• 𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 24 ~ 𝒮𝑜𝓅𝒽𝒾𝑒

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È domenica e il pranzo con la zia Bridget è di una noia mortale, oggi. Ripete in continuazione «Lord Edward di qua...», «Lord Edward di là...», «La famiglia di lord Edward possiede una tenuta in campagna, sai?». Come se me ne importasse qualcosa, della sua tenuta in campagna!

Vorrei solo che questa storia finisse, ma la vedo molto dura. Mia zia è davvero innamorata di lord Edward e so che manca poco al momento in cui mi costringerà ad accettare la sua proposta di matrimonio... ma poi, cosa è cambiato? Fino a poco tempo fa avrei detto subito di sì. Mi aveva affascinata, mi sentivo ammaliata dalla sua attenzione... è bastato sentirlo parlare?

In verità è bastato sentire quanto non abbia a cuore le opinioni altrui, a partire dalla mia. E solo perché sono una donna. Non ha nulla di diverso da tutti gli altri uomini dell'alta nobiltà. Cosa pretendevo di trovare in lui?

Alla fine del pranzo mi lascio sistemare da Sarah e insieme ci dirigiamo a casa del Duca. In verità la domenica non ci sono mai andata, ma ieri ho dato alla mia cameriera la giornata libera e so che era con Thomas, così ho deciso di organizzare una visita oggi. Poi la zia Bridget aveva programmato una promenade, ma con la scusa del mio impegno e con il tempo piovoso all'esterno sono riuscita a scamparla.

Così ci affrettiamo a bussare alla porta dei nostri vicini, adesso, per trovare riparo dal brutto tempo. Il maggiordomo ci accoglie all'uscio con la solita cordialità, mentre dietro di lui c'è lady Amelia, che sorride a entrambe.

«Che piacere avervi qui, mia cara. Come state? In questo pomeriggio uggioso portate il sole con la vostra presenza!» mi dice, utilizzando quasi le stesse parole di Thomas, quando qualche giorno fa mi ha detto che ho portato la luce in questa casa e nella vita del Duca.

Che sia vero?

«Siete troppo gentile, lady Amelia. Come sempre, d'altronde» ammetto, con un filo di rossore che m'imporpora il viso.

«E voi troppo umile, cara Sophie. A ogni modo, visto il brutto tempo, Anthony è in casa e al momento si trova nella sala da ballo. Seguitemi.»

Non ho mai visitato quella parte della casa e, mentre ci dirigiamo verso la meta, mi soffermo a osservare i quadri appesi alle pareti, i vasi sui mobili, i fiori che rendono gli ambienti freschi e profumati. Le tende sono aperte in ogni stanza e, nonostante stia piovendo, la grigia luce del pomeriggio entra dalle finestre. La casa ha tutto un altro aspetto, adesso. Mesi fa sembrava di stare in una grotta.

Quando raggiungiamo la grande porta a doppia anta, il suono acuto di alcune note ci solletica le orecchie, tanto che Sarah e io ci rivolgiamo uno sguardo interrogativo. Almeno fino a quando lady Amelia non ci viene in soccorso.

«Non suonava da tempo immemore. Ha trascorso così tanto tempo davanti al pianoforte, da quando è tornato, ma è la prima volta che lo sento suonare» dice con una gioia palpabile.

Quando ci lascia e avanziamo verso l'interno della sala da ballo, l'aria si riempie dell'odore familiare di lord Anthony e, ora, della sua musica. Riconosco le note che sta suonando, ma non so dare loro una corrispondenza nella mente, perché sono assuefatta da ciò che vedo: il Duca è perso in un altro mondo, le sue dita pigiano i tasti del pianoforte con una delicatezza tale che sembra stia toccando una nuvola. I muscoli delle spalle guizzano a ogni suo movimento e le vene del collo pulsano per la tensione che lo sta trasportando in un vortice in cui posso notare tutta la passione che ci mette.

Sarah si dirige lentamente verso Thomas, che si trova a un angolo della stanza. Gli rivolgo giusto un cenno del capo, prima di tornare a guardare lord Anthony, che conclude il brano con le ultime note. Quando smette di suonare la sua testa si gira nella mia direzione, quasi fosse attratto da ciò che percepisce.

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