Mi guardo intorno più e più volte, mentre giocherello nervosamente con le mie dita, aspettando l'arrivo di Elia.
Ho preso una decisione, o perlomeno una piccola decisione, dopo due giorni di riflessioni e pensieri. Ho scelto almeno di parlargli, di dargli modo di spiegarmi a voce e di scusarsi a voce. Sì i fiori e la lettera sono un gesto romantico e apprezzato, soprattutto da una sognatrice come me, ma ho bisogno di guardarlo negli occhi per capire se mente o se è davvero sincero.Ho scelto un bar per incontrarci, un posto neutrale e in mezzo alle persone, in modo tale che la discussione non possa sfociare in litigio pesante e non volino ancora parole che mi possono fare male in qualche modo.
"Nora..." la voce di Elia mi distoglie dai miei pensieri e smetto di osservare una piccola bambina riccia che sta giocando con un bicchiere di cartone quasi più grande di lei, girandomi così verso il portiere. Ha lo sguardo stanco e tormentato, il viso di chi non riposa bene da qualche tempo, e ha addosso una semplice tuta nera da ginnastica, che comunque gli sta molto bene, devo ammetterlo. In poche parole non se la sta passando bene, proprio come me, e questo mi fa pensare che forse un po' davvero ci teneva a me.
"Ehi..." gli sorrido appena, indicando la sedia libera davanti a me "accomodati pure, stavo aspettando te per ordinare."
Accetta immediatamente il mio invito, togliendo il telefono dalla tasca dei pantaloni e posandolo sul tavolo. "Grazie di avermi chiesto di venire qua... pensavo che avresti ignorato la lettera, e una parte di me sa che avresti fatto bene, ma un'altra parte di me, quella più egoista, sperava che non lo facessi."
"Anche io avevo bisogno di un confronto Elia..." non voglio vivere mai più con i rimpianti, chiedendomi cosa sarebbe accaduto se avessi fatto una determinata cosa invece che un'altra, voglio essere certa che le scelte che prendo siano giuste e che possa convincerci per tutta la vita senza ripensarci più e pentirmi in qualche modo. "Le tue parole erano belle, ho capito che eri pentito... ma ho bisogno di parlarne a voce, perché gli occhi non possono mentire in nessun modo mai."
Le mie parole sembrano dargli un po' di coraggio, visto che il suo sguardo spento ora si colora un po' di più. "Certo, e ti capisco, hai ragione Nora. Mi dispiace così tanto per quello che ti ho fatto. Tu mi rendi felice, hai occupato i miei pensieri dalla prima volta che ti ho incontrata a San Siro... non riuscivo a smettere di pensarti, tanto che quando ci siamo incontrati a Torino mi sembrava un sogno, ho pensato fosse un segno del destino. Sono stato un bastardo fortunato per essere riuscito a ottenere quel primo appuntamento, e ancora di più quando hai accettato di rivedermi e frequentarmi. Non posso credere di aver rovinato tutto, non voglio affatto pensare di essere stato un coglione così grande. Mi sto innamorando di te, Nora..." sussurra appena quest'ultima frase, come se gli facesse un po' paura pronunciarla a voce "Ho bisogno di dimostrare quanto io sia pentito, dimostrare che ho capito di aver esagerato... che la paura di perderti mi ha portato lei stessa a perderti e ad allontanarti. Non meriti di stare male, meriti di essere protetta, e io non l'ho fatto. So che chiederti un'altra possibilità è tanto, ma permettimi di provare a rimediare poco a poco..."
Deglutisco cercando di immagazzinare velocemente tutte le parole, cercando di capire se sia sincero analizzando il suo volto, cercando di capire cosa io voglio davvero. Sono stata bene con lui, escluse le discussioni e la litigata finale, mi ha aiutata a non pensare a Christian, è riuscito a farmi ridere quando stavo male... perciò cosa dovrei fare? Buttare tutto al vento o riprovarci? Ho paura, dargli un'altra possibilità equivarrebbe a mettermi nuovamente in gioco e rischiare di essere ferita ancora, ma non farlo significa scappare dalla vita e smettere di vivere per colpa della paura. In passato tante volte mi sono fatta bloccare dalle paranoie e dai miei limiti mentali, è quello che ancora voglio fare?
Sono venuta a Milano per riniziare una nuova vita, per essere una nuova me, per essere la versione migliore di me, per cui non posso comportarmi esattamente come facevo prima. Devo mettermi in gioco... con Chris è finita, siamo andati avanti, siamo riusciti a istaurare anche un rapporto civile, nonostante tutto, e io non posso restare sola perché troppo spaventata.
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Una nuova vita||Christian Pulisic
FanfictionNora è una ragazza semplice che si è appena trasferita a Milano per scappare dai suoi problemi, lasciarsi il passato alle spalle e iniziare una nuova vita da zero. Ha cominciato da poco la sua carriera come giornalista e ha avuto la fortuna di trova...