• 𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 31 ~ 𝒮𝑜𝓅𝒽𝒾𝑒

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La mattina è il momento ideale per parlare con la zia: è fresca, riposata, quasi sempre di buonumore. Inoltre Sarah mi ha detto che ieri la sua cameriera le ha preparato un bagno con petali di camelia, il suo fiore preferito, quindi tutto sembra volgere per il meglio. Ho indossato un abito giallo chiaro, raccogliendo i capelli con un nastro del medesimo colore, proprio uno dei regali della zia.

Respiro profondamente, gettando occhiate qui e là lungo il corridoio, fino a quando non arrivo alla porta del salottino privato, dove la zia sta leggendo la corrispondenza mentre sorseggia il tè. Mi faccio forza e avanzo di un passo, poi inspiro e mi schiarisco la voce.

La zia alza la testa e mi rivolge un breve sorriso. «Buongiorno, cara. Ormai ti sei rimessa del tutto, ne sono lieta.»

«Sì, mi sento davvero bene, zia. Cosa fai? Ti reco disturbo con la mia presenza?» le chiedo, avvicinandomi del tutto al divano su cui è seduta.

Lei scuote la testa e m'invita a prendere posto. «Stai pure, cara, non mi disturbi in alcun modo. D'altronde mi sto giusto adoperando per te.»

Rivolgo in sua direzione uno sguardo confuso, prima di sedermi.

«Ti sta bene questo colore» commenta la zia, fuorviando temporaneamente il discorso.

Ma non mi farò trasportare dai suoi pensieri, sono determinata a far valere le mie opinioni e riuscirò nel mio intento. Così le sorrido brevemente, per riportare poi la conversazione sull'argomento che ho a cuore.

«Cosa stai leggendo, esattamente, zia?»

«Sono inviti ai prossimi eventi e la fitta corrispondenza dei tuoi pretendenti. Non pensavo avresti fatto una strage, Sophie, mi hai stupita! Voglio dire, sei bellissima e aggraziata, ma di certo non potevo immaginare che quasi tutti gli scapoli o vedovi in circolazione ti avrebbero mandato degli inviti.»

«Beh...» commento, arrossendo, «la cosa stupisce anche me. Non ho mai manifestato interesse per qualcuno, temo di deluderli tutti.»

«Tesoro, in queste circostanze c'è sempre chi rimane con la bocca amara, ma non possiamo accontentare tutti, no? Bisogna fare una scelta e non tutti sono alla tua altezza.»

«A proposito di scelte...» intraprendo il discorso.

«Sì, giusto. Dovremmo proprio decidere i vestiti che porterai alla tenuta del caro Edward e della sua famiglia. Io pensavo a quello color crema per la sera e—»

«Non intendevo questo, zia» la interrompo subito io.

«Ti ascolto» mi dice lei, poggiando la lettera aperta sul divanetto al suo fianco.

«Volevo dire che...» sospiro «vorrei scegliere per la mia vita, avere il potere di decisione su chi frequentare o meno.»

Mia zia scoppia a ridere. «Tesoro, alla tua età sei già alle tue ultime possibilità di scelta.»

«Ma se hai appena detto che sono rimasti colpiti in molti...» replico io, interdetta.

«Naturalmente. Ma hai ventun anni, cara. Quanto pensi che sarai ancora una giovane avvenente in grado di destare interesse fra gli scapoli migliori? Gli uomini ricercano debuttanti giovani e plasmabili, perché adorano qualcuno che non si interessi ai loro affari. Tu, con le tue idee strampalate e fuori tempo, potresti farli scappare in poco tempo, quindi l'unica dote che ti rimane è il titolo di tuo padre e questo bel faccino che ti ritrovi» commenta, stringendomi le guance con forza.

Non so cosa dire. Quando mia zia lascia la presa io abbasso lo sguardo a terra e mi costringo a ricacciare indietro le lacrime.

«Avanti, non fare così, Sophie. Se ti illudessi soltanto non sarei una brava tutrice per te» mi dice con sincerità.

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