CAPITOLO I.

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Un tempo, la città di Ciel splendeva rigogliosa: un luogo dove gli abitanti erano felici, avevano tutto ciò che potevano desiderare, e per questo non desideravano nient'altro.

Le regole erano severe, ma servivano per mantenere la pace, per cui tutti le rispettavano.

Poi, un giorno, uno dei figli del capo della città si macchiò di un grave crimine. Non solo aveva rubato la moglie a un altro uomo, ma aveva commesso il terribile peccato... Di scoprire la verità.

Ovvero di scoprire che c'era una parte della città totalmente abbandonata a sé stessa, dove finivano tutte le persone giudicate non abbastanza idonee a vivere nel lato migliore di Ciel.

Aveva combattuto perché quella parte di città potesse avere almeno un po' d'aiuto per tirarsi su, e ciò che gli era stato detto era stato: "se proprio ci tieni ad aiutarli, fallo da solo".

Gli avevano affidato la città.

E lui ci aveva provato davvero: a fare qualcosa, perché tutto potesse migliorare, perché Ciel diventasse veramente la città splendente che aveva sempre desiderato; era anche andato più volte a parlare con i regnanti per mostrare loro le sue idee.

Ma aveva commesso un errore: aveva scelto di portare dalla sua parte la donna sbagliata, ed era stato odiato ancora di più.

E purtroppo, anche la parte peggiore della città lo odiava: lo vedevano solo come un riccone che si era avvicinato loro per pietà, ma non si fidavano di lui e delle sue parole.

Così, l'uomo aveva iniziavano a perdere ogni speranza, lasciando che la città rimanesse in quello stato: un lato bello come il Paradiso... E un altro distrutto come l'Inferno.

Per un po', questo equilibrio era rimasto intatto: finché una ragazza non aveva deciso che le cose sarebbero dovute cambiare...

- È tutto pulito? Siamo pronte? La camera è a posto?! Abbiamo da mangiare?!- la ragazza continuò a correre in giro per tutta la hall, alla ricerca di ogni minima cosa fuori posto, i capelli biondi praticamente sparati ovunque per la fretta.

Non difficile da trovare, visto che in due non era così semplice gestire un posto così grande, quindi in realtà si erano limitate a sistemare prima i luoghi che sarebbero serviti di più, ma questo era un dettaglio.

- Tesoro, calmati- Vaggie, un sorriso intenerito in volto, raggiunse la ragazza e le posò le mani sulle spalle, dopo essersi scostata un ciuffo di capelli bianchi da davanti alla fronte - fai un respiro profondo e stai tranquilla, qui è tutto pronto-.

- Non posso stare tranquilla, sono troppo emozionata! Ti rendi conto?! Abbiamo aperto solo da due giorni e già abbiamo un cliente! Il nostro progetto deve avere attirato molte persone!- esclamò Charlie, senza smettere di sorridere, l'emozione a mille e gli occhi rossi illuminati per la gioia

Vaggie era certa che la specifica "vitto e alloggio gratis" avesse aiutato, ma decise di non dire niente per non smorzare l'umore della bionda: in quei cinque anni aveva imparato a conoscere Charlie e amare il suo immenso ottimismo, ma allo stesso tempo sapeva che quella ragazza si lasciava ingannare fin troppo facilmente e aveva bisogno che qualcuno la tenesse d'occhio.

Ma in fondo, lei era lì per un motivo no? E non solo come guardia del corpo, anche se, nonostante la sua bassa statura, i coltelli che portava nascosti nei vestiti di sicuro non le donavano un'aria di fiducia...

- Hai ragione, adesso mi calmo: non posso farmi vedere troppo agitata quando arriverà il nostro ospite, altrimenti rischio di spaventarlo- rise Charlie.

- A proposito, non mi hai detto chi è- commentò Vaggie. Quella mattina la bionda l'aveva tirata giù dal letto urlando dicendo che avevano finalmente un ospite, e dopo aveva dovuto aiutarla a pulire la cucina e preparare la stanza, per cui non aveva avuto il tempo di frenare la sua gioia per chiederglielo.

HAZBIN HOTEL: HAZBIN SCHOOL, VIVERE DI NUOVODove le storie prendono vita. Scoprilo ora