• 𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 40 ~ 𝒜𝓃𝓉𝒽𝑜𝓃𝓎

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Il rinfresco di nozze avviene in casa della zia. Ha predisposto tutto nei minimi dettagli, addobbando ogni sala con i fiori del matrimonio e con tovagliati rosa chiaro e bianco perla. Penso che mia madre avrebbe fatto lo stesso, dopotutto penso che abbia scelto questi colori in onore del matrimonio dei miei genitori: a quanto mi ha detto le loro nozze furono identiche.

Non potrei essere più felice di così. Finalmente ho sposato l'amore della mia vita, finalmente ci potremo amare alla luce del sole e lui potrà guardarmi sempre, potrà osservare i nostri figli e gioire della bellezza del mio paese, dove ci trasferiremo fra due giorni.

Gli invitati si susseguono allegri nella stanza del rinfresco e ci rivolgono i loro auguri e le loro felicitazioni, dimostrandosi entusiasti del nostro matrimonio.

Tutto sembra essersi svolto per il meglio, alla fine. La vita non è mai lineare, ti fa sudare letteralmente la meta, ma poi ti premia con gli interessi.

Lady Amelia ci abbraccia entrambi contemporaneamente e mi sussurra all'orecchio di considerarmi ormai come una figlia: il cuore mi si gonfia di orgoglio e di affetto nei confronti della donna che ha cresciuto il mio sposo con tanto coraggio e tanta dedizione.

Dopo aver salutato alcuni parenti lontani di Anthony, la mia amica Harriet riesce ad avvicinarsi a noi e rivolge un sorriso a entrambi. L'abbraccio con affetto. «Siete stupendi, amici miei. Posso considerarvi mio amico, lord Anthony?» chiede al mio sposo.

«Ma certo che sì, lady Harriet. Spero che il sentimento possa essere reciproco.»

«Ovvio! Menomale che ho scampato la compagnia di lord Maximilian, stamattina non si è sentito bene» mi confida, e io rivolgo un sorriso complice a mio marito.

«A questo proposito...»

Anthony si gira dal lato opposto e fa voltare un uomo che si trova al suo fianco. Un ragazzo poco più giovane di lui, dall'aspetto elegante e con due grandi occhi azzurri molto espressivi, rivolge a tutti noi un sorriso smagliante. Ha i capelli corti, neri, con una barbetta ben curata che delinea il suo viso giovane.

«Posso presentarvi mio cugino?» chiede Anthony a entrambe noi. «Lord Percival Drake, Marchese di Weston.»

Il ragazzo fa un breve inchino e mi saluta con affetto, mentre rimane a guardare Harriet con insistenza e curiosità, cosa che fa anche lei. Il silenzio, a un certo punto, è quasi imbarazzante, tanto che Anthony e io ci rivolgiamo un'occhiata complice e li lasciamo soli. Si sciolgono dopo poco e cominciano a chiacchierare animatamente, scambiandosi sguardi pieni d'interesse.

«Mi sa tanto che avevi ragione, Percy è perfetto per la tua amica» sussurra mio marito in mia direzione.

«Ho l'occhio lungo per certe cose» mi pavoneggio.

«Ah, sì? E per cos'altro?»

«Beh, sicuramente posso dire che non vedi l'ora di andartene da qui.»

«Wow! Come hai fatto?» mi provoca, ridendo.

«Mh... intuito femminile.»

«E sai anche dove vorrei andare?» allunga le braccia e mi stringe a sé con affetto.

«Una mezza idea ce l'ho...»

Ci baciamo con passione, incuranti di chi abbiamo intorno, e poco dopo qualcuno si schiarisce la voce al nostro fianco. Quando ci stacchiamo ci rendiamo conto che si tratta di lord Edward e lady Dorothy.

«Perdonate l'intrusione» dice il ragazzo. «Volevo farvi gli auguri di persona, siete una bellissima coppia e sono certo che sarete felici insieme. Inoltre...» si gira verso di me, sorridendomi. «Volevo anche ringraziarvi, Sophie, per avermi suggerito di avvicinare lady Dorothy. Ho scoperto che abbiamo molto in comune e che c'è un'affinità che non avevo mai provato con nessuna. Vi ringrazio.»

«Sono lieta di saperlo, e vi auguro il meglio per la vostra vita.»

«Voglio porgervi personalmente le mie scuse, lady Sophie» annuncia poi DìDì, avanzando di un passo. «Sono stata odiosa e una pessima persona nei vostri confronti, quando invece voi siete stata gentile e mi avete salvata da una vita di sofferenze a cui i miei genitori stavano cercando di destinarmi. Quando lord Edward si è fatto avanti, mia madre ha spinto mio padre a rompere l'accordo con il mio precedente pretendente, così ho trovato allo stesso tempo la salvezza e l'amore. Grazie.»

Sorrido a Dorothy, dopotutto era solo una ragazza infelice e probabilmente invidiosa: adesso credo che diventerà una persona migliore. Lei tende le braccia e mi afferra le mani, stringendole in un moto d'affetto. «Posso considerarvi mia amica?»

Dopo un attimo di esitazione annuisco. «Quando vorrete allontanarvi dai fasti della vita di Londra, un appoggio in Scozia vi attenderà» le dico.

«Grazie, vi auguro tanta felicità» dice a entrambi, poi si allontanano e finalmente torniamo a essere soli.

«Che ne dici se sgattaiolassimo verso la tua camera?» mi suggerisce Anthony all'orecchio.

Lo guardo e sorrido con aria giocosa. «Penso che non sarebbe una cattiva idea...»

E così dicendo, ci dirigiamo di nascosto al piano di sopra, correndo in braccio all'amore.

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