Capitolo 42.

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POV Alice
E così è arrivato il giorno della partenza, domani si torna a casa, con una certa malinconia; non potrò essere presente al concerto all'arena di Verona a causa della scuola. Mi giro e mi rigiro nel letto, sono davvero triste, tanto che non riesco a dormire. Mi volto per guardare l'orario e noto che è l'una passata, dopodiché mi giro su un fianco e vedo Gianluca dormire, non mi va di svegliarlo solo perché la mia tristezza mi impedisce di dormire. Una lacrima solca il mio viso e così mi ritrovo a piangere in silenzio, mentre osservo il mio ragazzo dormire. È vero, ogni tanto ci vedremo, ma mi mancherà svegliarmi al suo fianco ogni mattina, con il suo profumo, le sue carezze, le mani sulla mia vita strette quasi per paura che scappi, le sue coccole, mi mancherà guardarlo dormire, mi mancheranno i suoi baci e i suoi abbracci dolci ed infiniti, ma soprattutto mi mancherà fare l'amore con lui, l'unico ragazzo mai avuto nella mia vita che si prende cura di me, trattandomi come se fossi la cosa a cui tiene di più al mondo, ma purtroppo questa è la nostra vita, io, studentessa diciottenne prossima alla maturità e lui cantante di fama internazionale.
Mi alzo piano piano cercando di non svegliarlo e fra le lacrime scendo giù in cucina, dove trovo sua madre intenta a bere una tisana;
"Alice tesoro, cos'è successo? Perché piangi? Hai litigato con Gianluca?" Mi domanda preoccupata,
"No, con lui è tutto okay.. Ma domani parto e.. Mi mancherà da morire, io lo amo e mi sono abituata ad averlo accanto a me, mi da una forza incredibile.. Ma purtroppo niente dura per sempre" rispondo asciugandomi le lacrime con la mano,
"Tesoro ascoltami.. Mancherai anche a noi, ma Gianluca non vorrebbe mai vederti piangere, anche lui ti ama, come non ha mai amato nessuna, asciuga quelle lacrime, perché ci rivedremo presto, dovremmo pur conoscere i tuoi genitori, no?" Mi sorride, Gianluca ha il suo stesso sorriso..
"Si, quando volete casa mia è sempre aperta" rispondo sorridendo lievemente,
"Quanto sei bella, non rovinare questo faccino con le lacrime" sorride scompigliandomi i capelli e ridacchio, dopodiché torno in camera.

La mattina seguente...
"Amore, sveglia" mi chiama lentamente il mio ragazzo,
"Hey" riesco solo a dire mentre lo guardo negli occhi, quegli occhi così belli che mi incantavano attraverso uno schermo del cellulare e che mi hanno incantata ancora di più dal vivo,
"Oggi ci dobbiamo salutare eh?" Dice e sento un pizzico di malinconia nel suo timbro di voce,
"Già.." rispondo, lui non parla, si avvicina a me e mi stringe fra le sue braccia, lasciandomi leggeri baci tra i capelli, quando all'improvviso sento che il suo respiro è diventato come quando si singhiozza, alzo la testa per guardarlo meglio e noto che sta piangendo, così mi alzo e gli lascio un bacio sulle labbra, iniziando a piangere anche io e infine ci stringiamo in un abbraccio continuando a piangere entrambi.
"Amore, direi che può bastare oppure finiremo per allagare casa" ridacchio con il viso rigato dalle lacrime cercando di cacciar via la malinconia,
"Eh già" ridacchia anche lui asciugandosi le lacrime, dopodiché alternandoci, ci prepariamo per poter andare alla stazione, prenderemo il treno visto che lui deve partire stasera per andare a Verona.

"Sei il mio unico Grande Amore"//Gianluca Ginoble❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora