• 𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 18 ~ 𝒮𝑜𝓅𝒽𝒾𝑒

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Per arrivare all'ippodromo di Ascot, questa mattina, mi sono svegliata davvero molto presto. Abbiamo attraversato un bel pezzo di campagna e ora siamo qui, strette nei mantelli lunghi e alla ricerca dei nostri posti. Non è una bella giornata, le nuvole si addensano sopra le nostre teste e temo che pioverà fra non molto, sento già l'odore dell'umidità e il suo gelo permearmi nelle ossa.

Vedo in lontananza alcuni cavalli da corsa che stanno trottando intorno alla pista per riscaldarsi e un magone mi stringe lo stomaco. La mia Krissy mi riconoscerà, quando un giorno tornerò da lei? Perché ho intenzione di tornarci, a casa. Ho intenzione di tenerla con me e correre con lei nella pianura scozzese, quella che tanto amo e che invade i miei sogni ogni notte.

«C'è lady Harriet» afferma mia zia, lasciandomi il braccio a cui si era avvinghiata.

«Oh, ti dispiace se vado da lei?»

«Fai pure, cara» commenta con gentilezza. Durante tutto il tragitto fin qui mi sono sorbita di nuovo le sue mille raccomandazioni sul modo in cui mi devo comportare con lord Edward – perché ovviamente ci sarà anche lui oggi – e con i suoi inviti. Il suo corteggiamento, ormai, è palese.

Questa mattina ho ricevuto un nuovo mazzo di fiori da parte sua, accompagnato da un biglietto con su scritto:

La promenade di ieri è stata molto piacevole.

Spero d'incontrarvi alle corse di Ascot, oggi, e parlare di nuovo con voi.

La vostra presenza mi è cara, lady Sophie.

Con affetto,

Lord Edward Harris

E quindi mi aspetto d'incrociare i suoi occhi da un momento all'altro. Devo dire che la passeggiata con lui è stata piacevole anche per me. È un ragazzo buono e gentile, inoltre il suo modo di guardarmi mi fa arrossire fin sopra i capelli, devo dirlo.

«Buongiorno, lady Sophie!» esclama la mia amica, raggiungendomi con quell'aria solare che la distingue.

«Buongiorno a voi... come state?»

«Non potrei stare meglio. Oggi incontrerò di nuovo lord Maximilian e al ballo è stato davvero un galantuomo.»

«Sono molto felice per voi» commento, guardandomi intorno con curiosità.

L'ippodromo si sta popolando sempre di più, riempiendosi di un vociare vivace ed elettrico, come l'aria che si tende nell'attesa della gara. In realtà a me non importa di queste frivolezze, ma gli uomini ci tengono davvero molto. Sono raccolti in gruppetti a discutere animatamente del cavallo su cui puntare con maggiore sicurezza.

Come se potessero saperlo!

Intravedo la chioma dorata di lord Edward, mentre sta discorrendo con qualcun altro, non troppo lontano da noi, ma nel frattempo parlo ancora con Harriet.

«Sapete che lady Dorothy oggi non ci sarà?» mi chiede, retoricamente, la mia amica.

«Ah, sì? Come mai?» cerco subito il suo sguardo con aria curiosa. Non sapevo le fosse successo qualcosa, non si sarebbe mai persa un evento come questo.

«Pare che due giorni fa, durante una promenade con uno dei suoi pretendenti, si sia slogata una caviglia. E l'uomo che era con lei, un Conte molto più vecchio di lei pare, non l'ha neanche soccorsa. L'ha lasciata seduta in mezzo alla strada, sono dovute andare sua madre e la sua cameriera personale ad aiutarla, mentre lui con una scusa si è dileguato.»

Strabuzzo gli occhi. «Che brutta cosa...» commento con sincero dispiacere.

Per quanto non sopporti DìDì più di ogni altra persona al mondo, di certo non le auguro di diventare moglie di un uomo che non sa neanche prendersi cura di lei se prende una storta. Figuriamoci se avesse bisogno di qualcosa di più importante!

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