❝VETRI❞⛧
❝Menerei il mondo e non sopporto
Che se fossi stato stronzo fino in fondo mi vorresti il doppio❞Il ricordo della loro infanzia gli apparse effimero più che mai, ora, rinchiuso lí al buio.
Rivivere dei giorni in solitudine nella loro vecchia casa d'infanzia, fu una lenta agonia che lo tormentó costantemente straziandogli il cuore.
Fu interessante però, come la sua memoria lo riportó alla coscienza di eventi insignificanti come quello: una giornata di gioco uguale a molte altre.Lui e suo fratello stavano correndo in giro per la casa.
Simone non voleva che lo facessero, diceva che fosse molto pericoloso. Secondo Tom, lo diceva solo per non farli giocare. Non gli interessava.
Lui voleva giocare con Bill.Fuori pioveva e oltre il rumore insistente della pioggia, la casa era animata dal baccano continuo dei due.
Tom corse giù dalle scale urlando come un matto.
Bill scappó ridendo.
Il gemello gli saltó addosso e caddero a terra come insaccati, come al solito. Si rotolarono sul pavimento ridendo, lottando. Ma per finta.
Non potrebbero mai farsi del male a vicenda.
Mai.Tom gli tiró i capelli, per poi alzarsi e correre via. Perché sapeva fosse una cosa che lo faceva arrabbiare tantissimo.
«Questo non lo dovevi fare!» Urló Bill mettendosi a correre dietro di lui, furioso. Fu ancora un po' strano sentirlo parlare a voce alta. Faceva sempre venire da ridere a Tom. Era come sentire l'eco dei suoi pensieri.
Era una cosa stupida.La madre era in cucina.
Stava preparando qualcosa. Tom speró fosse una torta.
Sentí che urló qualcosa, di non correre in casa. Forse.
Lui non l'ascoltó e salí sul divano cercando di scappare. Saltó oltre lo schienale atterrando miracolosamente in piedi.
Si stupí di se stesso; di solito cadeva facendosi un sacco di male!
Si sentí tirare la maglia e la risata di Bill nelle orecchie.
Cavolo, era riuscito a prenderlo!
Prima che se ne rendesse conto, il moro si aggrappó alle sue spalle facendoli cadere ancora.
Lottarono selvaggiamente rotolando sul parquet.Dio, a Tom fece male la pancia a forza di ridere!
Ah, ma non voleva lasciarlo vincere!Schiacció sul pavimento il gemello, cercando d'immobilizzarlo.
Era più forte lui!
Bill si divincolò inutilmente, tentare di scappare fu inefficace!Tom rise divertito.
Bill gli morse il braccio.
«Oh!» Gridó sorpreso.
Sleale.
Tom saltó in piedi. Gli aveva fatto male!
«Ti sta bene!» Sorrise il corvino rialzandosi vittorioso.
Maledetto.
Tom scappó verso le scale.
Non gli avrebbe concesso di farsi prendere ancora.
Salí di nuovo sul divano per scavalcarlo con un salto, ma mise male il piede e si sbilanciò.
Non si stupí nemmeno mentre si sentí cadere, non poteva andargli bene due volte di fila no?!
Cadette all'indietro, sul tavolino del salotto, centrandolo in pieno.Bill gridò spaventato portandosi le mani alla bocca.
Tom sentí rumore di vetro rotto e un forte dolore bruciante al braccio. Ma era solo un attimo e poi sarebbe sparito.
Lo guardó lentamente.
C'era un profondo taglio che sanguinava copioso.
Intorno a lui, pezzi di vetro rotto e fiori sparsi a terra, in una pozza d'acqua che lentamente diventava rossa.
... Dio, doveva aver rotto il vaso della mamma.
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Prenditi Cura Di Me
FanfictionVestito di dolore, lui restava la cosa piú bella e splendente del mondo.