Capitolo 2.

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La luce del sole entra nella mia stanza filtrata dai buchi delle tapparelle, apro gli occhi, sono felice, mi sono svegliata con il sorriso, forse perché ho fatto un sogno fantastico.
-Alice sei la solita romantica- interviene il mio subconscio, mi viene istintivo sorridere e afferro il cellulare.
Due nuovi messaggi.
Li apro, è Michela.
"Dormigliona, ricordati che oggi è già il 18 di Giugno, abbiamo solo stamattina e pomeriggio per comprare le cose che ci serviranno, vestiti e tutto sono già pronti, manca solo qualcosa, a dopo☆"
L'altro dice:"Muovi quel sederino e alzati dal letto! DORMIGLIONA! Ahaha".
Rispondo,
"Buongiorno Michelina ahaha, il tempo di prepararmi e sono li!♡"
Rido, sono sicura che per il soprannome mi manderà a quel paese, vado in bagno e mi lavo, dopodiché esco ed apro l'armadio e, infine, scelgo dei semplici blue jeans, una canotta bianca in pizzo e le Stan Smith dell'Adidas, sistemo meglio i capelli, afferro la borsa e il cellulare e scendo giù, dove trovo mia madre intenta a cucinare qualcosa per pranzo, afferro una mela e le schiocco un bacio sulla guancia, "Mamma io esco" dico convinta,
"Va bene Ali, a dopo, stai attenta!" Le sento dire, dopodiché convinta mi dirigo a casa di Michela.
Suono il campanello e mi apre sua madre.
"Salve signora Bianca!" Le dico abbracciandola, è sempre stata come una seconda madre per me ed è molto amica con mia madre,
"Ciao piccola Alice!" Risponde ricambiando l'abbraccio,
"Michela?" Chiedo,
"È su, si sta preparando, ah eccola!" Dice vedendola scendere le scale.
"Buongiorno DORMIGLIONA" mi saluta,
"Giorno Michelina" rispondo ridendo,
"Vaffanculo, detesto quando vengo chiamata così!" Ride anche lei,
"Lo so, ma mi fa ridere vederti nervosa già di prima mattina" rido ancora,
"Su, muoviamoci, così andiamo a prendere le ultime cose" mi ordina,
"Ciao mamma" continua,
"Arrivederci signora Bianca" dico io,
"Ciao ragazze, attente!".

Io e Michela ci dirigiamo in centro e dopo aver comprato le ultime cose, prendiamo un caffè insieme e ci dirigiamo a casa, a fare le valigie per il giorno dopo.
* * *
Il giorno seguente...
Sono le sette del mattino, non ho dormito dall'emozione, incontrerò 'Il Volo' ma soprattutto il mio grande amore, Gianluca, non sto nella pelle. So che mancano ancora cinque giorni al concerto, ma l'idea mi emoziona. Sono pronta, papà mi accompagnerà alla stazione, li io e Michela partiremo per Roma.
Scendo giù e saluto mamma e Carlotta, dopodiché con papà saliamo in macchina e mi accompagna alla stazione.
"Ali!" Sento qualcuno chiamare, è Michela con sua madre, mi avvicino, i nostri genitori ci fanno le ultime raccomandazioni e mio padre ci spiega bene per filo e per segno dove dobbiamo dirigerci, ci augurano di divertirci, dopodiché li salutiamo e una voce annuncia il nostro treno.
"Dobbiamo andare" dico,
"Ciao ragazze, buon viaggio" dicono in coro mio padre e la signora Bianca.
Ci sistemiamo in treno e partiamo. Il nostro sogno sta per avverarsi.

"Ali, sveglia, stiamo entrando nella stazione di Roma" sento Michela chiamarmi, dopodiché prendiamo tutti i nostri bagagli e scendiamo dal treno, in cerca di un taxi.
"Mi scusi" dico vedendo il conducente di un taxi,
"Mi dica pure signorina" è gentile almeno,
"Senta io e la mia amica avremmo bisogno che ci accompagnasse all'hotel nei pressi dell'Auditorium 'Parco della musica',
"Certamente, andiamo" risponde l'uomo.

Arrivate, prendiamo i bagagli, paghiamo il taxi e ci dirigiamo dentro l'hotel, è bellissimo.
La ragazza alla reception ci scruta ed io e Michela ci avviciniamo,
"Mi scusi, mio padre aveva prenotato due stanze singole per me e la mia amica, può dirci quali così andiamo a sistemarci?" Chiedo,
"Certamente ragazze, il cognome prego?",
"Bianchi" rispondo,
"Oh, eccole qui, la numero 1O5 e la numero 1O6, ecco le chiavi" dice gentilmente la ragazza,
"Grazie mille" rispondo e insieme a Michela ci dirigiamo nelle rispettive camere a sistemare per poi riposare un po' prima di uscire.

Ore 17.15
Sento qualcuno bussare alla porta della camera e vado ad aprire, è Michela.
"Ali, che ne dici di andare a fare un giro, giriamo un po' per Roma! Ti prego!" Mi propone,
"Va bene, lasciami fare una doccia e prepararmi e poi verso le 18 usciamo" rispondo,
"Okay, a dopo" risponde uscendo dalla camera.

Dopo aver fatto una doccia rinfrescante, apro la valigia e prendo dei semplici shorts di jeans, una maglietta a righe bianche e blu con le maniche corte in pizzo e le Converse bianche. Afferro la borsa ed esco fuori, scendo giù e vedo già Michela ad aspettarmi.
"Andiamo? Farai colpo, sei una bomba sorella" dice e la ragazza della reception ride,
"A dopo ragazze, la cena sarà servita alle 2O, divertitevi in giro per Roma, è una città bellissima, qualunque cosa, basta chiamare e manderemo un taxi a prendervi" dice,
"Grazie mille" rispondo, ma quando sto per uscire ricordo di aver lasciato il cellulare in camera, "Michi scusa, ho lasciato il cellulare su" dico,
"Vai a prenderlo, ti aspetto qua Ali" risponde,
"Scusi può darmi le chiavi della camera per favore? Ho scordato il telefono su" chiedo cortesemente,
"Certo" risponde porgendomi le chiavi.
Salgo le scale a testa bassa ed entro in camera, afferro il cellulare e, mentre esco, non mi accorgo che sono andata a sbattere contro qualcuno, alzo lo sguardo e resto impietrita.
"O..Oh, scusami, non ti ho visto" dico imbarazzata,
"Oh non preoccuparti" risponde lui sorridendo,
"Gianluca, sei proprio tu?" Chiedo, mentre una lacrima di gioia mi solca il viso,
"Si, sono io, Gianluca Ginoble, vent'anni, cantante de 'Il Volo'" risponde sorridendomi,
"Oddio, non ci posso credere, era una vita che volevo incontrarti!" Dico sempre piangendo,
"Hey piccola, non piangere, vieni qui, abbracciami" risponde, poi continua,
"Come ti chiami?" Mi chiede,
"Alice, ho 17, quasi 18 anni" rispondo sorridendo e tremando ancora per l'emozione,
"Che bel nome, sei davvero bella Alice" risponde, poi continua nuovamente,
"Da dove vieni?"
"Dalla Calabria" rispondo,
"Bello" dice, poi io continuo,
"Sono qui con la mia migliore amica, il 24 verremo al vostro concerto" dico,
"Capisco" risponde, poi continua,
"Ascolta, io devo andare, ho le prove all'Auditorium, Ignazio e Piero mi stanno aspettando li, sai che faccio? Ti lascio il mio numero, qualunque cosa chiamami, va bene?" Dice, mentre io gli porgo il cellulare.
"Va bene, grazie Gianluca" rispondo,
"Chiamami Gian" risponde facendomi l'occhiolino e allontanandosi sorridendo.
Non posso credere ai miei occhi, ho sbattuto contro Gianluca Ginoble e mi ha dato addirittura il suo numero!
Scendo giù ancora un po' scossa e dico a Michela:"Michi andiamo, poi devo raccontarti una cosa!"
Insieme usciamo ed iniziamo a vagare per le vie di Roma.

"Sei il mio unico Grande Amore"//Gianluca Ginoble❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora