EPILOGO

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- Quindi, riassumendo: la scorta di armi è arrivata senza problemi, stessa cosa per le risorse ospedaliere e il cibo, e non c'è nulla da segnalare, giusto?- concluse Carmilla, alzando lo sguardo sui quattro di fronte a lei.

- Confermo: niente di più da segnalare nella mia zona- dichiarò Zestial.

- Anche i confini sono più che sicuri- affermò Rosie con un sorriso.

- La città è tranquilla- confermò Alastor.

- Molto bene. Lucifero, ha qualcosa da aggiungere?- chiese Carmilla, osservando l'uomo.

- No, niente: anche questo mese, stiamo mantenendo il ritmo che avevamo previsto- affermò l'uomo.

- Molto bene, allora direi che possiamo andare e aggiornarci il prossimo mese- dichiarò Carmilla, chiudendo il suo tablet.

I quattro si alzarono; Zestial rimase nella stanza, mentre gli altri tre salutarono e uscirono.

- In conclusione tutto si è svolto per il meglio- commentò l'uomo, andando verso Carmilla.

- Pare di sì- la donna si voltò e osservò la città sotto di lei: la stavano completamente ricostruendo, grazie ai fondi ottenuti avevano ormai tutte le strutture necessarie, le case non cadevano più a pezzi, e soprattutto quella ristrutturazione aveva portato parecchio lavoro a tutti.

Alla fine, non aveva fatto così male a fidarsi di loro.

- Mi è giunta voce che Velvette abbia inviato la risposta ai tuoi auguri di compleanno, dopo tanto tempo- commentò Zestial.

Carmilla annuì.

- Non penso tornerà mai, ma pare avere capito che la cosa importante è combattere per ciò in cui si crede- affermò; pareva che la ragazza fosse diventata una stilista e che Valentino e Vox avessero messo su un nuovo business televisivo, anche se non avevano più la possibilità di muoversi come un tempo, per cui non stavano nuocendo a nessuno.

Sembrava che veramente... Stesse tornando la pace.

- Che pace quando non c'è nessuno...- sospirò Anthony, sdraiato sul bancone del bar, con una coperta addosso.

- Pace la avrai tu, io devo pulire visto che qualcuno ha voluto fare sesso contro il bancone- borbottò Husk, che si stava rivestendo.

- Non mi sembra che ti sia dispiaciuto- rise Anthony, voltandosi verso di lui.

- Sai che non mi dispiace mai- affermò il moro, chinandosi verso di lui per lasciargli un bacio sulle labbra - riposa un po', stasera dobbiamo vedere gli altri-.

- Va bene- sussurró il minore, mentre Husk si allontanava per andare a pulire.

Si erano sposati dopo una settimana dalla proposta del moro: grazie all'aiuto dei loro amici erano riusciti a preparare tutto senza problemi, per cui avevano potuto farlo tranquillamente.

Avevano comprato una casa non molto lontano alla scuola, e avevano iniziato a dare una mano a tutte le persone che un tempo erano sotto le V e adesso stavano cercando un modo per riprendere in mano le loro vite.

In seguito, Alastor li aveva assunti un alcune sue attività, e i due ragazzi ne avevano approfittato per riuscire a ottenere i soldi necessari per aprire un loro bar, che gestivano la sera, mentre di giorno davano una mano ai loro amici o ne approfittavano per stare un po' insieme.

Porchetta saltò sul bancone, seguito da un gattino bianco e nero che i due avevano adottato per inaugurare la casa nuova.

- Pare che Porchetta ed Angel si siano trovati bene eh?- commentò Anthony con un sorriso.

HAZBIN HOTEL: HAZBIN SCHOOL, VIVERE DI NUOVODove le storie prendono vita. Scoprilo ora