Il mio diario degli errori

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POV MARCELLO

FLASHBACK

23/Agosto/2016

Arrivo in aeroporto con il cuore a mille.
E un apnea costante.
Mille sono stati i pensieri che hanno accompagnato il mio viaggio,oscuri presagi che hanno invaso la mia mente.
Scendo di corsa dal mio jet e mi precipitò verso l'auto che già mi aspetta fuori.

27/Agosto 2016

Il suono è il bip dei macchinari hanno segnato le mie orecchie per giorni e giorni. Sono entrato in un mondo silenzioso ,segnato solo dallo scandire delle lancette dell orologio appeso nella parete.L'odore di disinfettante ha sostituito il profumo della pelle di Evelyn.

Uno di quei giorni entra il medico con la sua equipe ,nei loro camici bianchi .
Messi in fila come quando si fa un esecuzione.
Ho tentato di tutto per salvarla ho chiamato i migliori medici d' Europa .
Ma l'esito era sempre lo stesso per tutti uguale.Coma irreversibile.

Quel giorno mi comunicarono che l' indomani avrebbero staccato la spina e che Evelyn aveva firmato tempo a dietro la donazione degli organi.
Gentile ,generosa e altruista fino alla fine.

28/Agosto/2016

Dopo un ennesima notte senza dormire ho deciso di conoscere mia figlia.
Nata da 5 giorni e io non l'avevo ancora vista.
Quando la portavano giù in stanza per farla stare con la mamma dieci minuti, io uscivo. Non volevo vedere quella scena.
Pensare che la mia Evelyn non poteva abbracciarla, non poteva vederla, sentire il suo odore mi faceva un male cane.
Così anche io non volli vederla ...

Uscii dalla stanza e mi incamminai verso l'ascensore presi un respiro profondo e salii nelle nersery. Lo specchio che refletteva la mia immaggine mi sconvolse.
Due occhiaie viola contornavano i miei occhi e la barba incolta con i miei capelli,facevano di me un disperato.

Le porte dell' ascensore si aprirono e di fronte a me vidi un mondo in miniatura . Tutto era piccolo. Piccoli vagiti riempirono le mie orecchie e dopo giorni di selenzi imposti .Tutto mi sembrava caotico.
Un infermiera si avvicinava tenendo un piccolo fagottino tutto rosa in braccio.
Si avvicina con fare timido mentre si sporge e mettere quel piccolo batuffolo tra le mie braccia. Il mio cuore fermo da giorni riprese una flebile corsa. I suoi occhi si aprirono e incrociarono i miei,mi fissavano imbronciati.
Guardai giù il suo collo e vidi una piccola casacca rosa con i conoglietti con scritto il nome.
Cloe.
Il nome che avevo scelto io, solo uno a differenza di Evelyn che ne aveva cinque preferiti e non sapeva se metterli tutti.
Ancora una volta si è dimostrata generosae amorevole.
Il mio sguardo cade su una goccia caduta ...

0re 16

Sono seduto sul letto della stanza di Evelyn con in braccio la bambina.
Sento aprire la porta già so chi sono. Mi alzo e vado a mettermi sulla sedia difronte al letto.
Dietro di me Simone la mia ancora in questa tragedia.

Mentre stringo a me la mia Cloe , i medici mi danno il segno .

Un segnale acuto segna la fine.

Ora del decesso
16 :05 .

Il mio corpo non smette di avere spasmi mentre stringo il bozzolo tra le mie braccia per attutire il suo pianto.

Addio Mia amata Evelyn.

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