- Ordinate altri materiali primi, ci servono per creare tutto il necessario; e controllate gli ordini, la gente cerca sempre di fare la furba- la donna continuò a camminare avanti e indietro davanti alla finestra mentre dava ordini alle sue due figlie.
Era nervosa, i suoi capelli bianchi, raccolti dietro la nuca, sembravano stare impazzendo anche loro e parevano volersi liberare da quella pettinatura fin troppo stretti; i suoi stivali alti, neri con sopra alcune croci bianche, facevano parecchio rumore mentre camminava nervosamente, avvolta in un abito nero, gli occhi rossi fissi davanti a lei.
Le due ragazze, che si stavano segnando i suoi ordini, si scambiarono uno sguardo.
- Ehm, mamma... Va tutto bene? Mi sembri parecchio nervosa oggi- fece notare Odette.
La donna si fermò, poi sospirò.
- Scusatemi ragazze, ho tanti pensieri per la testa- dichiarò, voltandosi verso di loro e facendo un piccolo sorriso - andate pure, io finisco alcune cose-.
Le due ragazze annuirono, dopodiché uscirono dall'ufficio della donna.
Carmilla si lasciò cadere sulla sedia della scrivania, sospirando; aprì il primo cassetto e ne tirò fuori una bottiglia.
Fissò per un attimo il bicchiere al suo fianco, prima di decidere di lasciarlo nel cassetto e stappare direttamente la bottiglia, portandosela alle labbra e bevendo da lì.
Sentì bussare e alzò gli occhi al cielo.
- Avanti- disse, drizzando la schiena e assumendo la sua solita aria sicura: se qualcuno avesse iniziato a mettere in dubbio la sua autorità, sarebbe stata la fine.
La porta venne aperta ed entrò un uomo, che nonostante la sua anzianità manteneva ancora un'aura parecchio sicura di sé, probabilmente anche per via della sua altezza che raggiungeva i due metri; indossava un cappotto nero, i suoi occhi verdi erano fissi sulla donna mentre entrava nell'ufficio.
- Buongiorno, Carmilla- disse, chiudendo la porta alle sue spalle e dirigendosi verso la scrivania.
- Buongiorno, Zestial- rispose lei, rilassandosi leggermente: se era lui, poteva stare più tranquilla... Conosceva quell'uomo da anni, era una delle poche persone di cui si potesse fidare.
- Ti vedo assai turbata- commentò l'uomo - qualcosa disturba il tuo sonno?-.
- Tanti pensieri per la testa- mormorò Carmilla, facendogli cenno di accomodarsi di fronte a lei.
- Per caso riguarda... Il nuovo progetto del caro Alastor?- chiese Zestial, sedendosi di fronte alla donna.
Carmilla serrò le labbra.
- Già che la figlia di Lucifero si sia attivata in questo modo... Potrebbe essere un pericolo. Ma il fatto che Alastor le stia dando una mano...- scosse la testa - se tutto questo dovesse arrivare a Paradiso, non so cosa si potrebbe scatenare. Loro odiano che qualcuno pensi di poter migliorare, o di sfuggire dal ruolo in cui ci hanno relegati. Lucifero non alzerà un dito, né per fermare la figlia né per fermare loro- affermò.
- Pensi che vadano fermati?-.
La donna abbassò la testa.
- Penso che siano troppo deboli per riuscire in qualcosa di simile- mormorò - ma non intendo mettermi a dargli una mano. Ora come ora, non faremmo neanche in tempo a organizzarci e ci saranno già addosso. Alastor è furbo, potrebbe riuscire a fare tenere la testa bassa al progetto per un po', ma sai che lui ha sempre in mente qualcosa- dichiarò - e non ci dirà cosa-.
- È assai misterioso, Alastor- confermò Zestial - ma altrettanto potente. Forse, la nobile figlia del nostro governatore dovrebbe ricevere il nostro beneficio del dubbio-.
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HAZBIN HOTEL: HAZBIN SCHOOL, VIVERE DI NUOVO
Fanfiction- So anch'io che sembra strano, ma... Ci sono tante persone che meritano un'altra occasione! Vi chiedo solo di dare una possibilità a chi ci sta davvero provando. Hanno solo bisogno di qualcuno che creda in loro; io voglio farlo-. Decisa a fare riv...