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OCCHI CHIUSI

Ascoltami nel silenzio più totale

Berlino, natale duemilaeotto.

«Ciao scemo, buon Natale, questo è per te» Salutó e porse sulle gambe del fratello in coma un regalo che poco dopo autoscartó. «È un peluche della stessa collezione di questo» Disse prendendo il vecchio pupazzo unicorno che stava sul comodino. Li confrontó, entrambi erano simili ma differenziavano solo per il colore diverso.

«La mamma oggi è a lavoro, ma ti ha comprato anche lei un bellissimo regalo» Fece una pausa. «È una sciarpa blu di merda» Sussurró e rise da solo come un ebete. «Il mio regalo è piú bello, ammettilo» Lo guardó. «Lo ammetterai» Aggiunse dopo qualche minuto mentre tentava di sistemare i due peluche sul comodino. Lo fissó per due minuti in silenzio. «Se solo tu aprissi gli occhi» Sussurró guardandolo ma non ottenne risposta.

Gennaio.

«Non rompermi il cazzo»

«Tom! Ti prego, Bill è anche mio amico» Insistè Andreas seguendo Tom che con estremo menefreghismo marciava per i corridoi. «Tanto lo chiederó a tua mamma, sicuro mi dirà di sí» Lo ricattó prendendo la situazione sulle spalle.

«Ascolta» Il moro rallentò voltandosi, incrociando le braccia scazzato con la pazienza al limite. «Gli infermieri hanno detto che Bill puó ricevere solamente visite da parte di familiari stretti, ora non rompermi le palle e vai via» E si rivoltó.

«Ah quindi Chanel fa parte della tua famiglia? È tua nonna per caso?»

«Chanel è la mia fidanzata, mi hanno detto puó entrare» Disse cercando di mantenere l'impulsività di tirargli un pugno sul naso in modo da mandare anche lui in terapia intensiva.

«Puoi inventargli che sono il fidanzato, non so» 𝅙

«Veramente gli stronzi come te che portano scabbia con la sola presenza non credo li facciano entrare» Concluse e si incammino prima che gli venisse per davvero la scabbia.


«Buongiorno.» Disse il titolare a Tom che entró al bar come al solito, in ritardo.

«A lei» Gli rispose sgarbato mentre smanettava al giochino del serpente seduto sul bidone del ketchup.

Il capo roteó gli occhi.

Onestamente se Tom fosse stato un'altro non avrebbe esitato a licenziarlo sin da subito, ma parlando con la madre Simone, - bella donna - riuscí a sensibilizzare la sua situazione a casa e perciò volle tenerlo (anche perché lui e lei stavano segretamente avendo una frequentazione. Ma non ditelo a Tom, grazie!).

In Tom si notavano però, alcuni cambiamenti; le macchie sotto gli occhi erano piú lievi, ma non del tutto scomparse. Era chiaro che il moro ci stasse ancora troppo male per non piangere. Per qualche motivo piú sorridente, forse grazie alla fidanzata. Ma soprattutto, era costantemente di buon umore; passó da essere un ragazzo aggressivo-incazzato a maleducato-ridente. Due tipologie di atteggiamenti sicuramente negative.

«Pulisci immediatamente a terra» Lo rimproveró. Aveva giá spaccato un bicchiere.

Samuel (il titolare) rispetto a tutti gli altri tizi che lavoravano lí, era piú confidenziale con Tom. Stranamente!
Sin dal primo segnalamento dei suoi modi bruschi, andó quotidianamente di presenza a controllare il moro e assicurandosi facesse i suoi rispettivi lavori. Finirono però, ad avere una specie di rapporto amichevole.

Prenditi Cura Di MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora