PROLOGO ~ L'INIZIO DI TUTTO

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CINQUE ANNI PRIMA

Il ragazzo si portò nervosamente il telefono vicino all'orecchio, ma nuovamente scattò la segreteria telefonica.

- Hey Cherri, immagino tu sia ancora impegnata con il ragazzo di ieri sera ma... Chiamami quando riesci, per favore; ho finito le mie scorte e ho bisogno di una dose- affermò, mentre si guardava intorno, per poi sedersi sul marciapiede.

Non era per niente sicuro stare in quel quartiere da soli la notte, soprattutto perché si trovava in una zona piena di bar; e visto che era quasi l'alba, di sicuro dopo non molto sarebbe iniziata a uscire parecchia gente da quei bar...

Storse la bocca: ci era andato sperando di beccare qualche spacciatore, ma sapeva bene che la maggior parte della gente che avrebbe trovato erano pervertiti che avrebbero cercato di portarlo a letto.

In fondo era un ragazzino lasciato solo in una città simile, e anche se fin'ora se l'era cavata bene, comunque sapeva che la gente in giro era pericolosa... E per qualche motivo, molti erano attratti da lui, forse per via della chiarezza della sua pelle, o del fascino dei suoi capelli bianchi.

Cherri gli aveva detto che se voleva evitare certi incontri forse avrebbe dovuto coprirsi di più, ma era estate, sarebbe morto di caldo se avesse indossato qualcosa di diverso dai suoi amati pantaloncini neri e dalla camicia bianca e rosa che adorava indossare.

E poi, non era colpa sua se lí era pieno di pervertiti... Preferiva decisamente la droga al sesso, al contrario di Cherri, per cui era meglio che si tenesse lontano da quei luoghi.

Sospirò e si alzò, cercando di capire se andarsene nella speranza che la sua amica rispondesse, o se rimanere lì ancora un po'.

- Che ci fa un bel ragazzo come te in giro tutto da solo a quest'ora?-.

Il ragazzo si voltò e per un attimo gli mancò il fiato: quello di fronte a lui... Era uno degli uomini più affascinanti che avesse mai visto.

Indossava un cappotto rosso e bianco, ma nonostante quello poteva percepire che doveva avere un fisico niente male. Aveva anche un cappello, da cui riusciva a intravedere dei ciuffi di capelli di un viola davvero particolare, e il modo in cui teneva il bocchino* della sigaretta che aveva in mano era parecchio sexy.

Aveva uno stile che catturò il ragazzo, ma non quanto i suoi occhi: sembravano rosa, rosa ciliegia, ma per via degli occhiali che indossava parevano quasi rossi.

- Io...- mormorò, non sapendo bene cosa rispondere; l'avrebbe preso per un disperato se avesse scoperto che era lì nella speranza di trovare un po' di droga?

- Immagino che la vita non sia stata clemente con te, se vivi in questa parte della città- l'uomo gli si avvicinò e il ragazzo rimase immobile, trattenendo per un attimo il fiato.

- Posso darti una mano, se vuoi-.

- Una mano?- chiese il ragazzo, confuso.

- Io sono Valentino, una delle persone più potenti di questa parte della città; se verrai con me, ti prometto che ti renderò felice- l'uomo allungò la mano verso di lui - potrai avere tutto ciò che desideri, questa città cadrà ai tuoi piedi, tutti sapranno chi sei, e tu non dovrai più preoccuparti di niente. Lascia fare a me, e avrai la vita migliore di tutte. Che ne dici?-.

HAZBIN HOTEL: HAZBIN SCHOOL, VIVERE DI NUOVODove le storie prendono vita. Scoprilo ora