Londra, settembre 1823.
Giorno.
Sono seduta davanti alla grande vetrata che si affaccia sui nostri giardini, su una morbida poltrona e con un libro aperto in grembo. Osservo poco più in basso e noto le mie due gemelle, Abigail e Fanny, che corrono intorno alla fontana scappando giocosamente da Samuel, il figlio di Sarah e Thomas, che le rincorre. Hanno più o meno la stessa età e sono cresciuti come fossero cugini. Qui non prestiamo ascolto alle differenze sociali: ai nostri due più cari amici abbiamo dedicato alcune stanze del castello e anche se lavorano ancora per noi, gli altri domestici sanno benissimo che hanno una posizione privilegiata.
Dietro i bambini noto proprio Sarah e Thomas che si abbracciano teneramente, guardandoli, mentre lui poggia una mano sul pancione di lei. Anche stavolta aspettiamo un bambino insieme, entrambe siamo circa al settimo mese e tra poco conosceremo i nuovi arrivati in famiglia. Spero di attendere un maschio, stavolta, per potergli dare il nome di mio fratello: Aron.
Quando siamo arrivati qui da Londra, ormai sei anni fa, per prima cosa ho portato Anthony a visitare le tombe della mia famiglia, in questo modo è stato come presentarlo a loro, al mio passato. Lui mi ha stretta forte a sé e insieme abbiamo cominciato una nuova vita, fatta di gioia, amore e scoperta.
Quasi ogni giorno ci siamo ritagliati del tempo per andare al mare. Cavalcare insieme è bellissimo, ancora più emozionante di quando lo facevo da sola, di nascosto, da piccola. Purtroppo la gravidanza mi impedisce di andare a cavallo, al momento, ma tornerò presto in sella insieme a mio marito.
Alcune note di pianoforte accompagnano i miei pensieri, cullando dolcemente il bambino che porto in grembo. Sull'enorme curva della pancia poso entrambe le mie mani e lo sento scalciare vivacemente. Sorrido e la musica smette di suonare; poco dopo un lieve rumore di passi si avvicina e altre due mani si poggiano sopra le mie.
«Come stanno i miei amori, oggi?» mi chiede Anthony, lasciandomi un bacio sull'orecchio.
Rabbrividisco per il suo respiro sulla pelle. «Adesso molto meglio.»
«Mh, bene, perché avevo proprio intenzione di...» ma non prosegue, aggira la poltrona e s'inginocchia davanti a me, baciando il pancione.
«Di...?»
«Vuoi proprio che ti dica ogni cosa? Lascia fare a tuo marito» mormora, facendo scorrere una mano lungo la mia gamba, fin sotto la gonna, e risale lentamente. Ogni sua carezza è come la prima volta: eccitante, sconvolgente e unica.
Sorrido e tiro indietro la testa, lasciandomi andare a un moto di piacere quando mi raggiunge al centro, tra le cosce. Sto quasi per urlare, quando un uragano ci travolge d'improvviso.
Anthony si alza in piedi e fa in tempo a voltarsi prima che possano vederci: Abigail, Fanny e Samuel si lanciano in corsa contro di lui. «Papà!», «Zio!» esclamano in coro.
E lui li afferra tutti e tre, facendoli volteggiare a mezz'aria.
Sarah e Thomas ci raggiungono poco dopo e insieme giochiamo e parliamo delle nostre vite, del passato e del futuro che ci attende.
Se la felicità è questa, credo proprio di toccarla ogni giorno, al fianco del mio amore e dei miei amici più cari. Le avversità fanno parte della vita e noi ne abbiamo passate tante, ma all'orizzonte sorge sempre il sole.
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Eyes of Love
Ficción históricaLondra, 1817. Lady Sophie Sinclair si ritrova a vivere presso l'abitazione della zia Bridget per affrontare il debutto a Corte, dopo la perdita dei suoi genitori e di suo fratello. Mostrando interesse per i ceti meno abbienti, i poveri e i malati, l...