CAPITOLO VIII.

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- Esattamente... quando la smetterai di andare avanti e indietro in questo modo? Mi stai mettendo il nervoso- commentò Angel Dust, seduto al bar dell'hotel insieme a Sir Pentious, osservando Vaggie che camminava avanti e indietro per tutta la stanza.

- Charlie ormai dovrebbe avere già finito, ma non ho ancora avuto sue notizie: è normale che sia preoccupata- sbuffò Vaggie; quella ragazza la faceva sempre stare parecchio in pensiero...

- Vedrai che starà bene, la principessa è in gamba: si sarà fermata a fare pubblicità alla scuola- dichiarò Husk, versando un altro bicchiere ai due ragazzi - anche perché, se le fosse successo qualcosa, Alastor lo saprebbe, invece è ancora chiuso nella sua stanza-.

- Non è che mi fidi proprio di Alastor- fece notare Vaggie.

- Neanche io, ma Charlie sembra stargli simpatica, almeno per adesso, per cui dubito non stia tenendo d'occhio il suo viaggetto. Non preoccuparti, la tua ragazza tornerà a casa sana e salva- dichiarò Husk.

O almeno lo sperava... Se le fosse successo qualcosa, sarebbe stato un casino troppo grande.

- Forsse potrei andare a cercarla io; ssono bravo a muovermi per la città- affermò Sir Pentious, più che deciso a fare qualcosa per le persone che lo avevano accolto e fatto sentire accettato... E a mostrare anche la sua utilità e bravura.

Vaggie esitò per un attimo: Charlie le aveva detto che sarebbe andata da sola e che non voleva rischiare di esporli, ma era davvero preoccupata per lei...

- Fai giusto un giro veloce nelle vicinanze- mormorò - Husk, inizia a preparare il pranzo, così quando tornerà vedrà che stiamo tutti bene. Io vado a chiedere allo psicopatico se sa dove sia- dichiarò Vaggie, dirigendosi verso le scale.

- Agli ordini!- esclamò Sir Pentious; afferrò il suo bicchiere e buttò giù il contenuto, prima di correre fuori di casa.

- Buona fortuna!- gli urlò Angel Dust, prima di tornare a sorseggiare il suo drink; voleva credere nel fatto che Alastor sapesse dove fosse ma... Sperava davvero che stesse bene.

Quella ragazza era praticamente un angelo in quella città, stava facendo tanto per loro, non potevano certo rischiare che le accadesse qualcosa.

- Non stare in pensiero ragazzo, vedrai che sta bene. Vado a cucinare, tu cerca di non scolarti bottiglie a caso- gli disse Husk, uscendo da dietro il bancone.

- Attenderò che me le versi tu dopo cena- affermò Angel Dust con un sorriso; il moro alzò gli occhi al cielo, divertito, prima di allontanarsi verso la cucina.

Angel Dust afferrò il suo bicchiere e si alzò dallo sgabello per andare a sdraiarsi sul divano. Grazie all'aiuto di Husk e al fatto che in quei giorni aveva potuto riposare, si stava riprendendo in fretta, i tagli stavano guarendo e lui... Si sentiva meglio.

Riusciva a passare anche ore spensierate a parlare insieme agli altri, senza la perenne paura che arrivasse il suo più grande incubo a portarlo via; riusciva a sorridere, a essere più rilassato, ogni tanto si sentiva quasi felice. Quasi.

Ed era davvero una bella sensazione...

- Strano trovarti da solo in compagnia dell'alcool-. Angel Dust alzò lo sguardo, e vide Alastor andare verso di lui.

- Ah, sei tu: Vaggie ti sta cercando- dichiarò, mettendosi a sedere. Ancora non aveva proprio inquadrato quell'uomo: passava la maggiore parte delle giornate nella sua stanza, quando erano tutti insieme stava lì con loro ma principalmente parlava con Nifty e Charlie, quando parlava.

Angel Dust non riusciva a trovare in lui le tracce dell'uomo di cui gli aveva parlato Husk, e ciò lo preoccupava ancora di più: se era così bravo a nascondere il suo lato più crudele, voleva dire che si trattava di un nemico parecchio temibile...

HAZBIN HOTEL: HAZBIN SCHOOL, VIVERE DI NUOVODove le storie prendono vita. Scoprilo ora