo di chi sia la voce femminile, mi affretto a scendere.

                 °•○● SOPHIA'S POV ●○•°

Come l'orologio scocco le 10 di mattina,  presi le chiavi della macchina e andai da Ryan, non facendo attenzione alle chiamate dei miei genitori.

Dobbiamo fare i conti io e lui.
Ma prima di tutto, devo trovare quella strega.
Dopodiché,  troverò mio fratello.

Parcheggio nell suo giardino, andando poi verso la porta d'ingresso ignorando completamente le guardie.

"Signorina,  lei non è autorizzata a..."

Scostai la mano dell'uomo.
"Tu non hai il diritto di dirmi che cosa posso fare. Chiaro? Se fossi in te farei attenzione alla tua lingua lunga ameno che lei non ti stia a cuore."

Per via del baccano, un ragazzo usci fuori di casa.
Era alto, avevamo lo stesso sguardo scazzato.

"Che cosa succede?"

"Capo, lei è solo entrata, non dando importanza a noi..."

"Vorresti dire che non siete riusciti a fermare una... ragazzina?"

Andai verso di lui, tirandomi su le maniche.
"Vieni qui e ti faccio vedere chi è una ragazzina!"

Il ragazzo fece un sorrisino,  girando la testa.
Brutto errore.

Con tutta la mia forca gli tirai un pugno con la mano destra.
Per via della forza e dalla sorpresa del colpo, lui perse l'equilibrio e per poco non cedde a terra.