Capitolo 48.

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POV Alice
Dopo ben cinque ore di scuola, stanca morta, mi avvio verso l'uscita e noto in lontananza alcune ragazze "squinternate" come le definisco io, della mia classe che lanciano urletti e risatine, alternati ai capelli attorcigliati intorno alle dita e ciglia che sbattono. Bene, Gianluca deve essere li; e infatti eccolo, ciuffo sempre in ordine, occhiali da sole e sorriso smagliante, insomma, splendido.. Sta firmando alcuni autografi.
"Ragazze scusate, devo andare, vado di fretta" dice all'improvviso, accorgendosi di me che sono poco distante,
"Alla buon'ora" dico facendo la finta gelosa,
"Che c'è? Sei gelosa delle fan?" Chiede sorpreso e preoccupato,
"Ma ti pare logico che io uscendo da scuola debba vederti in mezzo alle gallinelle?" Dico, le risate stanno per uscire, non so fin quando riuscirò a trattenermi,
"Ma amore è il mio lavoro.. Pensavo tu non.." non finisce la frase perché scoppio a ridere,
"Amore dovresti proprio vedere la tua faccia" rido,
"Così mi stavi prendendo in giro? Va bene, ti conviene correre finché arrivi a casa, perché se ti prendo non so cosa ti faccio!" Dice per poi iniziare a rincorrermi.
Stando attenti ad ogni sorta di mezzo pubblico e alle macchine arriviamo a casa con il fiatone, suono ripetutamente il campanello perché vedo Gianluca ancora poco distante che corre, mia madre apre la porta ed io sgattaiolo dentro correndo per poi rifugiarmi in camera chiudendo a chiave.
"Lo so che sei li dentro, se apri ti giuro che non ti faccio nulla!" Ride da dietro la porta,
"Non ci casco!" Rido anch'io,
"Va bene, mi arrendo, se mi cerchi sono giù" dice e poi lo sento scendere le scale, aspetto cinque secondi e poi apro.
Esco in corridoio e vengo afferrata da due mani per la vita e vengo portata in camera come un sacco di patate.
"Amore, mettimi giù!" Urlo ridendo,
"Eh no piccola peste, adesso ci vuole la penitenza" ridacchia per poi iniziare a farmi il solletico,
"No! Basta, ti prego!" Dico continuando a ridere, lui smette e mi bacia, prima dolcemente e poi appassionatamente.
"Ti amo piccola peste" dice ridacchiando,
"Ti amo anch'io principe" rispondo per poi baciarlo nuovamente.

POV Gianluca
Dopo che Alice ha finito di studiare siamo usciti con gli altri e Alice e Michela, da brave padrone di casa ci hanno guidato verso un locale, si dice il più buono della città, per farci assaggiare ogni tipo di prodotto calabrese.
"Vi va un gelato?" Dice Alice dopo aver finito di cenare, tutti accontentiamo e dopo aver pagato usciamo in cerca di una gelateria ancora aperta.

Dopo aver preso il gelato ci avviamo verso casa, lasciando Piero e Michela a casa di lei, Ignazio all'hotel e infine, ultima tappa, casa di Alice.
Mi spoglio e indosso dei pantaloni del pigiama rimanendo a petto nudo e mi siedo sul letto, mentre lei infila il pigiama, più la guardo, più mi rendo conto di quanto lei sia importante nella mia vita.
Lei mi guarda e arrossendo sorride;
"Che c'è amore?" Mi chiede,
"C'è che sei bellissima e.. Non so come farei senza di te.. Sei troppo importante per me.. Ti amo" dico, lei sorride e mi si siede sulle gambe,
" Sei la cosa più bella su questa terra.. Sei la mia vita.. Ti amo anch'io" risponde baciandomi dolcemente.
Si stende sul letto e trascina anche me sotto le coperte, si accoccola fra le mie braccia che la stringono dolcemente e si addormenta piano piano mentre le canto sottovoce "Romantica", ma dopo poco, stanco, crollo anch'io.

"Sei il mio unico Grande Amore"//Gianluca Ginoble❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora