Ritorno a casa

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Pov Elena

Sono scesa dall'aereo, era da tempo che non rientravo in Italia.

Il caldo si fa ancora sentire il cielo è azzurro e limpido, nessuna nuvola. Attraverso
l"aeroporto e trovo pronta un auto che mi porterà a casa.

Il percorso è lungo e ho il tempo di fare mente locale, imprimere tutto nella mia mente, ogni singolo albero, viale, casa che costeggia la strada.Firenze non è mai stata così bella.

I miei occhi sono puntati sul finestrino riesco a fare un respiro lungo e buttare giù l'aria calda.

Non so quanto tempo passa,troppo poco forse ,perché sento rallentare la macchina e immettersi nel viale di casa mia.

Che parola grossa , di mio questa casa non ha niente . Bellissima , magnifica nella sua struttura bianca e moderna.
L'auto si ferma e ci metto qualche secondo prima di scendere. Sento aprire la portiera così m incoraggio e scendo dalla macchina rimettendomi gli occhiali da sole .
Attraverso l'ingresso alberato e il prato inglese ,e arrivata davanti la porta digito il codice d'accesso.
Varco l' ingresso e sento un odore di pulito,mi dirigo in salone , vedo Francesca la mia colf che sistema un gigantesco bouquet di fiori al centro del tavolo .

Francesca è una piccola donnina paffuta con i capelli grigi , mi conosce da quando sono sposata con Simone,in realtà era la sua tata. Ma anche quando io e Simone ci siamo lasciati lei ha deciso di rimanere con me. Per darmi una mano diceva lei ,ma io so il perché.
Lei mi ama come una nipote . Mi ha cresciuta in un certo senso e mi è stata accanto dopo la morte dei miei genitori. E dietro tutti i miei lutti.

Il suo accento toscano stretto mi risolleva dai miei pensieri .
Mi raggiunge un po' zoppicante visto l'età ma io le vado incontro e l'abbraccio forte .
-Mi sei mancata Elena ,I tuoi viaggi non durano più di tre giorni,e tu manchi da due mesi. Ma sei bellissima mia cara l' abbronzatura ti si addice. Sembri una venere. -

Sorrido alle sue parole e l'abbraccio di nuovo lasciandogli un bacio rumoroso sulle guance.
-Anche tu mi sei mancata mia cara , ma il caldo è il sole delle canarie mi hanno catturato così tanto che il tempo è volato per me. Ma ora sono qui ,per poco ma sono qui. -

Vedo il suo viso scurirsi ma i suoi occhi no ,sono contenti per me e questo mi basta.

-Allora raccontami un po,come stanno Anna e Luca e i tuoi nipoti?- le dico mentre mi tolgo i tacchi e cerco di mettermi comoda legando il lunghi capelli in una coda.

Mi avvicino al tavolo e annuso i fiori sono i miei preferiti. Un brivido lungo la schiena mi ridesta .Francesca mi fa cenno dietro di me. Riconosco il suo profumo e così forte che lascia una scia inconfondibile. Osservo meglio i fiori e solo una persona conosce i miei gusti.
Una voce spezza il silenzio assordante che di e creato nella stanza gelo e ciò che avverto.
-Spero che almeno i fiori siano di tuo gradimento, giusto per darti il mio benvenuto a casa-

Mi allontano e lentamente mi giro per vedere Simone poggiato nello spigolo della porta.
I suoi occhi belli come non mai ma freddi come il ghiaccio.
Mi osservano e delineano il mio corpo.Forse sarà perché non lo vedo da tempo ma il suo sguardo mi preoccupa.
E ora più che mai mi sono pentita di aver lasciato Marcello.

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